Baby arriva al termine, il bilancio dell'operazione con Netflix: "Viviamo il presente in quello che sarà il futuro"

"Meglio stare assieme a Netflix che incaponirsi con altri che non capiscono quando viviamo" Alice Pagani, Anna Lou Castoldi e Nicola De Angelis parlano di Baby

Critico e giornalista cinematografico


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Baby arriva al termine, il bilancio dell'operazione con il cast e i produttori: "Viviamo il presente in quello che sarà il futuro"

Mi ero abituata a pensare che sarebbe sempre arrivata una nuova stagione, invece ora Ludovica è consumata tutta, non c’è più e non potrò più recitare con lei. È stato un po’ uno shock, sai fare lo stesso personaggio per tre anni ti abitua al fatto che quella persona c’è” così Alice Pagani, una delle due rivelazioni di Baby assieme a Benedetta Porcaroli (ma era già in Loro 1 e 2 di Paolo Sorrentino), parla della fine di Baby con l’arrivo su Netflix della sua terza stagione il 16 Settembre.

La serie è uno dei migliori successi di Netflix Italia, o almeno così sembra. Come per tutti i prodotti in streaming infatti non ci sono dati, le uniche fonti sono Netflix stesso e i produttori della serie, Fabula Pictures. Non i più imparziali del mondo in questo caso.

Quel che si può dire di sicuro è che Baby è andato bene, è stato rinnovato fino a questa terza stagione e gli account social degli attori ricevono messaggi e commenti in diverse lingue. Un successo c’è e l’ultima stagione dovrebbe far segnare l’apice narrativo di tutta questa storia di sesso tra adulti e minori (non sono solo le protagoniste ad andare a letto con adulti), storia di promiscuità tra l’alta borghesia romana che non è diversa dall’alta borghesia di altri luoghi del mondo.
Quest’ultima stagione poi presenta alcuni nuovi personaggi, uno dei quali interpretato da Anna Lou Castoldi, figlia di Asia Argento e Morgan: “Non potevo chiedere di meglio come prima esperienza, è stato molto interessante e mi sono sbloccata. Mia madre mi è sempre stata vicina, mio padre invece l’ha scoperto poco fa, non so se l’abbia vista”.

A tracciare un primo bilancio di cosa abbia significato questa serie per sé e poi per il panorama italiano è Nicola De Angelis, di Fabula Pictures:

Baby ha aperto una parentesi che spero di non chiudere, una collaborazione che ha portato ad un rapporto molto serio con la fan base, haters inclusi (io li adoro perché comunque sono persone che la serie l’hanno vista). Questo mi dà la sensazione assieme a tutti di aver realizzato un prodotto sincero che ha a che fare in maniera reale con la generazione che volevamo fotografare, non è solo un teen drama ma un prodotto che raccoglie sotto il suo ombrello tanta genuinità.

Questo vuol dire anche essere pronti a cambiare la trama in corsa:

Girare seconda e terza stagione back to back ci ha permesso di reagire alle reazioni della fanbase. Quando abbiamo iniziato l’obiettivo era diverso in termini di arco del personaggi, poi quello che è stato scritto per la stagione 2 ha curvato il finale che trovo molto soddisfacente proprio da quel punto di vista lì, quello dell’arco narrativo e della drammaturgia, è il finale che fa tornare i nodi al pettine. E molto di questi cambiamenti è stato dettato dalla reazione della fanbase ai personaggi.

baby 3

Oltre a questo poi c’è l’idea di pensare un prodotto a tutto tondo, immaginando da subito anche le collaborazioni musicali:

Fin dall’inizio abbiamo avuto collaborazioni musicali con i Måneskin, Levante, Tommaso Paradiso e Achille Lauro, per non parlare della miriade di track che abbiamo messo nelle puntate in maniera mirata, e che hanno reso la serie attuale e comprensibile nei 190 paesi in cui è stata vista. Achille Lauro ha scritto un brano per vestire la serie, come Levante, e penso che debba diventare un’abitudine se vogliamo competere con paesi più importanti di noi e rimanere al passo con i tempi.

Baby ha cambiato tutto per voi.

Baby è stata un’epifania produttiva, ha cambiato le regole. Ci ha consentito di applicare quello in cui credevamo in termini produttivi e creativi. Economicamente eravamo in un processo di acquisizione, quindi è stato un macello, il 2017 per me è stato un momento in cui la società è diventata parte di una multinazionale [Federation Entertainment che ne possiede il 51% ndr], il che vuol dire proprio lavorare con una multinazionale. E da produttori giovani è un processo che ci sta, ci sta cavalcare quest’onda prendendo sia il bene che il male.

Di certo Baby ha cambiato tutto per Fabula che con Netflix ora ha altri due progetti in sviluppo, prima la serie Zero, scritta da Antonio Dikele Distefano, e poi Il divino di Letizia Lamartire, su Roberto Baggio.

Sì, lavoriamo molto con netflix, credo che ce lo siamo guadagnato sul campo, lavoriamo sulla qualità senza mollare un metro a nessuno. Sempre presenti e attenti. Quel che ho imparato con Netflix è onestà e trasparenza e mi ci ritrovo a pieno. Basta essere trasparente che da committente Netflix diventa un partner e con un partner le cose vengono sempre meglio. Sento che siamo immersi nel futuro, viviamo il presente in quello che sarà il futuro. Meglio stare assieme a Netflix in un contesto del genere, piuttosto che incaponirsi con altri che stentano a capire quando viviamo.

CORRELATO BABY INCONTRO CON IL CAST E I PRODUTTORI

Tornano nel cast i protagonisti della serie Baby Benedetta Porcaroli (Chiara), Alice Pagani (Ludovica), Riccardo Mandolini (Damiano), Brando Pacitto (Fabio), Mirko Trovato (Brando), Lorenzo Zurzolo (Niccolò), Isabella Ferrari (Simonetta) e Claudia Pandolfi (Monica). Oltre a loro, Denise Capezza (Natalia), Chabeli Sastre Gonzalez (Camilla), Giuseppe Maggio (Fiore), Massimo Poggio (Arturo), Tommaso Ragno (Fedeli), Galatea Ranzi (Elsa), Max Tortora (Roberto) e Thomas Trabacchi (Tommaso). New entry di questa ultima stagione Anna Lou Castoldi (Aurora), Antonio Orlando (Pietro) e Ludovico Succio (Alessandro).

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