Dr. Brain, il regista Kim Jee-woon: "La serie è stata ideata per coinvolgere e incuriosire gli spettatori fino alla fine"
Il regista della serie Dr. Brian, Kim Jee-woon, ci ha rivelato qualche curiosità sul lavoro compiuto nel realizzare la storia con al centro uno scienziato privo di emozioni
Al centro della trama dello show, tratto da un omonimo webtoon, c'è lo scienziato Sewon Koh (Lee Sun-kyun), un uomo che studia il cervello e fin dalla nascita ha la capacità di ricordare ogni piccolo dettaglio ma non prova emozioni. Dopo una tragedia personale Sewon userà le sue scoperte scientifiche per risolvere il mistero legato a quanto accaduto alla sua famiglia.
Ecco cosa ci ha raccontato Kim Jee-woon parlando di Dr. Brain:
Essendo la prima volta che mi mettevo alla prova lavorando a una serie televisiva ho cercato di trovare i giusti riferimenti e ho scoperto che ciò che avevano in comune gli show che preferivo era che in ogni episodio una parte della storia arrivava alla sua conclusione e al tempo stesso c'era un epilogo davvero coinvolgente e che non lasciava altre opzioni agli spettatori tranne quella di voler vedere il successivo. Il pubblico veniva lasciato in sospeso. Ho deciso di concentrarmi proprio su questo aspetto e su cui ho lavorato di più.
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Questo approccio prosegue fino alla fine della stagione, è stata ideata pensando già alla seconda?
Ho preso delle decisioni dal punto di vista narrativo avendo in mente l'idea di realizzare una seconda stagione, ma quello che volevo fare era mantenere l'elemento fondamente del mistero nel corso di tutta la stagione e aggiungere un tocco legato a vari generi in ogni puntata. Nella prima puntata c'è quindi un po' di horror e negli altri c'è invece spazio a crime, action e dramma umano, sottolineando di volta in volta questi aspetti. Lo stesso è accaduto con il finale mentre cercavo di chiudere la storia volevo inoltre gettare le basi per mantenere il pubblico coinvolto e curioso. Non appena si pensa che la storia si sia conclusa c'è invece un'altra svolta e qualche sorpresa. Volevo stimolare emozioni e divertire, mantenendo gli spettatori interessati e incuriositi dall'inizio alla fine della stagione.
La storia propone molte elementi, dagli aspetti scientifici ai momenti più personali ed emozionanti, in che modo si è avvicinato a questi diversi spunti narrativi?
Il messaggio principale che volevo trasmettere con la serie era una storia all'insegna di depravazione, riconciliazione, rapporti umani, guarigione e solidarietà tra diverse generazioni perché quello che mi aveva conquistato del webtoon originale era una parte della storia in cui il protagonista guardava all'interno della mente delle altre persone ed entrava in sintonia con loro, ottenendo indizi che lo aiutavano a risolvere il caso. Ho però pensato che se potessimo entrare nel cervello degli altri avrebbe avuto inoltre un'idea di quello che pensavano di lui, scoprendo in modo naturale i propri difetti, i punti deboli e che tipo di persona è realmente, accettando tutti questi aspetti di se stesso e provando a formare un altro legame con il mondo. In questo mondo sarebbe diventata una storia di una crescita personale, che era uno dei miei obiettivi principali.