Dampyr compie 15 anni: intervista a Rita Porretto e Silvia Mericone

Dampyr festeggia 15 anni e per l'occasione abbiamo intervistato le sue autrici: Rita Porretto e Silvia Mericone

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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[caption id="attachment_56421" align="alignright" width="228"]Dampyr 181: La lunga notte dell'odio Dampyr 181: La lunga notte dell'odio[/caption]

Dampyr festeggia questo mese quindici anni di vita editoriale: l'horror-fantasy di Mauro Boselli e Maurizio Colombo taglia l'importante traguardo con La lunga notte dell'odio, uscito ieri in edicola.

L'albo è disegnato da un veterano della testata, Nicola Genzianella, ed è scritto dalle esordienti Rita Porretto e Silvia Mericone. Abbiamo incontrato le due autrici che molti di voi ricorderanno per Dr. Morgue, la miniserie di sei numeri che firmarono tra il 2011 2 il 2012 per Star Comics.

Ci siamo ovviamente soffermati sul nuovo episodio del Figlio del Diavolo, di cui vi abbiamo accennato elencando le novità 2015 di Sergio Bonelli Editore che lo riguardavano. L'albo n° 181 vede il ritorno dell'Amesha Anyel e del demone ramingo conosciuto in Pioggia di demoni (Dampyr 116 di Mauro Boselli e Luca Rossi).

Ma non ci siamo fermati qui: abbiamo approfittato della loro disponibilità e della loro simpatia per parlare di altri progetti in corso e ovviamente... bhe, scopritelo con l'intervista che segue!

Benvenute ragazze, è un piacere ospitarvi su BadComics.it. L'occasione per questa intervista è il nuovo albo di Dampyr in arrivo: La lunga notte dell'odio. Correggetemi se sbaglio, è il vostro esordio su un titolo targato Sergio Bonelli Editore?

[caption id="attachment_56423" align="alignleft" width="228"]Dylan Dog Color Fest 6 - 27-04-2011 Dylan Dog Color Fest 6 (aprile 2011)[/caption]

Ciao e grazie a te per l’accoglienza! Non esattamente. È il nostro esordio in Dampyr, ma avevamo già realizzato un episodio breve per Dylan Dog Color Fest 6 dal titolo La camera chiusa.

Come è avvenuto il vostro coinvolgimento, potete raccontarcelo?

Nel modo più canonico possibile e anche l'unico che conoscevamo. Ci interessava la serie, abbiamo scritto alcuni soggetti, li abbiamo stampati, abbiamo aggiunto una lettera di presentazione e spedito il tutto a Milano in redazione all'attenzione di Mauro Boselli. Dopo qualche tempo Mauro ci ha risposto e abbiamo realizzato diverse prove, quindi ci ha indirizzate sul seguito di Pioggia di Demoni. Abbiamo scritto il soggetto e dopo alcune modifiche è stato accettato.

Conoscevate già da lettrici il fumetto o avete dovuto fare una full immersion per prepararvi?

Rita: Ho cominciato a leggere Dampyr con il numero 27, Lupi mannari. Preso in edicola quasi per caso e perché mi piaceva la copertina. L’ho divorato, ho recuperato gli albi precedenti e ho continuato a seguirlo.

Silvia: Io sono stata più metodica, ho iniziato proprio dal numero 1, cinque o sei anni fa. Il background culturale che c'era dietro ad ogni albo mi ha resa dipendente.

Voi due avete creato una delle miniserie più intelligenti e toccanti di questi ultimi anni per la Star Comics: Dr. Morgue. Avete trovato qualche difficoltà a passare all'horror fantasy di Dampyr, provenienti da un genere più calato nella realtà come il vostro noir in cui tra l'altro vi ispiravate a fatti realmente accaduti?

Innanzitutto grazie, ci fa piacere sapere che il Dr.Morgue, al quale siamo inevitabilmente legate ancora oggi, ha lasciato un buon segno e non possiamo negare che ci ha aperto molte porte, nonché dato una rilevante popolarità. A conti fatti però non abbiamo avuto così tanta difficoltà nel cambio di genere. Amiamo il noir, che forse è la nostra principale ispirazione e aspirazione, ma anche l'horror, il thriller, se vogliamo parlare in modo generico ci piacciono le storie “di tensione”. Dipende sempre da come fai le cose, se vuoi farle bene, con rispetto e onestà intellettuale, allora ti devi calare totalmente e approfondire il più possibile. A quel punto non si parla più di difficoltà, ma d’impegno. Per quanto riguarda il riferimento a fatti realmente accaduti, quella è un po’ la cifra che ci accompagna sempre, cioè il piacere della documentazione. Anche in questo caso abbiamo cercato riferimenti reali, anche se non di cronaca, ma specificamente geografici e climatici.

Silvia e Rita

Sappiamo che Mauro Boselli, co-creatore e responsabile della collana è molto esigente e inflessibile sui target qualitativi e gli standard indicativi dei soggetti e delle sceneggiature. Quanta libertà avete avuto nella stesura della storia? E com'è stata la vostra esperienza al riguardo? Mauro non ce ne voglia.

