“State attenti che i fantasmi girano ancora”: Edoardo Falcone racconta genesi e retroscena de Il principe di Roma
Nella nuova intervista a Casa Alò, Edoardo Falcone parla della genesi e dei retroscena di Il principe di Roma, il suo nuovo film
Ospite di Francesco Alò per "Casa Alò", Edoardo Falcone ci ha svelato come è nata la sua ultima pellicola, al cinema dal 17 Novembre, dall’idea originale al cast:
Il soggetto l’ho scritto con Martani. Io da anni avevo questo ronzio sul Canto di Natale e pensavo sarebbe stato bello farne una versione italiana. Questo da una parte. Dall’altra parte ci sono io che, nella mia vita normale, sono patito di Roma a livelli inquietanti. Io a casa ho molti più libri su Roma che sul cinema. E quindi mi è venuto in mente in qualche modo di unire queste due cose. Però non volevo fare un film di Natale. Uno perché avevo già dato con Io sono Babbo Natale. E poi perché nella romanità il Natale non è l’agrifoglio, quello un po’ inglese di Dickens. Mi è tornato in mente un mondo di fantasmi che girano per la città. Ho pensato: perché non prendere i fantasmi storici che girano ancora per la città?
C’è stata una riflessione. Siccome (i fantasmi ndr) dovevano guidarlo attraverso le tre fasi di presente, passato e futuro, mi servivano fantasmi che in qualche modo potessero essere collegati con questo discorso anche a livello di età. Quindi Beatrice Cenci, che è una povera ragazza che è morta quando aveva quindici, sedici anni, mi sembrava giusto.
Un’attrice bravissima, tenerissima di ottant’anni che ha portato una ventata di entusiasmo sul set.
Il Principe di Roma presenta luoghi iconici della capitale, ma non è stato semplice girarlo, anzi.
C’è il Pantheon, piazza Navona, il ponte di Castel Sant’Angelo, piazza Lovatelli (…) È stato il film più difficile che ho fatto produttivamente. Ha piovuto quasi sempre, tempi ristretti. Poi c’era la questione che giravamo un film ambientato nel 1829 in un mondo che chiaramente è cambiato.
La cura per ogni dettaglio traspare dalle parole di Edoardo Falcone, compresa la colonna sonora e la presenza di una canzone dal titolo Tutte le notti in sogno, che il regista ci illustra:
Era una sorta di serenata dei primi del 1800 che si cantava per Roma. Anonima. Ed è una canzone bellissima però nel film si sente praticamente solo la prima strofa e il ritornello.
Non solo Il principe di Roma (ora al cinema), ma anche il suo lavoro come regista, il passato da sceneggiatore e la collaborazione con grandi nomi del cinema italiano. Tutto questo potete vederlo nella videointervista qui sotto: