DEATHLOOP: a tu per tu con Francesco Rizzi e Alice Bertocchi, le voci italiane di Colt e Julianna | Intervista
In occasione dell'uscita di DEATHLOOP, noi di BadTaste siamo riusciti a intervistare le voci italiane di Colt e Julianna
Per festeggiare l'uscita di questo meraviglioso titolo, abbiamo quindi deciso di realizzare qualcosa in esclusiva per voi, e siamo dunque riusciti a contattare Francesco Rizzi e Alice Bertocchi, voci italiane di Colt e Julianna, per un'intervista doppia. Come se non bastasse, domani sera (martedì 28 settembre) saremo in live sul canale Twitch di BadTasteItalia per parlare proprio con Alice e Francesco! Se avete anche voi delle domande da rivolgere loro, questo è davvero il momento giusto per farle. Ma non perdiamo altro tempo, quindi, e passiamo alla chiacchierata con quei due folli doppiatori bloccati sull'isola di Blackreef.
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Ciao Alice, ciao Francesco! È un vero piacere per noi avervi ospiti sulle nostre pagine e, per prima cosa, ci teniamo a ringraziarvi infinitamente per la vostra disponibilità!
Alice Bertocchi: Il piacere è tutto mio. Non capita così spesso di confrontarsi con persone che ripongono un sincero interesse in quello che facciamo.Francesco Rizzi: Grazie per averci concesso l'occasione di poter raccontare questa nostra nuova esperienza al grande pubblico!
Non vi facciamo perdere altro tempo e arriviamo subito dritti al punto. Come avete potuto leggere nella nostra recensione di DEATHLOOP, il recente titolo targato Arkane Lyon ci è piaciuto davvero molto. Parte del motivo di questo apprezzamento risiede proprio nel rapporto tra Colt e Julianna, i due protagonisti da voi magistralmente interpretati. Com'è stato dare voce a questi due personaggi? Vi siete divertiti a interpretarli?Alice Bertocchi: Julianna, e lo dico sorridendo, è stato un grande sfogo per me. Si tratta di un personaggio cattivello, ma con una grande profondità. Insomma: non la classica cattiva a tutti i costi. Interessante in questo gioco la psicologia dei personaggi e ammetto che lei, per me, è stata una rivelazione. Inizialmente sapevamo poco anche noi e quindi abbiamo costruito i caratteri battuta dopo battuta. Avevamo un’idea di massima ma era ancora tutto in corso d'opera. Sentire qualche risposta ai dialoghi di Colt (che aveva inciso per primo almeno inizialmente, se non ricordo male) mi ha aiutata a comprendere la relazione tra i due. Il fatto di conoscere bene Francesco invece mi ha permesso di pensare cosa avremmo potuto costruire insieme. Le relazioni tra i personaggi in un gioco come questo sono fondamentali e potersi fidare della professionalità del partner credo sia importante.
Francesco Rizzi: Mi sono senza dubbio divertito a lavorare a DEATHLOOP. Dopotutto si tratta di un titolo Bethesda e nelle opere di questa software house trovo sempre quel lampo di follia che mi entusiasma molto dopo aver letto il testo da interpretare. L'elemento che mi ha entusiasmato di più è l'ironia che contraddistingue il personaggio di Colt. Un'ironia presente nonostante lui si trovi costantemente in una situazione di disagio e pericolo. Il suo atteggiamento mi fa sempre spuntare il sorriso sulla faccia.
Come sapranno coloro che stanno giocando a DEATHLOOP, gran parte delle vostre interazioni avvengono mediante dialoghi dal forte ritmo. Durante la lavorazione di questo titolo siete riusciti a interfacciarvi tra di voi, oppure ognuno registrava la propria parte e poi il tutto è stato sistemato in fase di montaggio?
