Morricone uomo e artista: Francesco Castelnuovo ci conduce in un viaggio nella carriera del compositore

Francesco Castelnuovo, autore di 7 chiavi per Ennio Morricone, in diretta Twitch ci propone un viaggio nella carriera del compositore

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Nell'ultimo appuntamento con l'ALOGRAFIA di Francesco Alò è stato ospite Francesco Castelnuovo, autore del libro 7 chiavi per Ennio Morricone, in cui, a partire da 7 composizioni, delinea il percorso della vita di un uomo, oltre che di un musicologo. La diretta è stata un'occasione per analizzare la carriera e l'approccio all'arte di Morricone, mettendone in luce i tratti principali. Vi riportiamo i passaggi più interessanti.

Il valore del tempo

Il film Ennio, attualmente nelle sale, inizia mostrandoci Morricone che fa esercizi con un metronomo: quest'oggetto sottolinea l'importanza del senso del tempo, vero fondamento del cinema e della musica, nonché inclinazione dello stesso Morricone. Spiega Castelnuovo:

Se chiudiamo gli occhi, possiamo esperire lo scorrere del tempo anche solo tramite il susseguirsi delle parole che ascoltiamo. Questo crea una sequenza temporale e uno spazio astratto, che è quello della musica. Sul piano biografico, Morricone mi ha dato l'impressione di voler seguire un arco temporale progressivo, a partire dalla condizione di ragazzo nato a Transtevere che si sentiva modesto nel confronto con altre figure, come Goffredo Petrassi, suo padre spirituale. Nella sua vita, vediamo una linea di costante miglioramento, fatta di piccoli passi, non del tutti voluti o consapevoli all'inizio. In questo, si è mosso in parallelo con Sergio Leone e lo spirito della loro generazione [i due, prima che collaboratori, erano stati compagni di classe alle scuole elementari], per il quale si voleva diventare qualcuno, dimostrando di essere di più di un italiano contadino uscito dalla Guerra.

Tra il colto e il popolare

La riflessione sul tempo si riflette anche a livello musicale:

Morricone sperimentava lavorando sull'unione della musica colta, che può essere circolare, e quella popolare, basata sulla melodia, in cui percepiamo una linea temporale, una direzione a cui tendere. Il pregio di Morricone è stato portare nella musica colta elementi che fanno parte dell'esperienza popolare più diretta. Gustav Mahler nell'800 ricorreva ai suoni dei campanacci delle mucche nelle Alpi austriache. Allo stesso modo Morricone inseriva nelle sue composizioni un fischiettio sentito a Transtevere o un Marranzano, strumento popolare siculo. Questa era una missione umana oltre che musicale: traghettare a un livello più alto quell'esperienza musicale incarnata dal padre, un trombista che si dichiarava sempre un artigiano e non un artista.

Inoltre, amava mischiare diversi livelli: in Un sacco bello, sotto gli stornelli mette una spazzola su un rullante, guardando al blues; in Metti, una sera a cena crea una melodia erotica e ballabile allo stesso tempo, vedendo che nel sacro c'è anche del profano: un motivo può portare a pregare come a fare l'amore. Catturava così pubblici diversi, capendo come nel periodo dello stragismo [il film esce nel 1969], segnato da tensione e paura, era esplosa allo stesso tempo la voglia di sesso. La sua musica giocava anche coi sensi.

Il condizionamento dei padri

Come già accennato, la figura del padre gioca un ruolo importante nella vita del compositore. Un aspetto che lo lega ad altre importanti figure, del presente e del passato:

Mario Morricone era uno che si imponeva: esercitava la sua professione di trombista considerandola un modo per sfamare la propria famiglia. Così, sente il bisogno di continuare questa tradizione col figlio, che però non vuole intraprendere questa strada. Era però per lui inevitabile il confronto con la figura paterna, come proprio di ogni artista. Non esiste una personalità libera e indipendente, ma chi parte dai condizionamenti genetico-ambientali per scavallarli e farne arte, anche a spese del proprio desiderio.

Ennio aveva spesso una faccia triste: è stato incanalato in un percorso che forse non era il suo. Poi è diventato uno dei più grandi, ma non è detto che questo l'abbia reso profondamente felice. Questo lo avvicina a uno come Wolfgang Amadeus Mozart, instradato alla musica dal padre compositore Leopold, così come a Carlo Verdone, il cui padre Mario è stato il primo professore di cinema in Italia. Il superamento del padre può rimanere dentro personalità poi diventate grandi nella loro professione.

Potete rivedere la diretta completa a questo link, è necessario abbonarsi al nostro canale Twitch: potete farlo anche gratuitamente utilizzando il vostro Prime Video cliccando qui!

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