EXCL - BadTaste.it incontra il regista Tim Miller sul set di Deadpool!
Abbiamo incontrato il regista Tim Miller sul set di Deadpool a Vancouver. Dal complicato via libera al film alle discussioni sul divieto ai minori
Nonostante abbia più di quarantanni, Tim Miller è infatti al suo primo lungometraggio con la pellicola tratta dai fumetti Marvel, principalmente perché ha dedicato buona parte della sua vita agli effetti visivi, avendo co-fondato Blur Studio. Animatore, regista e artista degli effetti visivi, Miller è stato nominato all'Oscar per il miglior cortometraggio animato per Gopher Broke, e ha diretto le sequenze d'apertura di pellicole come Uomini che Odiano le Donne e Thor: the Dark World. Nel 2011 la 20th Century Fox, convinta dallo script di Rhett Reese e Paul Wernick (che venivano dal successo di Zombieland), lo ha ingaggiato per dirigere Deadpool, rimanendo poi incastrata in un vero e proprio limbo durato quattro anni. Alla fine del 2014 finalmente il via libera alle riprese, iniziate a marzo 2015 a Vancouver.
Dirigere questo film è stato folle come sembra?
È terrificante. [ride] L'intero processo è terrificante... ma è stato grandioso. Come regista alla sua prima esperienza con un lungometraggio è molto interessante, ma non è molto diverso da ciò che ho fatto prima. In questo mestiere molti passaggi sono simili a quello che si fa quando si guida una grande compagnia. La mia compagnia di effetti visivi, la Blur, non è gigante ma è abbastanza grande da farmi percepire questa somiglianza. C'è una piccola esplosione di creatività seguita da moltissime riunioni, discussioni tra persone e ulteriori riunioni. È spaventoso. E non riesco a credere che ci sia davvero qualcuno che me lo lascia fare. Ma per ora sta andando bene.Sei stato legato a questo film per anni, ma il via libera è arrivato solo un anno fa. Quando hai scoperto che stavate per ricevere l'ok?
Circa mezz'ora prima che lo sapesse il resto del mondo. Io non mi sono mai arreso, e nemmeno gli sceneggiatori Rhett e Paul e il protagonista Ryan. Rhett e Paul credevano fosse il miglior script che avessero mai scritto. Io pensavo fosse il miglior script che avessi mai letto. E Ryan era affezionatissimo a questo film da molto tempo. Ma per qualche motivo, lo vediamo costantemente nello studio system, i progetti vanno avanti fino a un certo punto... e poi o partono, o vengono affossati. E ci sono molte ragioni per cui questo accade. Eravamo già arrivati a quel punto un paio di volte, avevamo perso un po' di speranza. Ma stavamo ancora spingendo attivamente il progetto. Avevo scritto di mio pugno almeno una ventina di lettere in cui imploravo di farmi dire cosa dovevo fare per ottenere il via libera.
Poi hanno deciso di farlo, improvvisamente. Penso che la reazione dei fan al leak del trailer sia stata la componente che ha sbloccato tutto. E giuro che non sono stato io. Poi c'è stato il tempismo, il tempismo giusto del Comic-Con. Io non ero lì, ma ho sentito che durante i panel degli X-Men i fan non facevano che chiedere di Deadpool. Tutti vedevano il potenziale di questo personaggio. Sono stati i fan, più di tutti, a permetterci di avere il via libera, perché nel mio piccolo avevo esaurito praticamente tutto il potere che avevo.
Era metà ottobre del 2014, avevo appena fatto una riunione alla Fox. Ne avevo già fatte un mucchio senza ricevere il via libera. Ma in quel caso, qualche ora prima Emma Watts mi aveva chiamato chiedendomi se avevo da fare a febbraio 2016. "Nulla," risposi. "Bene," mi disse, "perché faremo il film". Uscito dalla riunione, avevano già annunciato il film e il mio cellulare iniziò a squillare: tutti i miei amici volevano congratularsi.
Ci sono state richieste particolari per modificare la sceneggiatura in modo da inserire il film nell'Universo X-Men che stanno progettando?
No. Nessuna richiesta. In effetti pensavo che ne avremmo ricevute, visto il crossover dovuto alla presenza di un personaggio come Colosso e cose così. Ma no. Ci hanno lasciato fare, sostanzialmente, quello che volevamo. Di solito si sentono storie terribili sull'interventismo degli studios, invece non ho nulla da dire a riguardo perchè ci hanno dato il massimo sostegno. Non ci hanno vietato di fare nulla, e nulla di ciò che abbiamo in mente va a rovinare i loro piani.
