Fabio De Luigi ci racconta Tre di troppo: dalla dedica ai genitori al titolo originale del film
Nel nuovo appuntamento a Casa Alò, Fabio De Luigi ci ha parlato del suo nuovo film Tre di Troppo e di alcuni retroscena
Nel nostro settimanale appuntamento con le videointerviste di “Casa Alò”, troviamo Fabio De Luigi a chiacchierare con Francesco Alò del suo ultimo film da regista.
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Tre di troppo è una commedia con un elemento magico, un tocco di soprannaturale insolito nel panorama cinematografico italiano.
C’è la magia perché serviva a un certo punto che accadesse una cosa magica, surreale, figlia in questo caso di una maledizione che forse in questo caso diventa una benedizione. Infatti, il copione inizialmente si intitolava “La benedizione”.
C’è quindi una maledizione, un elemento del film che De Luigi ha voluto rendere “un po’ inquietante, anche andando un po’ contro le richieste dei produttori.”
Ma oltre alla magia, il tema dominante è quello dell’essere genitori, non per niente De Luigi dedica il film ai suoi di genitori. Ma non è stata una decisione così ragionata come si potrebbe pensare, bensì, più che altro, una scelta di impulso.
Credo di aver commesso una leggerezza sull’onda di un’emozione legata al fatto che erano scomparsi i miei genitori di recente. Il tema del film gira intorno al ruolo dei genitori nella contemporaneità. Una specie di grande gabbiona contemporanea. Mi è venuto così. L’ho chiesto a mio figlio e lui mi ha detto: “Massì, ai nonni…” Però mi sono pentito un pochino perché tutti mi chiedono come mai e sembra un po’ retorica come cosa.
A fianco di De Luigi recita Virginia Raffaele nel ruolo di sua moglie ed entrambi si dividono equamente lo spazio sulla scena. Non è la prima volta che i due però condividono il set...
Ho scoperto che tutte le cose che ha fatto Virginia fino ad ora...lei ha fatto poche cose in due o tre film…era sempre in scena con me. Me l’ha detto lei, io non lo sapevo.
L’ultima riflessione su Tre di troppo nasce da Francesco Alò che nota come si possa cogliere anche qualcosa di Caro diario di Nanni Moretti nella parte dei bambini che prendono il sopravvento sui genitori. Viene da chiedersi se si sia ispirato a quel film…
No, nel senso che, se volessi fare uno che se la tira direi di sì, invece no. Però adesso che me lo dici sì.
Nell’attesa di andare al cinema, potete ripercorrere l’intera carriera di Fabio De luigi recuperando la videointervista su BadTaste+: