Emily in Paris 4, il regista Andrew Fleming: "Spero che la serie continui ancora a lungo, è un'esperienza unica"

Il regista Andrew Fleming, arrivato a Roma per presentare la stagione 4, ha spiegato cosa rende unica Emily in Paris e come sono stati realizzati gli episodi ambientati a Roma

Condividi

Emily in Paris, negli ultimi episodi della stagione 4, arriva in Italia per raccontare l'inizio di un nuovo capitolo della protagonista interpretata da Lily Collins e abbiamo avuto l'occasione di intervistare il regista Andrew Fleming per parlare degli ostacoli affrontati durante le riprese e dell'evoluzione compiuta nel corso degli anni, oltre a ribadire l'importanza della musica negli episodi e cosa rende davvero unico lo show.

Avete girato per quattro stagioni in Francia e ora vi siete spostati in Italia, avete affrontato qualche ostacolo nuovo per girare in una città così storica e piena di turisti?

L'aspetto più difficile è che stavo girando a Parigi per le precedenti quattro settimane e dovevo venire qui a Roma per cercare le location giuste durante il weekend, era un problema di tempistiche. La città ha poi molti divieti ed è molto simile a Parigi perché ci sono tanti monumenti e luoghi storici. Ovviamente girare alla Fontana di Trevi è stato complicato: eravamo lì alle 4.45 di mattina ed era buio, abbiamo dovuto respingere le persone che si fermavano a guardare e abbiamo dovuto lavorare velocemente perché dovevamo finire per le 9 di mattina. Quando abbiamo concluso c'erano migliaia di persone che si sono riversate subito nella zona.

Avete avuto il tempo per provare qualche scena prima di girarle?

Quando si lavora per la televisione si fanno delle prove quando si riesce, parli con gli attori, fai leggere le battute mentre sono lì vicino. Non abbiamo quindi avuto il tempo di provare, oltre a un paio di volte. Io e Lily comunichiamo davvero bene, lei sa alla perfezione chi è il personaggio, quindi è stata una questione di collaborazione. Lo stesso è accaduto con Piazza di Spagna, ed è stato stressante, ma tutto è andato tutto bene, anzi meglio e in modo più semplice rispetto a quanto pensassi. Ero davvero preoccupato e ansioso! Ma non abbiamo avuto particolari problemi e a Roma sono stati tutti adorabili e gentili.

Emily e Marcello a Roma

Nella serie si cita il film di Lizzie McGuire ed è immediato pensare ad alcuni cult girati a Roma, avete pensato a dei riferimenti specifici nel realizzare gli episodi?

Abbiamo cercato di non inserire troppi riferimenti specifici a vari film. Lily somiglia un po' ad Audrey Hepburn, quindi già quello porta a pensare a Vacanze romane e abbiamo evitato la Bocca della verità e altri luoghi perché sarebbe stato troppo un cliché. Ma abbiamo cercato di avvicinarci a Roma attraverso la prospettiva di qualcuno che non c'è mai stato, con lo sguardo fresco di un'americana, come abbiamo fatto con Parigi. Un po' come me quando sono arrivato per la prima volta: non vedi i graffiti, non vedi la spazzatura, vedi solo questi edifici meravigliosi e la bellezza. Forse è una visione romantica della città, ma non penso sia completamente falso.

In Francia ci sono state un po' di polemiche per il modo in cui la serie rappresenta Parigi e i suoi abitanti, avete pensato alle possibili reazioni degli italiani durante la realizzazione delle nuove puntate?

A Roma ci siamo sentiti subito benvenuti. Quando abbiamo girato a Parigi per la prima volta penso che gli abitanti della città fossero sconvolti nel vedere una serie su Parigi fatta da americani e volevano proteggere la loro cultura. Hanno reagito pensando: 'Cosa state dicendo su di noi?'. Ma sapevo che con il passare del tempo i parigini avrebbero capito e imparato ad apprezzarla. Ora quando stiamo girando per le strade di Parigi reagiscono esclamando 'Oh, è Emily!'. E sono entusiasti, sono sempre felici, corrono a vederla.

Ha in mente qualche altra città italiana dove vorreste girare delle scene di un'eventuale quinta stagione?

Sì, ci sono città italiane dove vorrei andare oltre a Roma. C'è la speranza, ovviamente, di tornare a Roma in caso di rinnovo, ma ci sono così tanti altri luoghi italiani dove vorrei andare. Ma preferisco non dirlo per non rovinare eventualmente la sorpresa! Ne stiamo parlando!

Gli attori hanno ricordato durante la conferenza stampa che sono cresciuti nel corso delle stagioni e anche voi come troupe avete avuto modo di lavorare per qualche anno insieme, cosa avete imparato in particolare da questa esperienza?

