EXCL - Oceania: alla scoperta degli straordinari effetti visivi del nuovo film Disney!
Il nostro viaggio nei Walt Disney Animation Studios continua: oggi parliamo di come sono stati sviluppati gli effetti visivi di Oceania
L'Oceano gioca un ruolo centrale nella storia di Oceania: è un riferimento al nome della protagonista Vaiana (Moana in originale) che significa "acqua delle caverne", la forza unificatrice tra le isole, il cammino di scoperta degli esploratori e persino un personaggio vero e proprio. Gli artisti e gli esperti degli Studios della Walt Disney Animation hanno trascorso anni a sviluppare l'incredibile aspetto e la "trama" dell'oceano. Aggiungete a tutto questo le innovazioni artistiche e tecnologiche sviluppate per creare il fumo, il fuoco, le piume, i capelli dei personaggi e la vegetazione e avrete il film con il maggior numero di effetti visivi mai creato dalla Disney Animation.
Già dall'inizio della progettazione del film gli artisti si sono resi conto che questa produzione avrebbe avuto effetti speciali per l'80% della sua durata, per dare un contesto a una percentuale simile basti pensare che un film come Big Hero 6 (al quale molti degli animatori di Oceania hanno attivamente partecipato) ha usato effetti speciali solo per il 46% della sua durata.
La prima cosa che gli artisti della Disney hanno fatto è stata incontrarsi con gli esperti della PixarLa prima cosa che gli artisti della Disney hanno fatto è stata incontrarsi con gli esperti della Pixar per capire a che punto fosse l'industria dell'animazione con lo sviluppo dell'acqua come elemento. I particolari nel film sono infiniti e per arrivare al risultato finale che vedremo sullo schermo gli animatori hanno letteralmente sezionato parti dell'Oceano per osservarne il comportamento e il movimento nel tentativo di riprodurlo in tutti i suoi diversi aspetti: il mare aperto, un'onda che si infrange, l'acqua che bagna la battigia. Una gran parte delle inquadrature poi, quelle in cui il mare fa solo da sfondo alle scene, sono state letteralmente automatizzate, in modo che non dovessero passare necessariamente per le mani degli animatori, risparmiando così tempo prezioso per scene che invece richiedevano maggiori dettagli creativi ed artistici. La parola d'ordine è sempre stata comunque realismo.
Alcune delle inquadrature effettuate si sono rivelate talmente complesse che non bastava la potenza di un solo computer per riprodurle, ma è stato necessario usare l'interazione di diverse macchine per elaborare una così complessa computazione e quantità di dati. Molte delle cose che gli artisti che hanno lavorato al film pensavano inizialmente fossero impossibili da ottenere sono diventate con il tempo una realtà e l'intero team è molto fiero del lavoro che è riuscito a portare a compimento, poiché ha segnato un autentico passo avanti nel mondo dell'animazione.
Per quanto concerne invece l'acqua, intesa come personaggio del film, gli animatori hanno pensato a lungo a come creare una figura che risultasse la più semplice possibile con la quale i registi potessero interagire, e hanno creato un’animazione di base alla quale sono stati poi aggiunti diversi strati per rendere l'immagine più realistica, aggiungendo sempre più particolari per giungere al sorprendente e realistico risultato finale. E sono proprio questi particolari, questi "strati", che hanno reso più verosimile il personaggio del Mare che pur non avendo occhi, naso o bocca riesce a interagire in maniera convincente e universalmente comprensibile con gli altri personaggi del film, in particolare con Vaiana, con gesti come battere il cinque o pettinarla o giocare con lei.
Un altro elemento fondamentale da ottenere è stato quello dell'interazione dell'acqua intesa come personaggio con il resto dell'oceano, facendo in modo che non sembrasse una sorta di strana creatura che compare all'improvviso dal mare. Gli artisti hanno fatto in modo che non apparisse diversa e avulsa dal contesto stesso che l'ha generata, l’Oceano appunto, ma che fosse un tutt'uno con il resto del mare e si integrasse alla perfezione con il paesaggio.
Per quanto concerne invece il cattivo del film Ta Kā, lo scopo finale era ovviamente che fosse una figura realistica e spaventosa, con la lava che cola dal corpo, un personaggio credibile agli occhi del nostro mondo. Anche in questo caso l'animazione di Ta Kā è stata ottenuta aggiungendo diversi strati o livelli all'immagine: quella del mostro stesso, del fumo, dei fulmini, del fuoco, della cenere e della lava che cola. Tutti elementi che, uniti insieme e stratificati, creano questo mostro che diventa la perfetta rappresentazione dell'essenza stessa della rabbia.
Uno degli elementi che rende unici i film della Disney è la collaborazione che esiste tra i diversi dipartimenti, che contribuisce a rendere molto più realistico l'effetto finale del prodotto. In casa Disney la parola d'ordine è evitare di standardizzare la produzione separando gli animatori in diversi gruppi estranei l'uno al lavoro dell'altro: in questo contesto lavorativo, è infatti molto importante dare a tutti gli artisti l'opportunità di prendere parte a progetti per cui hanno una particolare passione o attitudine, incoraggiando così lo spirito di collaborazione per alimentare una continua contaminazione tra i diversi dipartimenti che contribuisce in maniera positiva al risultato finale.
Continuate a seguirci perché nelle prossime settimane vi proporremo altri speciali e interviste su Oceania dalla nostra visita ai Walt Disney Animation Studios!
In Italia Oceania uscirà il 22 dicembre. Trovate tutti gli aggiornamenti, i trailer, le foto del film nella nostra scheda.