Francesco Marchetti ci parla del successo di Deadpool e del 2016 di 20th Century Fox

La nostra intervista a Francesco Marchetti, Senior Marketing Manager della 20h Century Fox, che ci ha parlato dei film più attesi dell'anno

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


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Il 2016 di 20th Century Fox si è aperto con un grande successo, Revenant - Redivivo, attualmente terzo incasso dell'anno con 13.8 milioni di euro. L'azienda guidata da Osvaldo De Santis quest'anno ha diversi titoli molto forti tra sequel e grandi ritorni di importanti franchise, uno tra tutti Kung Fu Panda 3, nei cinema in questi giorni.

Abbiamo parlato di cosa dobbiamo aspettarci dai film Fox in arrivo nei prossimi mesi con Francesco Marchetti, Senior Marketing Manager della società. Ma abbiamo anche commentato il grande successo di Deadpool (e il mancato VM14), le polemiche legate a Fabio Volo e Adinolfi su Kung Fu Panda 3, le aspettative per X-Men: Apocalisse e Independence Day: Rigenerazione, estate cinematografica e... cinefilia.

Gli ultimi mesi sono stati ricchi di soddisfazioni...

Sì, decisamente. È stato un periodo molto intenso: accelerate e rallentamenti, gli ultimi tre mesi sono stati una corsa forsennata e il culmine è questo weekend, con Kung Fu Panda 3. Poi rallenteremo ancora un po'... ma già vedo all'orizzonte X-Men: Apocalisse. Sono stati due anni molto particolari per come abbiamo spalmato i titoli sul listino. Per esempio l'anno scorso non abbiamo distribuito grossi titoli per mesi fino a The Martian. Poi, una raffica... The Martian, Snoopy, Il Ponte delle Spie, Alvin Superstar 3, Revenant - Redivivo, Deadpool... tra l'altro molti film sui quali bisognava lavorare molto per il mercato italiano. Fino a Kung Fu Panda 3.

Quest'anno avevamo Il Ponte delle Spie, poi Alvin Superstar 3 come film per famiglie e poi Revenant - Redivivo come film di qualità post-natalizio

Ma quanta libertà avete nello scegliere le date di uscita?

Abbiamo un mercato molto particolare, contratto rispetto ad altri, nonostante si sia fatto molto negli ultimi anni per andare anche in estate. Noi da quella strategia abbiamo tratto grandi soddisfazioni, vedi Apes Revolution, uscito a fine luglio. Ma molto dipende dalla data americana: abbiamo libertà, ma spazi di manovra che dipendono da tanti fattori. In Italia per esempio il Natale riempie i cinema, e Fox ormai tradizionalmente si inserisce nella contro-programmazione con successi come Gone Girl, Walter Mitty e quest'anno Il Ponte delle Spie. Quest'anno avevamo Il Ponte delle Spie, poi Alvin Superstar 3 come film per famiglie e poi Revenant - Redivivo come film di qualità post-natalizio. Direi che è andata bene. Nel caso del Ponte delle Spie contavamo sul pubblico degli adulti, ma per fare quei numeri è chiaro che c'è stato un forte passaparola anche tra i giovani, e così il target è diventato molto più ampio.

Sempre su Kung Fu Panda 3: le polemiche tra il doppiatore Fabio Volo e Mario Adinolfi che impatto possono avere sul box-office? Positivo o negativo? L'importante è che se ne parli?

In questo caso, aiuta ma potrebbe anche creare problemi. Aiuta, perché c'è un motivo in più per parlarne. Ma può causare problemi perché il rumore di fondo che si crea potrebbe diventare controproducente visto che alcune testate hanno associato al film un virgolettato di Adinolfi in cui sostiene che il film possa fare un presunto "lavaggio del cervello" al pubblico... Ma la polemica è durata molto poco, come spesso capita con questi fuochi di paglia.

Certo, si passano mesi a costruire la comunicazione per un film e poi succedono cose come questa che scombinano i piani...

Questo sì, mi ricordo per esempio che quando uscì Juno il film venne interpretato da Giuliano Ferrara come un manifesto antiabortista, e venne trasformato a tutti gli effetti in uno strumento politico, cosa che avrebbe potuto infastidire qualcuno. In quel caso nacque un passaparola legato all'uso che venne fatto del film, e probabilmente ci fu anche un effetto boomerang.

Deadpool è stato un successo incredibile, in Italia è il più grande successo per un film degli X-Men. Cosa ha funzionato da noi?

Secondo te era così scontato che andasse bene?

Non c'è un fenomeno Deadpool italiano: c'è un fenomeno Deadpool in tutto il mondo

Assolutamente no. Anzi, probabilmente se fosse uscito qualche anno fa come inizialmente speravano i produttori sarebbe andato peggio... oggi il pubblico è più pronto ad accogliere un cinecomic, se vogliamo, postmoderno.

Io credo che la situazione di Deadpool in Italia non sia particolare. Il film ha incassato, rispetto a un cinecomic medio, quello che doveva fare. Non c'è stato uno scollamento. Per assurdo, l'incasso è paragonabile a quello di Star Wars - il Risveglio della Forza. In molti pensano che in Italia questo Star Wars sia andato benissimo, ed è vero, ma il risultato è proporzionale al successo che ha avuto anche nel resto del mondo. Anche qui, non c'è un fenomeno Deadpool italiano: c'è un fenomeno Deadpool in tutto il mondo. Da subito ci siamo accorti che il film è riuscito ad andare oltre alla nicchia del fumetto, che peraltro è una nicchia in una nicchia. Il messaggio molto provocatorio ha funzionato ed è stato accolto molto bene. Non è nato come brand, ma ora lo è. La campagna marketing americana è stata davvero geniale, e ogni territorio ha lavorato molto bene per adattarla e localizzarla. È chiaro che l'impostazione provocatoria ha pagato.

Ma come mai non è stato vietato ai minori di 14 anni, peraltro quando negli USA ha ottenuto un rating R?

Dovete chiederlo alla commissione censura! Noi avevamo studiato apposta una tagline sui materiali di comunicazione, prima ancora che fosse sottoposto per il visto censura, mettendo le mani avanti: "il primo supereroe per adulti". Quindi paradossalmente anche se non ha ottenuto il divieto, noi diciamo esplicitamente che non è un film per bambini. Eravamo per esempio rimasti molto stupiti dal divieto ai minori di 14 di Maze Runner, ma le commissioni sono tante e sono molto flessibili. Evidentemente per Deadpool hanno colto il fatto che tutto ciò che è presente nel film è molto ironico. Tra l'altro l'idea della tagline è stata italiana, stavamo cercando un modo per far capire al pubblico che il film era completamente diverso da un qualsiasi altro film di supereroi.

Adesso poi ci sarà X-Men: Apocalisse, che peraltro appartiene a un franchise, quello degli X-Men, che in Italia ha un andamento particolare al box-office...

In realtà il franchise ha avuto una costante d'incasso con il vecchio cast - i primi tre film facevano ciascuno circa cinque milioni. Poi ci fu un calo con il primo prequel, X-Men: L'Inizio. All'epoca Fassbender e la Lawrence non erano superstar come ora. Tant'è che poi Giorni di un Futuro Passato, che ha fuso il cast vecchio e quello nuovo, ha incassato molto meglio. Le aspettative per Apocalisse sono in linea con quest'ultimo. Noi ci aspettiamo che gli appassionati corrano al cinema, perché Apocalisse è un personaggio attesissimo, e vorremmo ampliare ancora il target, cosa che è avvenuta molto negli ultimi anni. La saga cinematografica degli X-Men, tra l'altro, veniva percepita molto come saga per "adulti" perché molto adulta nelle tematiche, ma ci aspettiamo di convincere sempre più giovani a vedere questo film.

Cosa ci puoi dire degli altri film di questa prima metà del 2016?

Beh abbiamo una bella tripletta: X-Men: Apocalisse, Independence Day 2 e L'Era Glaciale: in Rotta di Collisione. X-Men e L'Era Glaciale appartengono a franchise avviati e di grandissimo successo, mentre Independence Day 2 è una operazione che arriva a 20 anni di distanza e incuriosisce molto. C'è dietro Roland Emmerich, un grande regista che ha una sua idea di cinema molto precisa che va oltre la semplice apparenza di "cinema spettacolare". Questo film dovrebbe avere lo stesso spirito del primo, e la sfida è fare qualcosa di ancor più colossale. L'anno poi proseguirà, per esempio, con La Casa per Bambini Speciali di Miss Peregrine. Se avete visto il trailer, l'impressione è che possa essere uno dei grandi film di Tim Burton che tutti noi abbiamo amato. E non era così scontato. La storia poi è "X-Men incontra Harry Potter in chiave gotica", la sceneggiatrice è Jane Goldman, c'è un cast molto indovinato, in particolare Eva Green... e c'è il potenziale di un nuovo franchise. Insomma, un film molto promettente. E c'è anche Trolls, che non va sottovalutato.

Quest'anno tra Europei e Olimpiadi, l'estate sarà ricca di eventi sportivi. Questo spesso significa "cinema vuoti". Come si comporterà Fox?

Guarda, a parte l'Era Glaciale, che uscirà nella data tradizionale del 25 agosto, per il resto noi continuiamo a credere nell'estate cinematografica. Independence Day esce il 23 giugno. Eddie the Eagle esce il 2 giugno, durante gli Europei. Ed è un film molto particolare.