Alice Bertocchi: Come sempre nei videogiochi (e peggio adesso in pandemia) si lavora in colonna separata. Certo, se hai la fortuna di incidere come “secondo”, puoi chiedere di inviarti in cuffia qualche battuta già incisa. Questo però è un lusso che non sempre è concesso, credo per problemi di tempo. Come dicevo prima, conoscere chi sta dietro Colt mi ha facilitato il lavoro.
Francesco Rizzi: Per quanto mi riguarda, purtroppo non ho avuto occasione di interagire con Alice. Sapevo le sue battute perché mi venivano lette, ma credo che per una serie di coincidenze io abbia sempre registrato prima di lei. Mi sono trovato spesso a rispondere alle domande di una Julianna ipotetica, cercando di immaginare il lavoro svolto dalla mia bravissima collega e amica.
Francesco, una domanda per te. Com'è stato tornare nel ruolo di protagonista per un titolo tanto importante? Ricordiamo, per chi ci segue, che ti sei occupato anche di dare la voce al personaggio di Deacon St. John in Days Gone, elevando la produzione con la tua magnifica interpretazione.
Francesco Rizzi: Tornare nei panni di un protagonista di un videogioco è stato estremamente piacevole. È sempre bello poter affrontare un nuovo lavoro di questo calibro e con questa mole di approfondimento psicologico. Anche tornare più volte sulla stessa battuta, dopo aver compreso meglio le diverse sfumature di Colt, è stato molto appagante. Ero sempre contento di andare in sala a registrare, nonostante le ovvie difficoltà nel doppiare una narrazione tanto frammentata. DEATHLOOP si basa infatti su un loop continuo e talvolta è stato come dover cercare l'uscita di un intricato labirinto di frasi, azioni e situazioni.
E tu, Alice, come ti sei trovata nei panni di Julianna? Hai già doppiato molti personaggi all'interno dei videogiochi, ma la tua carriera parte dal teatro e sfocia poi nel mercato cinematografico. Ti sei divertita a passare tanto tempo nei panni della determinata omicida di Colt?
Alice Bertocchi: Si è stato assai divertente. Non mi capita spesso di essere la cattiva. Essere la villain ha molti aspetti positivi. Ci si sfoga parecchio, puoi demandare la cattiveria al personaggio e uscirne con la coscienza pulita. A ognuno di noi dovrebbe essere data la possibilità di essere terribili per qualche ora senza creare disastri in questa realtà. Julianna in più sta dentro a un loop di cui conosce i segreti e questo la rende ancora più interessante. Mi spiego: essere cattiva è proprio il suo ruolo e ne è consapevole. Non è cattiveria gratuita, ma un ruolo assegnato che deve “giocare” per portare Colt a risolvere la sua vita. Un concetto che trovo estremamente interessante.
Qual è stata la difficoltà maggiore nell'interpretare i due protagonisti di DEATHLOOP? Avete dovuto seguire particolare curve sonore, oppure siete stati liberi di personalizzare i vostri Colt e Julianna?
Alice Bertocchi: Io personalmente ho fatto affidamento sull’attrice che avevo in cuffia. Partendo da lei è stato inevitabile metterci il colore che mi appartiene. Julianna è spesso sarcastica e la nostra lingua è molto diversa in questo dall’inglese. Abbiamo modi differenti di modulare le frasi e bisogna tenerne conto per risultare credibili. Abbiamo avuto la fortuna di lavorare anche su qualche video (non capita sempre) ed è certo molto bello vedere il personaggio in azione, la fisicità aiuta a visualizzare il modo in cui una battuta potrebbe essere detta. Non ricordo se i dialoghi fossero tutti a sound sync, vero è che molti dei miei interventi avvengono via radio e quindi rispettare le pause originali serve solo per dare un senso al filo del discorso e non rendere il labiale del personaggio piacevole al fruitore.
