Flavio Insinna e Virginia Raffaele doppiatori inesperti per Big Hero 6
Molto aiutati da Massimiliano Manfredi i due talent dell'adattamento italiano di Big Hero 6 erano già fan della Disney
“Già in passato mi era capitato di finire in uno studio di doppiaggio ma non era stata una bella esperienza… Non voglio dire per cosa ma insomma non fui accolto benissimo, quindi quando è arrivata la richiesta della Disney la prima cosa che gli ho detto era se fossero davvero sicuri di volermi”.
Flavio Insinna: “Uno dei motivi per i quali questa volta è andata davvero bene è stata la presenza di Massimiliano. Non è che stava dall’altra parte del vetro a dare indicazioni ma mi si metteva accanto e diceva lui le battute prima di me”
Viriginia Raffaele: “Si anche per me è stato fondamentale, addirittura per aiutarmi a dare movimento alle scene più dinamiche mi spostava mentre recitavo”
FI: “E te credo! Perchè sei bona! A me col cavolo che me toccava!”
Cosa vi ha spinto ad accettare?
FI: “Mi piacciono molto le amicizie improbabili come Sordi e David Niven in I due nemici o Arma letale, Attenti a quei due, La strana coppia.... E quindi il gigantone con un bambino che apparentemente non lo vuole e poi il viaggio che fanno insieme era nelle mie corde, ad un certo punto c'e anche un abbraccio che davvero mi ha colpito basso sotto la cintura dei sentimenti anche se non sono più di primo pelo”
Come si fa a doppiare un film così importante senza esserne un professionista?
FI: "Ci siamo avventurati coi piedi di piombo, facendo un po’ di prove per sciogliermi e cercare di perdere quel feeling troppo robotico nella voce ma allo stesso tempo non essere nemmeno un essere umano. Il pensiero di Massimiliano era di avere sempre un sorriso, come avessi una paresi, molto morbido e rassicurante"
Entrambi avete però lavorato in radio e quindi molto con la voce...
VR: “La differenza con la radio è che lì è tutta questione di tempi, specie se vuoi far ridere, invece al doppiaggio hai una controparte visiva che è emozionante di suo. Infatti alcune volte magari davo un’intenzione divertente che ci faceva ridere lì per lì ma giustamente sia Massimiliano che l'assistente al doppiaggio capivano che magari non si incollava bene al viso del personaggio dunque non la usavamo. Quello che voglio dire è che magari il tempo comico della battuta doppiata funziona in sè ma non in armonia con la parte visiva, per questo è stato interessante e difficile perchè sei obbligato a metterti in discussione”
FI: “Beh sul palco o al cinema hai tante possibilità di sfumature diverse, al doppiaggio devi concentrare tutto sulla voce. È difficilissimo, cioè ho visto Massimiliano doppiare da solo una rissa tra 12 persone. Le dava e le prendeva da solo. La cosa migliore che è riuscita a me, grazie a lui, è stata quella di trovare una certa grazia”
Doppiare un film Disney, un classico natalizio è un lavoro che rimane nei decenni, voi avete dei ricordi di doppiatori di altri film Disney?
VR: “Io amo molto quel che ha fatto Carla Signoris con la pesciolina di Alla ricerca di Nemo ma anche la scelta di avere Amanda Lear a doppiare la sarta di Gli Incredibili. Sono personaggi che mi sarebbe piaciuto doppiare anche se a pensarci ora non riesco nemmeno ad immaginarli con una voce diversa da quella che hanno”
FI: “Io mi sono formato con Il libro della giungla e Gli aristogatti, avevo anche il disco a casa con il campanello che ti invita a girare pagina. Ad ogni modo per me la parola definitiva sul doppiaggio Disney l'ha messa Gigi Proietti facendo il genio in Aladdin, certo io sono di parte perchè appartengo alla sua scuderia. Se potessi tornare indietro e fare un provino vorrei chiudere la mia carriera doppiando l'orso Baloo e in particolare la battuta che dice a Baghera: "Senti che ritmo, io sono già partito!"