Puoi parlare del problema del divieto ai minori?
Dunque, è tanto semplice mettersi a parlare della purezza del processo creativo. Ma alla fine il cinema è una industria, e io rispetto tutto questo. Deve avere un senso. Non si può argomentare dicendo "Fatemi fare ciò che voglio e so che non guadagnerete alcun soldo ma chissene frega. Non mi interessa". Avendo diretto una azienda ho sempre capito questo meccanismo. A un certo punto mi hanno chiesto "Che ne pensi di provare a fare un film PG-13?", perché il fumetto non è mai stato vietato ai minori. E non c'è motivo di credere che non potessimo fare un ottimo film senza divieto. Ma sono felice che non abbiano insistito, perché il nostro script prevedeva che il film ottenesse un divieto ai minori non accompagnati (rating R). Abbiamo anche realizzato uno script PG13, mancava qualche battuta sulla masturbazione e cose del genere ma nulla di che. Penso che sarebbe stato comunque un grande film, non avrebbe deluso nemmeno i fan. Ma sono felicissimo di dire che la Fox ci ha permesso di girare il film senza pensare al divieto ai minori, ci stiamo lavorando in modo da poter eventualmente tagliare le scene eccessive.
Nota: alla fine la Fox ha permesso ai produttori di realizzare la versione R del film, ovviamente.
Cosa puoi dirci della rottura della quarta parete, come è stata gestita questa caratteristica?
Deadpool parla proprio di questo... c'è un universo Marvel più ampio e sgargiante dove tutti hanno tecnologia nuova e fiammante a loro disposizione e tutto e fatto di cuoio e acciaio... e poi c'è DeadpoolSolo Deadpool la rompe. C'è una logica, insomma. Prima di diventare Deadpool non la rompe, non è come House of Cards in cui il protagonista lo fa in continuazione. È più il prodotto della psicosi di Wade Wilson una volta che è diventato Deadpool. È una cosa super meta, perché Deadpool non solo è consapevole dell'esistenza del pubblico, ma anche di essere Ryan Reynolds, ed è consapevole anche di tutto ciò in cui è stato coinvolto.
Ti riferisci alla scena in cui Wade viene operato e fa quella battuta su Lanterna Verde?
Sì ma non lo cita apertamente, non dice "come Lanterna Verde". Dice semplicemente "non fatemi un costume verde o animato". E non rompe la quarta parete lì, anche se è una battuta meta. Ci sono un paio di scene... ce n'è una in un bar in cui Wade menziona Wolverine, senza però dire che Ryan Reynolds era nel film. E poi menziona il fatto che è un film slegato da tutto il resto. In quel punto stiamo chiaramente superando un confine molto labile... Quando invece è nei panni di Deadpool chiaramente le citazioni sono dirette, direttissime.
In alcuni artwork abbiamo visto una sorta di Helicarrier. Come avete deciso questo scenario per la scena finale?
Prima di tutto, non è un Helicarrier, questo violerebbe il copyright in mano ai Marvel Studios, l'Helicarrier è dello S.H.I.E.L.D. Sono io che ho deciso questo scenario, ma perché l'universo degli X-Men è pieno di veicoli di questo tipo. Non sono di unico appannaggio dello S.H.I.E.L.D., quindi penso di non aver giocato scorrettamente. Guardate, Deadpool parla proprio di questo... c'è un universo Marvel più ampio e sgargiante dove tutti hanno tecnologia nuova e fiammante a loro disposizione e tutto e fatto di cuoio e acciaio... e poi c'è Deadpool. Penso che il mondo che si trova a esplorare sia molto più quotidiano e banale, ordinario. L'universo è lo stesso, però, deve solo sedersi vicino a quei film. Quindi più elementi di quell'universo riusciamo a inserire nel suo mondo, meglio è. Ovviamente lo abbiamo fatto coerentemente, quindi qual è il miglior modo per farlo di inserire un carrier decrepito in fase di demolizione? È sporco, malridotto e disgustoso. Sembra più tecnologia da Seconda Guerra Mondiale, non un Helicarrier dello S.H.I.E.L.D.
È il tuo modo di riconoscere che c'è altro, intorno al mondo di Deadpool?
Sì. Facciamo la stessa cosa con Colosso. Compare, e vedi Blackbird sullo sfondo. Si tratta di riferimenti, accenni all'Universo degli X-Men, un team del quale Deadpool non vuole far parte. Ha avuto la sua possibilità, c'è un bel passaggio in cui Colosso gli dice proprio "potevi essere un supereroe". Adoro il fatto che abbia deliberatamente scelto di non far parte di quel mondo.
Si tratta di un progetto davvero colossale come primo film. Hai chiesto consigli in giro?
La cosa bella di fare il proprio primo film a 50 anni anziché a 35 o 40 è che ho un po' più di esperienza, e ho molti amici. Sono amico di David Fincher e di James Cameron. Conosco diversi registi che hanno lavorato a progetti simili, sono tutti sicuri che io possa farcela. La loro fiducia mi ha rassicurato molto. Ma penso che le dimensioni non contino, mi hanno detto tutti: "Tim Miller: sbaglia spesso, ma non si deve mai dubitare di lui". Non so se sto facendo la cosa giusta, ma non ho paura di farla. Questo manda avanti tutta la baracca.
E poi c'è un'altra cosa, onestamente, la cosa più spiacevole per me è che il mio livello di incompetenza mi mette a disagio. Essere sul set ogni giorno con un mucchio di persone che sanno fare il loro lavoro e il mio lavoro meglio di quanto sappia farlo io... e io sarei quello che deve dire loro cosa fare! È una cosa che mi fa sentire molto a disagio. Tuttavia penso che essere onesti e dirlo in faccia alle persone li faccia lavorare meglio: ti aiuteranno a fare un buon film, anziché parlarti dietro le spalle mentre tu fingi che non sia vero. Quindi un giorno ho detto a tutti: "Non ho alcuna idea di cosa io stia facendo qui. Potreste darmi una mano a far sì che questo film non faccia schifo?" E mi hanno aiutato.
Persino Ryan. "Tim, la tua migliore qualità è che non hai paura di farti aiutare. Non hai paura che qualcuno ti dica: questa era pessima, rifacciamo la scena." E ora che vedo i primi risultati sono ancora più sicuro di me.
Qual è il tuo personaggio dei fumetti preferito?
Dopo Deadpool? Onestamente ho adorato la run di John Byrne su X-Men e la Saga di Fenice Nera. Ci sono finito sopra intorno a X-Men 95, quindi proprio mentre diventava il nuovo X-Men. Quindi l'intera famiglia, tutti quei personaggi sono tra i miei preferiti, insomma l'intero mondo X-Men. La serie di Fenice Nera, come è fatta... non le hanno reso davvero giustizia nei film finora.
Più della DC Comics, la Marvel fa un lavoro straordinario nel rendere i propri personaggi umani. Peter Parker ha i superpoteri, ma deve sempre cercare di arrivare a fine mese. Mi identifico molto in questi personaggi, in un modo in cui non mi capita con Superman, per esempio. È meno interessante perché è troppo perfetto. Voglio vedere dei personaggi e pensare "Beh, se avessi dei superpoteri la mia vita sarebbe così". Meno si comportano come umani quando non sono superumani, meno mi interessa cosa capita a loro.
È per questo che nel film cerchiamo di far comportare tutti normalmente, anche le persone che non sono Deadpool si comportano come si comporterebbe una persona normale in quelle condizioni. Non sono finti, sono realistici. Morena è bravissima come Vanessa. E non parliamo delle sue abilità mutanti, per niente. È tutto incentrato sul loro rapporto.
Tratto dal fumetto sul più irriverente anti-eroe dell’universo Marvel, DEADPOOL racconta la storia del mercenario Wade Wilson, ex agente operativo delle Special Forces, che, dopo essere stato sottoposto a un terribile esperimento, acquisisce l’eccezionale potere del Fattore Rigenerante e abbraccia una nuova identità.
Con la sua nuova abilità di guarire rapidamente e un pungente senso dell’umorismo, Deadpool andrà a caccia dell’uomo che gli ha quasi rovinato la vita.
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Scritto da Paul Wernick e Rhett Reese, diretto da Tim Miller, Deadpool è uscito nei cinema statunitensi il 12 febbraio 2016, tre mesi prima di X-Men: Apocalypse.
Nel cast Ryan Reynolds, Morena Baccarin, T.J. Miller, Ed Skrein, Gina Carano. Tra i personaggi vi sarà anche Colossus, ma non verrà più interpretato da Daniel Cudmore.