Con che aspettativa crescono le nuove generazioni? Noi abbiamo abitudini diverse da loro, e forse non dovremmo fare previsioni basandoci sulle nostre abitudini

Negli ultimi anni è stato spinto molto il digital download, e Fox in questo è stata all'avanguardia. Ora sono stati annunciati i primi titoli in 4K UltraHD, e anche in questo caso Fox è in prima linea. In che direzione andrà l'home video secondo te? Si arriverà a un equilibrio tra cinema, supporto fisico e supporto digitale?

L'unica cosa sicuro è che nei prossimi cinque anni la fruizione cambierà tantissimo, forse in Italia ci vorrà un po' di più. Quello che non è chiaro è come accadrà, ed è per questo che non sono state ancora fatte scelte radicali. Nulla va dato per scontato. È un mercato che assembla tantissimi aspetti diversi, e viviamo in un'epoca in cui bisogna pensare all'audiovisivo e all'entertainment, non più solo a cinema / serie tv / videogiochi. A me interessa molto l'aspetto sociale, e cioè l'abitudine delle nuove generazioni alla fruizione del prodotto cinematografico in un certo modo. 30 anni fa i genitori ti portavano al cinema, vivevi un "battesimo" con il cartoon della Disney e poi pian piano ti abituavi ad andare al cinema. Adesso i bambini hanno abitudini molto diverse. Con che aspettativa crescono le nuove generazioni? Noi abbiamo abitudini diverse da loro, e forse non dovremmo fare previsioni basandoci sulle nostre abitudini. Oggi un bambino piccolo, quando vuole cambiare canale sul televisore cerca di scorrere lo schermo... e questo ha delle implicazioni molto forti. Insomma, LORO cosa si aspettano? Dobbiamo riflettere su questo.

Un'ultima domanda. Qual è il film 20th Century Fox a cui sei più affezionato, da quando lavori in questa compagnia?

Una domanda che metterebbe in crisi chiunque, anche perché è molto personale. Uno dei primi film che mi viene in mente è Sideways di Alexander Payne. Conobbi il regista al Festival di Torino e lui si faceva organizzare delle proiezioni di vecchi film dalla Cineteca di Torino, cercava di vedere più film possibile e io lo seguivo ovunque, una esperienza incredibile. Organizzammo un incontro con lui e Luciano Emmer... una atmosfera fantastica, mi faceva pensare a come si gestivano i film sessant'anni fa. Poi c'è Il Diavolo Veste Prada, perché tutto andò liscio. Quando vidi il film pensai: non sarà Susanna ma funziona perfettamente dall'inizio alla fine. E lo stesso accadde con la campagna promozionale: Meryl Streep venne in Italia e tutto andò benissimo, e il film ebbe un successo incredibile. E poi c'è Leoni per Agnelli di Robert Redford... in Italia il film andò benissimo, e lui mi colpì molto perché quando veniva intervistato, a metà dell'intervista iniziava a fare domande al giornalista, e così i ruoli si ribaltavano. Molto divertente. Poi ho avuto la fortuna di lavorare su Avatar, i prequel di Star Wars...

Tu sei un cinefilo. La cinefilia è un vantaggio o uno svantaggio quando si fa un lavoro come il tuo?

Entrambe. È uno strumento se sei cosciente dei limiti della cinefilia in questo campo. Essere cinefilo ti spinge a esprimere un giudizio che sul piano commerciale non sempre è utile avere, quando parliamo di cinema mainstream. È molto utile, invece, nel cinema arthouse. Ma se ne sei conscio e sai utilizzare la tua cinefilia, può essere molto utile anche nel cinema mainstream. Penso per esempio a Spy: un film che in molti giudicano superficialmente becero, ma che nella realtà non lo è. Ha una sceneggiatura solidissima e funziona molto bene. A volte però è un limite: pensi "questo film è brutto, non può fare soldi", ma non funziona assolutamnte così. A livello commerciale devi sempre astrarti dall'esprimere un giudizio. Il principio è sempre: più film vedi, più riesci a collocare il prodotto. In questo settore, secondo me, più hai un background, più conosci il cinema... e meglio sai piazzare i tuoi film. Conoscere i film del passato ti permette di lavorare a qualsiasi film del futuro. Ovviamente la cinefilia è una cosa diversa, ma qui in Fox siamo spinti a vedere molti film e discuterne, si creano dibattiti anche molto accesi! Il confronto è una cosa fondamentale, perché irrigidirsi sulle proprie opinioni è controproducente e ascoltare quelle degli altri ti permette di vedere le cose in maniera diversa, e in questo settore è davvero importante.

Intervista realizzata in collaborazione con Francesco Alò

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