Ho girato molti film e davvero tanti show diversi e questo è stato accolto a livello globale in un modo davvero specifico. Si tratta di qualcosa di davvero emozionante. Ogni film che ho fatto è andato piuttosto bene, ma era 'piccolo'. Ed è una bella sensazione avere un successo di questa portata dopo aver fallito così tante volte, è bello realizzare ogni stagione sapendo che c'è un pubblico che la segue e gli spettatori sono entusiasti. Si tratta di un'esperienza davvero diversa perché di solito, quando giri uno show televisivo, non hai idea se a qualcuno importerà, è invece come avere un legame con il pubblico, è una bella sensazione.

I protagonisti al Colosseo

La musica è un elemento davvero importante nella serie, ad esempio c'è l'importante scena in cui Emily e Gabriel sono a due feste 'legate' tra loro anche grazie all'uso della colonna sonora, come lavorate su questo elemento durante le varie fasi della produzione?

La musica è davvero importante. Per il momento in cui Mindy canta Beautiful Ruins sono stati necessari molti mesi di lavoro perché abbiamo dovuto scrivere il brano, Freddy Wexler l'ha composto, l'abbiamo dovuto incidere, provare la canzone… Per quanto riguarda la scena del ballo alle feste si trattava solo di ballare quindi stavamo usando sul set una canzone di Lizzo per i ciak, e sembrava così perfetta che poi l'abbiamo usata nella serie. Nell'ottavo episodio abbiamo poi girato anche una scena in cui Mindy ha un numero al Crazy Horse ed è stato complicato perché abbiamo dovuto scegliere quella canzone, fare l'arrangiamento, registrarla, e poi abbiamo trascorso quasi un mese provando la scena perché avevamo il nostro coreografo, il coreografo del Crazy Horse, il nostro lighting designer e quello del Crazy Horse… Era tutta una questione di incastrare gli impegni di tutti, dei ballerini… Ed è stato davvero complicato, ma ho amato quella scena!

In questa stagione si affrontano anche tematiche più 'adulte' come l'adozione e ci sono dei momenti che evidenziano la crescita personale e professionale dei personaggi, come avete delineato questo equilibrio tra i momenti leggeri e quelli più seri?

Luci e ombre... Ne abbiamo parlato con Lily e con Darren perché è arrivato il momento che Emily crescesse, era giusto non mostrarla sempre così goffa, quasi una ragazzina… Ora è sicura di sé stessa, è una donna adulta. C'è una scena nell'episodio 2 in cui sta litigando fuori dal ristorante con Gabriel e l'abbiamo girata abbastanza presto e quando Lily l'ha girata per la seconda volta ha urlato e l'intera troupe è rimasta in silenzio perché non avevano mai sentito Emily in quel modo, sono entrati in connessione con la sua frustrazione e la sua rabbia. Vedere quella reazione è stato bello. Abbiamo girato in inverno e avevamo un diverso direttore della fotografia e abbiamo usato maggiormente il chiaroscuro, c'è molto contrasto, c'è più oscurità in questa stagione.

C'è una scena importante negli episodi in cui si sottolineano i problemi di comunicazione legati al fatto che Emily non parli francese, sul set ci sono mai stati attimi divertenti o complicati a causa delle diverse lingue utilizzate?

Il mio francese è migliore del mio italiano. Di solito sul set le persone parlano francese e ora so cosa sta accadendo, posso usare il francese e comunicare. Arrivare sul set in Italia è stato un po' complicato e a un certo punto si stava parlando francese, italiano, inglese, qualcuno stava parlando spagnolo… Era come la Torre di Babele! Ma è andato tutto bene, è stato meraviglioso!

Avete già pensato al numero di stagioni che vorreste realizzare della serie?

Sarei veramente felice di realizzare questa serie a lungo perché onestamente, più di ogni altra serie che ho realizzato, c'è un senso di gioia nel realizzarla, c'è speranza e ottimismo e i membri del cast si vogliono realmente bene, è come una famiglia, è un'esperienza così gioiosa girarla! Mi piacerebbe andasse avanti a lungo, ovviamente non per sempre, ma spero prosegua ancora per un po'.

Con così tanti personaggi, anche nuovi, siete mai stati costretti a eliminare scene o parti della trama?

No, è molto bello avere così tanti personaggi e non abbiamo dovuto tagliare nulla di importante. Abbiamo iniziato nella prima stagione con Emily presente in ogni singola scena e ora la storia può spostarsi sugli altri protagonisti, è davvero bello e più interessante.

Continua a leggere su BadTaste