For All Mankind 4, Joel Kinnaman ci racconta il suo Edward Boldwin: "Reinventiamo il personaggio per ogni stagione"

In occasione dell'uscita della quarta stagione di For All Mankind, abbiamo fatto una lunga chiacchierata con Joel Kinnaman

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Stagione dopo stagione, episodio dopo episodio, For All Mankind ha dimostrato sempre di più la propria natura. La serie ideata da Ronald D. Moore, Matt Wolpert e Ben Nedivi non è infatti incentrata esclusivamente sulla scienza come può sembrare, bensì ruota attorno a quell’umanità che dà il titolo all’opera. In For All Mankind si parla di amicizia, morte, razzismo, amore, sessismo e di tutti gli altri aspetti che rendono l’essere umano tanto complesso e difficile da inserire in una categoria. Siamo una specie fondamentalmente buona, oppure dentro di noi si cela un lato oscuro che cerchiamo semplicemente di soffocare ogni giorno? La nostra curiosità nei confronti dell’ignoto è reale interesse, oppure il nostro obiettivo è solamente quello di ottenere qualcosa prima che lo facciano gli altri? Domande alle quali lo show disponibile su Apple TV+ tenta di rispondere con eleganza e decisione.

Uno dei punti di forza della serie, infatti, è senza dubbio la scrittura dei personaggi. Nonostante ogni membro del cast sia perfetto per il ruolo che è chiamato a interpretare, è inevitabile rimanere particolarmente colpiti dal carisma di Edward Boldwin, interpretato da Joel Kinnaman, attore che ha vestito i panni di Rick Flag nei due film della Suicide Squad e protagonista del recente Silent Night - Il silenzio della vendetta.

Negli scorsi giorni abbiamo avuto l'opportunità di intervistare l’attore di origini svedesi, facendo così una lunga chiacchierata. Una chiacchierata che vi riportiamo qui sotto e che speriamo possa stimolarvi, nel caso non l’abbiate ancora fatto, a recuperare la serie targata Apple TV+. Fidatevi: potreste rimanerne estremamente affascinati e divorare le tre stagioni (e mezza) in poco più di una settimana. Provare per credere!

Una chiaccherata con Joel Kinnaman

Ciao, Joel! Benvenuto su BadTaste! Grazie mille per la tua disponibilità! È un vero piacere conoscerti!

Yoh! Grazie a voi per essere qui e il piacere è tutto mio!

Per prima cosa, complimenti per la tua parte in For All Mankind. Abbiamo davvero apprezzato la serie e in particolar modo il tuo personaggio. 

Oh, ma grazie a te! Gentilissimo!

Partiamo subito con la prima domanda: In molti pensano che For All Mankind sia una serie basata sulla scienza e sullo spazio, ma io penso che il principale obiettivo dello show sia quello di indagare soprattutto l’animo dell’essere umano. Tu cosa ne pensi? Quel è, per te, l’obiettivo di For All Mankind?

Beh, per prima cosa penso che la serie sia soprattutto intrattenimento! È uno show che immerge il pubblico in questa sorta di enorme “What If” che parte dall’originale corsa allo spazio e che ci mostra una possibile nuova evoluzione per la razza umana. Quello che viene portato in scena, però, dimostra come sia difficile allontanarsi troppo da ciò che siamo, nel bene e nel male.

Una delle caratteristiche che rendono Edward Boldwin un personaggio estremamente carismatico è il suo contrasto interiore. Edward si comporta talvolta con la freddezza di un soldato, mentre altre volte le sue emozioni vengono a galla. Pensi anche tu che questo sia un suo punto di forza? Come hai lavorato per dare vita a questo personaggio?

Questo è esattamente il motivo che mi ha spinto a continuare a interpretare Edward Boldwin! In superficie Ed segue lo stereotipo dell’eroe americano, disposto a sacrificare la propria vita per i propri cari, per la nazione e per la scienza. Ma, in realtà, il suo animo è nettamente più complesso di così. È un essere umano, con dei problemi legati alla rabbia ed è spesso troppo impulsivo. Ho sempre amato questo contrasto, che lo rende un personaggio stratificato e ben lontano dagli stereotipi che vuole incarnare.

La serie attraversa i decenni, mostrandoci una possibile nuova strada per tutta l’umanità. Quanto è stato difficile passare da una stagione all’altra per interpretare Edward? Hai dovuto cambiare il suo atteggiamento per evidenziare questo salto temporale?

Assolutamente sì! Ho dovuto fare questo lavoro per ogni stagione, perché ognuna di esse fa un salto in avanti di circa dieci anni. C’è una teoria che dice che ogni dieci anni mutiamo in una nuova versione di noi stessi, con una personalità differente da ciò che eravamo. Credo che, guardando indietro, ognuno possa ritrovare dei punti in comune con la persona che è diventata, pur approcciando la vita in modo diverso. Con questo pensiero in mente ho provato a “reinventare” il personaggio ogni volta. La vera sfida è stata arrivare alla quarta stagione, quando il salto d’età rispetto all’inizio comincia a farsi sentire sia sulla mente che sul corpo di Ed.

Non voglio neanche cominciare a parlare di quanto siano state impegnative le sessioni di trucco, che duravano quasi cinque ore ogni giorno! Le mie giornate erano tutte uguali: mi svegliavo a mezzanotte, mi sedevo sulla sedia dei truccatori all’una e cominciavo a girare alle sette di mattina. Il fastidio non era tanto “mettersi il trucco”, quanto sopportare che per tutto il giorno la gente ti toccasse vicino agli occhi per sistemarti. C’è voluta molta pazienza e per me è stato molto difficile!

Immagino tu abbia dovuto comportarti in modo molto differente da come avrebbe fatto Edward Boldwin, che probabilmente avrebbe spaccato tutto!

Ahahaha! Assolutamente!

Al di là di questo sforzo immane, interpretare Edward Boldwin ti ha inevitabilmente avvicinato al mondo dell’astronomia e dello spazio. Hai cambiato il modo in cui vedi gli astronauti? Tornando indietro nel tempo, penseresti mai di intraprendere questa carriera?

Beh certo! Sono molto colpito dagli astronauti. Anche perché devono essere sempre al top. Devono studiare, essere bravi in matematica, scienza, eccetera. Io non sono mai stato un bravo studente, quindi non credo che sarei mai stato capace di tuffarmi in quel mondo. Per quanto riguarda l’azione, invece, potrei dare qualcosa in più, ma in questo caso non avrei abbastanza disciplina per diventare un astronauta.

For All Mankind è una serie che vanta splendidi effetti speciali e grande cura nel portare la scienza in TV. Hai trovato difficoltà nelle scene ambientate nello spazio? Hai qualche aneddoto interessante da raccontarci?

Beh, posso dirti che ho trovato la stessa difficoltà di qualsiasi film girato in un “mondo in CGI”, dove tutto ciò a cui reagisci proviene da un green screen o da qualche oggetto di scena. Che si tratti di spazio, di un film di supereroi o di un'opera con i dinosauri ormai non fa più tanta differenza. Come attore devi avere abbastanza immaginazione da superare ostacoli come questo!

Quale credi che possa essere il futuro della serie? E quanto possiamo sperare di vedere il tuo personaggio in scena?

Beh, vedremo quanto Edward Boldwin riuscirà a rimanere in vita! [Ride] Penso che l'obiettivo della serie sia quella di raggiungere le sette stagioni, ma credo che difficilmente Ed potrà superare la quinta. O magari lo farà! Chi lo sa! Magari troveranno nello Spazio la fonte della giovinezza o qualcosa del genere!

Già! O magari lo renderanno un cyborg! Ora, un ultima domanda: prima la Luna e ora Marte. Con la quarta stagione, lo show si avvicina sempre di più al nostro presente. Come è cambiato Edward Boldwin? Quali sono i momenti della sua vita che lo hanno reso il personaggio che è ora?

Beh, sicuramente la perdita di suo figlio. Perdere un figlio è stato un punto di rottura per lui. Un punto che sicuramente ha determinato la sua vita. Edward Boldwin ha perso i propri cari e ora è costretto ad affrontare la paura di morire lui stesso. Quello che ho imparato da Ed è che crescendo non hai più la sicurezza di un tempo. Non hai più nemmeno la forza di un tempo e questo causa insicurezza. Perdi il senso di onnipotenza che hai quando sei giovane e questo vale soprattutto per coloro che sono prestanti a livello fisico. Quando ti si insinua questa paura scatta un’ansia che non puoi frenare e ammetto che ho trovato molto affascinante interpretare un personaggio del genere. Un personaggio prima così forte e che ora prova emozioni tanto umane.

Ok, Joel! Grazie davvero per questa bellissima chiacchierata! È stato un vero piacere!

Piacere mio! “GRAZIE MILLE” a te!

E voi che cosa ne pensate? Avete già visto For All Mankind, oppure non avete ancora recuperato la serie targata Apple? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, venite a raccontaci la vostra opinione attraverso i nostri canali social (TikTok incluso).

Trovate tutte le informazioni su For All Mankind nella nostra scheda.

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