EXCL - Blackhat, il regista Michael Mann parla del film!
In occasione dell'uscita in homevideo di Blackhat vi proponiamo un'intervista al regista Michael Mann
Grazie alla Universal, vi proponiamo un'intervista al filmmaker (NB: non si tratta di dichiarazioni raccolte dal nostro staff, ma di una generic interview ufficiale di cui noi vi proponiamo, in esclusiva italiana, la traduzione).
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D: Come ti è venuta l’idea di realizzare questo film?
A: Ho iniziato a pensarci tre anni fa. Mi sono interessato al Malware Stuxnet ( un virus informatico ideato da Stati Uniti e Israele per sventare la minaccia nucleare Iraniana). È stata la prima arma digitale di sempre, come un drone invisibile, ha colpito, ma il nemico non se ne è accorto prima di 18 mesi.Non ero molto preparato su questo nuovo tipo di armi fino a quel momento e lo Stuxnet mi ha spinto nel mondo della cyber intrusione così ho iniziato ad incontrare dei Blackhat Hacker. Ho iniziato a vedere il mondo in maniera diversa, da un’altra prospettiva. Come se nuotassimo in un mare di connessioni virtuali e informazioni di cui nessuno è a conoscenza. Pensiamo di vivere le nostre vite nella privacy e nel controllo di tutto ma non è così. È così che si è aperto lo spiraglio per realizzare questo film.
D: Parlaci un pò dello sviluppo del film e sulle riprese.
A: Abbiamo passato più di un anno e mezzo a scrivere lo script. Siamo stati in pre-produzione per quattro o cinque mesi, abbiamo pianificato tutto nei minimi dettagli, comprese le location. Le riprese sono durate 66 giorni e sono state realizzate in 4 paesi e 74 locations differenti. Ho avuto ad aiutarmi il miglior gruppo del mondo, la mia famiglia, alcuni di loro mi aiutano sul set già dal 1992 quando abbiamo lavorato a L’ultimo dei Mohicani, siamo stati molto rapidi. Alla fine la post produzione ci ha tolto molto tempo dato che il film è pieno di scene animate.
D: Com’è il tuo rapporto con la tecnologia?
A: Il mio rapporto con la tecnologia è molto pratico. Mi interesso a ciò di cui ho bisogno. Per me non è nient’altro che uno strumento. Da un lato mi interesso degli strumenti di cui ho bisogno, dall’altra sono un grande appassionato di queste tecnologie e del modo in cui vengono sviluppate. La Qualcomm crea milioni e milioni di traansistors che s itrova all’interno di quasi tutti i nostri cellulari ma noi probabilmente non ne siamo a conoscenza. Abbiamo incontrato i ragazzi di Qualcumm e ci hanno sato una grande mano per il film dandoci dei modelli 3D che si sono stati di grande aiuto. È fantastico quello che il genio umano possa fare a partire da una macchina da corsa fino ai più piccoli marchingegni elettronici, mi emoziona scoprire cosa c’è dietro ma per fortuna non ne sono ossessionato sennò credo che impazzirei!
D: Perchè hai pensato a location e attori asiatici per questo film?
A:Ho iniziato ad aver voglia di girare in Asia dal mio primo viaggio in oriente nel 1979. Qui è tutto favoloso e vivo. Quando atteri ad Hong Kong hai delle visioni impressionanti, questi grattacieli adagiati sulle colline e le pazzesche infrastrutture della città. Girare qui però non è stato così semplice perché con la nostra troupe e il nostro materiale non potevamo interferire troppo e bloccare la città.
Per quanto riguarda Leehom Wang (Chen Dawai), lo conobbi per un casting. Tre anni fa, mentre ero il capo giuria al festival di Venezia, è arrivato questo ragazzo dai lineamenti orientali che parlava in perfetto accento americano. Abbiamo parlato un po’ e gli ho chiesto da dove venisse, pensavo che fosse di Buffalo o magari di New York o Detroit, invece mi ha detto che venia da Pechino. Sono rimasto impressionato e per questo è diventato il mio modello per il ruolo di Chen, un ragazzo orientale che parlava in perfetto accento americano.
D: E Tang Wei?
A: Tang Wei ( Chen Lien) è tutta un’atra storia. È entrata nella stanza per il provino, si è seduta ed ha iniziato a parlare. In soli tre minuti ho capito che lei era Lien. Sono quelle cose che capisci al volo. C’era qualcosa di perfetto nel suo modo di fare, qualcosa di impulsivo, spontaneo e candido. E questa è Lien, è esattamente com’è nello script. Lei è una brillante attrice. Ho lavorato con tantissime grandi attrice e lei è sicuramente tra queste. È una grande lavoratrice, quando non sta girando è li sul set ad osservare come procedono i lavori e se in hotel sta sicuramente pensando alla sua parte. È completamente immersa nel su lavoro e girare con lei e Chris Hamsworth è stato fantastico.
D: Parlaci di Stuart Dryburgh, il direttore della fotografia
A: Per me scegliere un direttore della fotografia è come selezionare un attore. Devo trovare qualcuno che abbia “l’Occhio giusto”. Tutta la crew che porto con me, dai carrellisti agli elettricisti agli operatori sono tutte persone con cui collaboro da tantissimo tempo e che conosco come le mie tasche.
Stuart Dryburgh ha fatto Luck insieme a me, ha un senso della delicatezza della luce impressionante. Parte del problema di girare ad Hong Kong è che ci sono tantissimi colori primari e quando giri in digitale ogni colore viene registrato con le sue specificità e inizia a sembrare un miscuglio di colori.. e non è una cosa buona. È difficile da spiegare, quando stiamo girando un film non stiamo li seduti a guardare ma ci diamo tutti da fare e ci aiutiamo a vicenda e lavorare con Stuart è stato fantastico.
D: C’è una scena nel film in cui Chris Hemsworth esce di prigione e si ritrova…
A: Nello spazio
D: Ecco, questa si può definire la tua firma, lo abbiamo visto in Strade Violente (Thief, 1981) e lo rivediamo in Blackhat, Cosa cerchi di comunicare in queste scene?
A: La cosa più importante per me quando sto realizzando un film è quella di far impersonare il pubblico con i personaggi. Per creare questa atmosfera di complicità in questa pellicola sono andato a parlare con degli ex detenuti e negli anni ho chiesto a loro cosa hanno provato uscendo di prigione. Molti di loro mi hanno detto che col tempo hanno perso gli input sensoriali e che i colori e gli odori erano molto più vividi e forti. Una delle cose più terrificanti però è la sensazione dello spazio, hai vissuto in uno spazio così piccolo per tanti anni e ti ritrovi improvvisamente in questi spazi enormi. Per loro è una sensazione strana, quasi paurosa.
D: Come mai tutto questo tempo dal tuo ultimo film Nemico Pubblico?
A: Negli ultimi anni mi sono dedicato alla serie Luck con Dustin Hoffman, e il mio vecchio amico Dennis Farina. È stato molto divertente lavorare a questa serie. Terminate la riprese ho iniziato uno screenplay chiamato Big Tuna, un altro su Agincourt che stiamo ancora sviluppando. Ero pieno di lavoro e ho iniziato a lavorare a Blackhat nell’agosto del 2011, in pratica sono tre anni e mezzo che ci lavoro.
D: Nella scena iniziale ci porti all’interno di un processore, come ti sei preparato per realizzare queste scene animate?
A: Le mie preparazioni migliori sono l’immaginazione e lo studio. Ho incontrato ingegneri elettronici e mi sono fatto spiegare I meccanismi fondamentali di questi elementi. Alcune persone cercano di capire le cose dalla fine, io invece parto dalla base e dai fondamentali. E poi mi sono chiesto, “Come posso trasformare tutto questo in un film?” Questo è il modo in cui sono fatto, cerco di spingere la mia immaginazione al massimo e di immedesimarmi nelle situazioni Non mi piace vedere qualcuno seduto a premere tasti su una tastiera per ore.
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Un cyber-thriller ricco di azione e di intrecci
Blackhat
Diretto da Michael Mann con Chris Hemsworth e Viola Davis
Disponibile in DVD e Blu-ray dal 1 Luglio
Il Maestro dell’action Michael Mann torna in home video con il suo ultimo lavoro, Blackhat. Distribuito da Universal Pictures Italia, il film sarà disponibile in DVD e Bu-ray dal 1 Luglio. Blackhat è un cyber-thriller ricco di azione e intrecci e vede come protagonista Chris Hemsworth, una delle più grandi star del momento affiancato dalla nominata al premio Oscar® Viola Davis.
Definito come “Il primo vero film dell’epoca digitale” (Repubblica), Blackhat vi lascerà con il fiato sospeso dal primo all’ultimo minuto tra intrecci e colpi scena improvvisi. Inoltre nella versione blu-ray del film potrete immergervi nel mondo di Blackhat e scoprire tutti i segreti che si celano dietro questa pellicola con diversi contenuti speciali esclusivi.
SINOSSI:
Interpretato da Chris Hemsworth (Thor) e diretto da Michael Mann (Heat - La Sfida, Nemico Pubblico - Public Enemies, Alì), Blackhat racconta la storia di Nicholas Hathaway, un hacker incaricato di identificare e sventare una pericolosissima rete di cyber-criminali attiva in tutto il mondo, da Chicago a Los Angeles, da Hong Kong a Giacarta.
INFO TECNICHE DVD:
Audio: Italiano; Inglese; Tedesco; Turco n Dolby Digital 5.1
Sottotitoli:Italiano, Inglese per non udenti, Tedesco, Turco
INFO TECNICHE BLU-RAY:
Audio: Inglese DTS-HD MASTER AUDIO 5.1; Italiano, Francese, Tedesco, Spagnolo, Hindi DTS Digital Surround 5.1
Sottotitoli: Inglese n/u, Italiano, Francese, Tedesco, Spagnolo, Danese, Olandese, Finlandese, Islandese, Norvegese, Portoghese, Svedese, Arabo, Hindi
Contenuti Speciali: La cyber minaccia; Ricreando la realtà; Le location in giro per il mondo