Anthony Russo e la formula Marvel applicata a Citadel: "Non credo esista la ricetta perfetta, ma ecco come lavoriamo"

Abbiamo intervistato Anthony Russo, Angela Russo e David Weil a proposito del mondo di Citadel e delle sue propaggini.

Redattore per badtaste.


Condividi

La prima stagione di Citadel: Diana, spin-off italiano di Citadel, è finalmente disponibile su Prime Video. 

La serie, creata da Gina Gardini con protagonista Matilda De Angelis, fa parte dell’ambizioso progetto Citadel, serie di spionaggio ideata dai fratelli Russo che ha la peculiarità di diramarsi nel tempo e nello spazio, coprendo più linee temporali e più paesi nel mondo, attraverso serie spin-off di produzione interamente locale.

Abbiamo parlato proprio dell’ambiziosa portata del progetto e delle difficoltà che questo può comportare con i creatori e produttori esecutivi della serie originale: Anthony Russo, Angela Russo-Otstot e David Weil.

Il mondo di Citadel è a quota quattro serie al momento: una stagione "madre" con Priyanka Chopra e Richard Madden, una seconda stagione sequel in fase di riprese, e due spin-off: uno italiano (Diana) e uno indiano (Honey Bunny) in arrivo a novembre.

I realizzatori non si sono sbilanciati sui prossimi paesi che saranno prossimamente toccati da Citadel, ma hanno sottolineato quanto gli spin-off siano stati fondamentali.

Uno scambio culturale

Angela Russo-Otstot: Diana e Honey Bunny hanno trovato ispirazione da tutto ciò che la prima stagione di Citadel, con David [Weil], aveva esplorato e costruito, e hanno creato il loro mondo a partire da quelle idee. Ora, David è tornato [a lavorare alla seconda stagione] e sta a sua volta prendendo ispirazione da tutto ciò che questi due spin-off hanno creato e raccontato. Quindi, la nostra mente ora è qui, nel presente: stiamo prendendo alcuni degli interessanti personaggi che esistono in queste diverse linee narrative e temporali, per trovare il modo di integrarli nella trama principale che David ha iniziato con la scorsa stagione.

Sullo scambio con le altre produzioni, Weil ha spiegato:

Mi sembra di prendere e assimilare molto di più rispetto a quello che riusciamo a dare, e questo è davvero stupendo. Sia [la casa di produzione] Cattleya di Gina Gardini che [i registi di Honey Bunny] Raj & DK hanno ispirato il nostro lavoro per la seconda stagione della serie americana, permettendoci di crescere in modo organico, autentico e anche a livello culturale.

Il loro esempio è stato vitale da seguire per quanto riguarda la costruzione di questa seconda stagione. Abbiamo questa incredibile collaborazione con loro: ci scriviamo, mandiamo e-mail, fissiamo incontri settimanali, ci messaggiamo tutto il tempo cercando nuove easter egg da inserire, nuovi segreti da svelare, trame che legano tutti questi personaggi. Ci siamo trasformati in questa sorta di squadra di sceneggiatori mondiale che teniamo costantemente aggiornata, mentre portiamo avanti l’interazione tra le diverse serie.

La linea temporale di Citadel

Angela Russo: Fortunatamente alla nostra casa di produzione, la AGBO, abbiamo una squadra eccezionale nel nostro reparto dedicato alla storia, che ci permette di tenere traccia di tutto questo. Abbiamo una linea temporale della mitologia interna della serie e una sorta di Bibbia dell’universo che abbiamo creato, un punto di riferimento per tutti quelli che ci lavorano.

Al tempo stesso, poi, anche grazie al fatto che comunichiamo molto tra di noi e che possiamo tutti definirci artefici di questo prodotto, questi dettagli sono già tutti dentro di noi. Si tratta di una nostra proprietà intellettuale, creata da tutti noi: si tratta della nostra mitologia, del nostro mondo. Quello che facciamo é fare sì che ognuno di noi contribuisca con le proprie idee e ispirazioni. Quello che ho amato di questo processo di creazione è che rispecchia perfettamente i valori che Anthony e Joe hanno posto alla base della compagnia, la AGBO: ossia che ogni artista è personalmente investito del suo compito. Deleghiamo ai singoli artisti, siamo tutti ispirati da tutti. E cerchiamo di dare a ognuno lo spazio e la libertà necessaria per fare il migliore lavoro possibile. Trovo tutto questo davvero fantastico.

La Marvel come modello

Con Joe dietro la macchina da presa per la seconda stagione di Citadel, Anthony Russo ha fatto anche le veci del fratello in fase promozionale.

Il regista ha citato la sua esperienza ai Marvel Studios, con ben quattro film tra cui i due capitoli Avengers: Infinity War ed Endgame (in attesa di Doomsday e Secret Wars), spiegando che quei film hanno dato loro modo di instaurare un dialogo mondiale con gli spettatori. Un dialogo che intendono instaurare anche con il mondo di Citadel.

Invitato a indicare gli elementi che sono necessari per coinvolgere gli spettatori in base alla sua esperienza, Russo ha spiegato:

Bella domanda, è difficile dirlo, ma quello che posso dirti è che quando ci approcciamo a una storia, lo facciamo in modo molto personale. Ci chiediamo cosa motiva noi in primis: cosa ci emoziona, cosa ci spaventa, cosa troviamo interessante e nuovo, cosa ci sorprende. Iniziamo da qua per trovare la storia giusta e la verità è che possiamo solo sperare che tutto questo riesca a toccare ed emozionare anche le altre persone. Non so se esiste una ricetta precisa su come entrare in contatto con il pubblico, se non quella di rimanere fedele alle tue passioni e alla tua visione.

Il regista ha poi fatto riferimento alle sue radici:

Penso che per quanto ci riguarda abbiamo sempre avuto un punto di vista molto globale sulle cose. Ci siamo sempre considerati come parte di una comunità globale più grande sin da quando eravamo piccoli. Non so dirti se questo derivi dal fatto che siamo cresciuti in una famiglia di immigrati negli Stati Uniti, ma questo ci ha permesso di capire la natura multiculturale del mondo. Per noi era la normalità, come se avessimo sempre avuto questa sensibilità dentro di noi.

Citadel: Diana è ora disponibile su Prime Video, Citadel: Honey Bunny arriverà il 7 novembre, mentre la seconda stagione della serie madre arriverà l'anno prossimo.

Continua a leggere su BadTaste