Mauro è molto esigente, è vero, per questo volevamo lavorare con lui, è stato per noi un obiettivo e una sfida. Forse siamo masochiste e siamo volutamente andate incontro ad un esaurimento nervoso, che è un po' la cifra archetipica che accompagna ogni donna! A parte gli scherzi... Dampyr è un suo personaggio e quindi sai, se devi affidare una tua “creatura” a qualcun altro, pretendi che tiri fuori il meglio e giustamente hai questa pretesa. Mauro ti segue passo passo, ti dedica tempo ed è anche molto generoso nel dare consigli e lavorare con te sulle correzioni. Con lui abbiamo imparato tanto. Quando lavori su un personaggio che esiste da anni e ben strutturato, la tua libertà di autore è limitata, ma non in senso negativo. Tu metti la tua professionalità a disposizione del personaggio, e metti in campo anche il tuo stile e le tue caratteristiche, in qualche modo sei al servizio del personaggio, lo accompagni, un po' come Sancho Panza. Altrimenti ogni albo avrebbe un Harlan diverso e il lettore farebbe fatica a inquadrarlo e riconoscerlo.

Veniamo a La lunga notte dell'odio. Riporterete in scena un personaggio molto amato dai fan, l'Amesha Anyel, che non si vedeva, se non vado errato, dal numero 118, Prigionieri dei sogni di Luigi Mignacco e Alessandro Baggi. Cosa potete anticiparci?

[caption id="attachment_56429" align="alignleft" width="228"]Dampyr #116 - Pioggia di demoni Dampyr #116 - Pioggia di demoni[/caption]

Nel numero 116 “pioggia di demoni” appare un ramingo, che Anyel ha ferito, ma non ha ucciso alla fine della storia. C’era quindi un conto in sospeso, ne abbiamo approfittato per raccontare la figura del ramingo nelle sue differenze rispetto agli altri e per esplorare anche la vita di una ragazza di provincia alla fine degli anni ’60, cresciuta in una famiglia gretta, che le sta troppo stretta per regole e costrizioni. L’incontro tra i due genererà miseria e orrore, tanto da far diventare la cittadina di Winter una zona d’ombra.

Sarà un tassello dell'attuale continuity dove vedremo di nuovo le forze del bene e quelle del male in un epico scontro?

Le forze del bene e del male sono sempre in gioco in Dampyr. Il nostro episodio sicuramente non tocca i temi principali della serie, ma Harlan Draka non è un “eroe senza memoria”, ogni albo tiene conto delle esperienze precedenti del personaggio, c’è sempre un’evoluzione e una crescita, quindi in realtà tutti gli albi fanno parte della continuity, alcuni in maniera più stretta, altri meno.

Harlan sarà solo o accompagnato da Tesla e Kurjak?

No, non ci saranno, ma per un motivo logistico, Harlan è insieme ad Anyel, una spalla piuttosto ingombrante e in una situazione quasi apocalittica, con un'indagine alle spalle da risolvere, per cui come plot già ci sembrava bello corposo.

Cosa vi ha più affascinato dell'universo di Dampyr e qual è il personaggio che vorreste approfondire?

La meticolosità della serie, i riferimenti storici, geografici, politici, letterari, la ricerca che sta dietro ad ogni storia. Le vicende ambientate in Europa, hanno l'atmosfera di un horror vecchio stampo, nostalgico, quasi romantico e terribile. Le storie di azione in cui viene fuori tutta la capacità bellica di Harlan. Ci piacciono le ombre, l’episodio “incubo fiammingo” è tra i più belli della serie. Ci sono poi così tanti personaggi secondari e sono tutti così ben caratterizzati, come Maud, Mulawa oppure tra i cattivi (al di là dei Maestri) i demoni dell’altra parte e il loro mondo così crudele. Ovviamente subiamo il fascino degli Amesha, ma il nostro cuore è tutto per Nergal.

Vi rivedremo presto su Dampyr o ci sono altri progetti di cui potete anticiparci qualcosa?

Stiamo lavorando su nuovi soggetti da sottoporre a Mauro, nel frattempo abbiamo anche scritto una storia per Nathan Never e realizzato due storie per Dylan Dog Old Boy. Per tutto il resto incrociamo le dita.

[caption id="attachment_56432" align="alignright" width="230"]Dr. Morgue Speciale - copertina di Carmine Di Giandomenico (17-10-2012) Dr. Morgue Speciale - copertina di Carmine Di Giandomenico (17-10-2012)[/caption]

Non potete negarmi una domanda che a questo punto molti lettori si attendono dall’intervista: Dr. Morgue è un capitolo definitivamente chiuso o abbiamo la speranza di leggere ancora del coroner di Montreal?

Aspettavamo con un misto di ansia e terrore questa domanda. Noi non abbiamo mai abbandonato le speranze per il Dr Morgue, non credo che ce lo lasceremo mai alle spalle, perché lo consideriamo ancora molto attuale come fumetto e anche “sentito”, se ci permetti il termine, a giudicare dai lettori che periodicamente ci scrivono. Il problema è che finora non abbiamo ricevuto nessuna proposta degna di tale nome, ma siamo sicure di non volerlo snaturare, né svendere. Nel tempo ci sono arrivate le proposte più assurde, c’è chi ci suggeriva addirittura di cambiare l’aspetto di Yoric perché “troppo brutto” e il lettore non poteva immedesimarsi… tu capisci, con questo tipo di lungimiranza è anche difficile ipotizzare un futuro; in questo senso non smetteremo mai di ringraziare Claudia Bovini e la Star Comics, perché potremmo scrivere realmente un libro sui mille modi assurdi con i quali l'editoria “al maschile” ha cassato il Dr.Morgue, senza per questo voler trovare una motivazione per forza sessista.

Chiudiamo con una prassi qui in BadComics, invitandovi a segnalare o consigliare un fumetto che avete letto e che vi ha colpito particolarmente.

Rita: ABC di Ausonia. Un capolavoro.

Silvia: Oh le femmine! Di Lepage Emmanuel e Sophie Michel, una storia vera, normale e commovente.

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