Francesco Rizzi: Assolutamente si! Siamo dovuti star dietro alle voci originali perché i dialoghi avevano un incedere molto serrato e quindi seguivamo loro in tutto e per tutto, cercando di stare il più vicino possibile alla recitazione originale. Però, il fatto che Colt fosse un nevrotico/ironico/sarcastico lo rendeva molto variopinto e mi sono divertito a passare dall'introspezione al litigare con Julianna alla velocità della luce.
Passiamo ora a una domanda più generale. Cosa vi ha spinti a passare dal mondo del teatro a quello del doppiaggio? Cosa vi piace del prestare la vostra voce ad altre persone, reali o virtuali che siano?
Alice Bertocchi: Per me le spinte sono state almeno due. Il teatro è meraviglioso e rimarrà per sempre la mia grande passione (ho sposato un bravissimo attore e ogni giorno vorremmo fare qualcosa insieme sul palco), ma purtroppo conciliare il solo teatro con il nostro momento storico è diventato assai complicato per me. Il doppiaggio è, tra virgolette, più facilmente gestibile. I turni sono ben definiti e spesso fissati con anticipo. E inoltre certamente il fatto che il doppiaggio è una sfida quotidiana che ti porta anche a giocare tre ruoli diversi in uno stesso giorno. È una piccola grande magia, un esercizio costante che rivela parti di noi spesso celate che è bello riconoscere.
Francesco Rizzi: Beh, il doppiaggio è un mistero. C'è sempre quella segretezza che ti avvolge e conta solo la tua voce. Ammetto che mi diverto molto a vedere le reazioni delle persone una volta che riconoscono l'uno o l'altro doppiatore. È un bel gioco che spero di poter continuare a giocare per tanto e tanto tempo.
Quali sono i vostri programmi futuri? Quando torneremo a sentire la vostra voce all'interno di un videogioco? Vi chiedo queste cose, ma ovviamente rispondetemi solamente se siete certi di non avere un mirino rosso in fronte!
Alice Bertocchi: Difficile per quanto mi riguarda pensare a cosa aspettarmi dal futuro. È un mestiere che si rivela di minuto in minuto. Non c’è nulla di certo o meglio di cui siamo certi. Mi viene da dire per citare Ennio Flaiano: “certo, certissimo anzi probabile”. Le armi puntate per quanto riguarda le nuove uscite, le abbiamo sempre, firme su firme per non rivelare nulla. Quello che per parte mia posso sperare è che ci siano in programma seconde stagioni di telefilm appassionanti a cui ho avuto la fortuna di partecipare come “Upload” o “The Wilds”, ma sono speranze, perché in realtà noi ne sappiamo quanto i fruitori (d’altronde siamo fruitori anche noi).
Francesco Rizzi: Chi lo sa! [Risata di chi nasconde molti segreti] C'è qualcosa in cantiere tra quest'anno e l'anno prossimo e posso solo dirvi che ci sentirete nuovamente all'interno di produzioni videoludiche molto presto!
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Vi ringraziamo tantissimo per la vostra disponibilità! Ne approfittiamo per ricordare a tutti i nostri lettori che potranno conoscere Francesco Rizzi e Alice Bertocchi “di persona” durante la live a loro dedicata sul canale Twitch di BadTasteItalia. L'appuntamento è fissato per domani, martedì 21 settembre, alle ore 21:30! Non mancate! Grazie ancora a entrambi! A presto!
Alice Bertocchi: Grazie ancora a voi, io non vedo l’ora di partecipare a questa live, devo confessare che è la prima. Sono rimasta sempre un pochino indietro, ma Julianna è stato un grande amore a prima vista (a primo orecchio si potrà dire?) e quindi cercherò di essere “sul pezzo” come si dice di questi tempi.
Francesco Rizzi: Grazie di tutto! Un abbraccio grande e voglio tranquillizzare il vostro pubblico: non preoccupatevi se vi perderete la live di domani sera, dato che la manderemo in LOOP su tutti i nostri canali social!