Il fenomeno degli hikikomori incontra La finestra sul cortile: Domenico Croce ci presenta Vetro
In diretta Twiitch, il regista Domenico Croce, ci racconta alcuni dettagli sul film Vetro, dalle ispirazioni agli obiettivi.
In un filone molto frequentato nella Storia del cinema, quello dei film sul modello di La finestra sul cortile, Vetro, come conferma il regista, è il primo a inserire il fenomeno degli hikikomori, nato nel Giappone negli anni ’80 e ora diffuso anche nel nostro Paese. Croce racconta come si è avvicinato al tema:
Ho fatto un po' di ricerche online e mi sono avvicinato alla lettura di Albert Camus, trovando un nesso tra l'esistenzialismo di questo autore e la voglia di chiudersi dentro una stanza e isolarsi dal mondo dei giovani hikikomori. Senza dimenticare il film sudcoreano Castaway on the Moon, una commedia romantica su questo tema.
Uno degli obiettivi era raggiungere un pubblico internazionale. Il mondo che necessitava Vetro aveva uno stampo quasi teatrale, a cui si lega anche la decisione di non dare nomi ai personaggi. Essendo ambientato nel Nord Italia, tutte le scelte nella direzione degli attori sono andate in questo senso, cercando una "pulizia" per fare della protagonista un po' un'icona.
Abbiamo completato le riprese in 25 giorni, con una rapidità desueta in certi meccanismi del cinema, non solo italiano. La sceneggiatura del resto metteva già diverse cose in chiaro, aiutandomi molto. Il casting è stata la prima cosa che abbiamo fatto, sulla base del solo soggetto del film, andando avanti per circa 2 mesi. Non appena è saltata fuori Carolina, tutti i tasselli hanno piano piano cominciato a mettersi a posto.
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