EXCL - Avengers: Infinity War, il supervisore dei VFX ci parla delle morti nel film e di un complesso piano sequenza

La nostra intervista esclusiva al supervisore degli effetti visivi di Avengers: Infinity War, Dan DeLeeuw

Redattore per badtaste.


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Spoiler Alert
2703 inquadrature. 2622 inquadrature con effetti visivi. 14 società. 1800 artisti.

Lavorare ad Avengers: Infinity War deve essere stata un'impresa titanica. In occasione dell'approdo sugli scaffali italiani dell'edizione Home Video del film, abbiamo avuto modo di scambiare due veloci chiacchiere con Dan DeLeeuw, supervisore degli effetti visivi del colossale cinecomic Marvel.

Non è la prima volta che DeLeeuw lavora come supervisore per la Marvel: nel suo curriculum ci sono infatti Iron Man 3, Captain America: the Winter Soldier e Captain America: Civil War.

L'inizio dell'intervista è dedicato a uno dei momenti più toccanti (nonché il più sconvolgente per tutti gli ignari spettatori) della pellicola: gli effetti sugli Avengers e su "metà dell'universo" dello schiocco di dita di Thanos....

Parliamo della morte dei Vendicatori. Gli attori svaniscono continuamente sul grande schermo per un motivo o per un altro, perciò come avete lavorato per rendere quel momento unico visivamente?

Prima di tutto, non era previsto che fosse così come lo hai visto al cinema. Quando abbiamo iniziato a immaginare quell’effetto, volevamo mostrare il fatto che Thanos usasse tutte le Gemme. Perciò volevamo far vedere quando svaniva l'anima del personaggio, come si dissolveva il corpo nel tempo e nello spazio e così via. Siamo riusciti a ottenere un effetto che combinasse tutti i poteri, ma ci siamo resi conto che era un po' troppo. Finiva per oscurare l'interpretazione di attori davvero bravi come Tom Holland, che svanisce tra le braccia di Tony Stark.

Così abbiamo iniziato a rimuovere qualche strato e ci siamo limitati alla dissolvenza corporea come si vede nel montaggio finale, focalizzandoci sull'ultima espressione del loro volto, che si cristallizza come se fosse sospesa nel tempo, con la cenere che la avvolge. L'abbiamo trovata molto più commovente e triste.

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Adoro la sequenza in cui Tony, Bruce, Wong e Doctor Strange si riversano in strada durante l'attacco di New York, tutta in piano sequenza. Da quando Tony esce dal Sanctum Sanctorum fino a quando avvista l'astronave dell'Ordine Nero, non c'è alcuno stacco di montaggio. Dal punto di vista degli effetti visivi com'è stato lavorare a questa sequenza visto che avete dovuto girare a New York?

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In realtà non è New York, quella sequenza, infatti, l'abbiamo girata interamente in teatro di posa! Ma andiamo con ordine. In generale è stato difficile progettarla a causa della grandezza e della complessità della scena. In un teatro di posa dei Pinewood Studios di Atlanta abbiamo costruito l’esterno del Sanctum e l'interno con la scalinata. Visto che avevamo tutto pronto abbiamo avuto l'idea di far partire Tony da lì e seguirlo fuori. “Facciamo qualcosa come lo farebbe Brian de Palma” ci siamo detti tra noi.

Per il film in generale abbiamo lavorato a delle pre-visualizzazioni molto dettagliate, ma in questo caso visto che avevamo un set bello e pronto, ho chiamato un coordinatore, ho preso un iPhone e abbiamo girato un test per far vedere ai registi come sarebbe venuto. Eravamo molto eccitati all'idea: la bella notizia era che avremmo lavorato a quella sequenza... la cattiva era che avremmo lavorato a quella sequenza [ride]. Il problema è stato che era nata come qualcosa di relativamente piccolo, poi ha cominciato a crescere e evolversi sempre di più. Dettagli, persone...alla fine è diventata qualcosa di colossale!

Dal punto di vista degli effetti visivi, per ovvi motivi gli interni non rappresentavano un problema, ma l'esterno sì. Dovevamo far sembrare quel set ricoperto di blue screen come il Greenwich Village, un quartiere di New York City. Perciò il grosso del lavoro è stato rimuovere i fondi e scontornare tutte le comparse (attraverso la tecnica del rotoscoping). Dopo siamo andati a New York e abbiamo scattato un mucchio di foto agli edifici, agli alberi, alle strade di quel quartiere da poter usare per le estensioni digitali del set.

[caption id="attachment_328459" align="aligncenter" width="1500"] Il quartiere di New York ricostruito negli studi di Atlanta[/caption]

Per la prima volta in assoluto ti sei ritrovato a dover lavorare a due film contemporaneamente: Avengers 3 e 4. Com'è stato?

È stato interessante. Abbiamo provato a pianificare tutto nel dettaglio, ma con una tabella di marcia così corposa e dinamica, la progettazione comporta comunque tanta pressione. Diciamo che sarebbe stato decisamente più facile lavorare in contemporanea a due film come Captain America: the Winter Soldier e Civil War visto il carico di lavoro. Con Avengers 3 e 4 le cose a un certo punto sono diventate molto difficili.

Abbiamo dovuto lavorare a due script nello stesso momento, preparare Infinity War, progettare le inquadrature di entrambi i film, girare Infinity War e al contempo continuare a lavorare ad Avengers 4. C'è stato un momento in cui la post-produzione del terzo film è andata a coincidere con la parte più viva della pre-produzione del quarto, ed è stata semplicemente folle.

La cosa positiva è che ai fratelli Russo piace lavorare con lo stesso gruppo di persone a ogni film, perciò eravamo una squadra già affiata e reattiva.

Parlare di effetti visivi invisibili per un film del genere è magari un po' troppo, ma c'è qualcosa realizzato da voi che magari non salta subito all'occhio?

Le chiclet di Thor! Noi le chiamiamo così perché ricordano le gomme da masticare chiclet, ma in realtà mi riferisco all'armatura a tasselli di Thor. Sulle braccia spoglie Chris [Hemsworth] indossava dei "tracking dots", punti di ancoraggio per gli effetti visivi, e poi in post-produzione abbiamo aggiunto l'armatura. Era molto più pratico per lui muoversi visto che a volte aveva difficoltà. Sai, le scene d'azione possono diventare molto complesse.

In questo articolo trovate tutti i dettagli relativi alla release home video italiana.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!
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Gli Avengers torneranno in due film che sono stati girati consecutivamente in circa 9 mesi nel corso del 2017. Il primo capitolo, Avengers: Infinity War, è uscito negli Usa il 27 aprile 2018. Il secondo capitolo, ancora senza titolo, uscirà il 3 maggio 2019.

I due film sono diretti da Anthony e Joe Russo e scritti da Christopher Markus e Stephen McFeely. Tra i produttori esecutivi anche Jon Favreau, regista dei primi due Iron Man.

I film sono stati girati interamente in IMAX con l’ausilio delle nuove macchine da presa targate ARRI – le stesse che i fratelli Russo hanno impiegato per le riprese di Captain America: Civil War, anche se solo per alcune sequenze.

Tra i componenti del cast d’eccezione citiamo Robert Downey, Chris Evans, Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Scarlett Johansson, Elizabeth Olsen, Paul Bettany, Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Bradley Cooper, Vin Diesel, Pom Klementieff, Karen Gillan, Benedict Cumberbatch, Tom Holland, Sebastian Stan, Chadwick Boseman, Cobie Smulders, Benedict Wong, Letitia Wright, Danai Gurira, Winston Duke, Tom Hiddleston, Benicio Del Toro, Tom Vaughan-Lawlore e Josh Brolin.

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