Il cast di Gli Anelli del Potere 2: "Tolkien tocca la nostra anima. La battaglia dell'Eregion? Qualcosa di unico"

Il cast e i creatori di Gli Anelli del Potere 2, dal 29 agosto su Prime Video, ci parlano in esclusiva delle sfide affrontate sul set della seconda stagione, dei temi più cari a Tolkien alla colossale battaglia dell'Eregion.

Redattore per badtaste.


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Dopo due anni di attesa, Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere si appresta a tornare con una seconda stagione, da domani in streaming su Prime Video.

Per l'occasione abbiamo avuto modo di intervistare i due creatori e sceneggiatori, Patrick McKay e John D. Payne, e alcuni dei protagonisti, ovvero Lloyd Owen (Elendil), Charles Edwards (Celebrimbor), Megan Richards (Poppy), Markella Kavenagh (Nori), Charlie Vickers (Sauron), Leon Wadham (Kemen), Owain Arthur (Durin IV) e Sophia Nomvete (Disa).


Dalla Nuova Zelanda al Regno Unito

Era il 13 agosto 2021 quando gli Amazon Studios hanno annunciato che avrebbe spostato la produzione della seconda stagione di Gli Anelli del Potere nel Regno Unito, lasciando così la Nuova Zelanda, da anni considerata la Terra di Mezzo cinematografica. Si sarebbe trattato di un "ritorno a casa", visto che J.R.R. Tolkien ovviamente era inglese.

In occasione della nostra chiacchierata esclusiva con i creatori della serie, la domanda è sorta spontanea: com'è stata organizzato il trasferimento di tutti i set?

Al quesito ha risposto il creatore della serie Patrick McKay:

Li abbiamo spostati in un numero indefinito di enormi container, vorrei dirti un numero, ma ho paura di sbagliarmi, posso dirti che erano davvero tanti! Alcune cose le abbiamo spostate, altre le abbiamo ricostruite e proprio per questo siamo anche riusciti a fare qualche modifica scenografica. La squadra che abbiamo avuto qua nel Regno Unito è stata fantastica, teatri di posa perfetti, abbiamo adorato lavorare qui.

Nonostante l'addio alla Nuova Zelanda, gli splendidi panorami non mancheranno visto che la produzione ha potuto fare ricorso a ben 20 ore di riprese aeree raccolte durante la prima stagione.

Una seconda occasione

Tornare in questa seconda stagione ha dato agli attori l'occasione di esplorare in maniera più approfondita i propri personaggi e a godersi di più il momento, come raccontato da Lloyd Owen (Elendil):

È stato stupendo tornare, siamo appena stati al Comic-Con di San Diego e, se la prima volta ancora nessuno aveva visto la serie ed eravamo tutti degli sconosciuti al mondo, ora abbiamo davvero percepito l’emozione dei fan, in una sala con 7000 persone! Quando lavori a una serie tv al massimo ti capita di venire riconosciuto per strada da un paio di persone, mentre qua percepisci veramente la potenza di tutto quanto e dell’affetto che le persone riversano su di te, è stato bellissimo.

Tornare a rivisitare il mio personaggio poi è stato stupendo, scoprire a cosa gli sceneggiatori avevano lavorato e rendersi conto di che percorso che Elendil avrebbe dovuto intraprendere e in quali situazioni si sarebbe trovato. Mi sono chiesto spesso come avrebbe potuto fare la scelta giusta in una situazione del genere? Si tratta di un uomo a cui stiamo dando ancora forma e che dobbiamo rendere un essere umano credibile a tutto tondo, che faccia sbagli, che non sia infallibile, che faccia anche scelte moralmente discutibili e, in questa seconda stagione, c’e tutto questo. C’e molto in ballo su cui lavorare in ogni singola scena e per un attore questa è una vera manna, ce n'è è davvero molto nella seconda stagione, per questo sono davvero emozionato.

Lo stesso è valso per Sophia Nomvete, che interpreta la principessa Disa, che ha potuto mostrare una vera risonanza in azione:

La Risonanza è il suo dono, ma quello che vediamo nella prima stagione è più che altro un lamento, una supplica alla roccia, non si trattava di vera e propria Risonanza. Ora invece la vediamo all’opera come si deve, la vediamo entrare in contatto con la montagna per la prima volta. Purtroppo le cose non vanno bene, come avrete già visto a questo punto, ma è stato davvero emozionante rivisitare questo concetto e questo potere. Si tratta di un aspetto che scopri nella prima stagione ma che solo ora ti rendi conto di quanto sia amato e rispettato, per questo è stato molto emozionante per me. Ho potuto giocarci e trovare nuovi modi per usare la mia voce per portare avanti la storia, è stato fantastico!

Per Megan Richards (Poppy) e Markella Kavenagh (Nori), invece, si è trattato di fare qualcosa di nuovo, visto che hanno girato la maggior parte delle loro scene a Tenerife, lontano da tutti:

La cosa bella di lavorare a serie come questa è che ti danno anche l’opportunitá di vedere posti nuovi. Nori non è mai stata così esposta, anche a livello geografico, cosi come lo è all’inizio di questa seconda stagione, non è più con la sua famiglia di Pelopiedi a nascondersi da qualche parte. Quindi trovarmi a Tenerife, come Nori, mi ha aiutato molto ad incanalare tutte le energie nel modo giusto. È stato davvero bellissimo!

Lo spirito di Tolkien

Stando ai protagonisti, lo spirito di Tolkien riecheggia nell'atmosfera e nei temi affrontati da questa seconda stagione.

"Lo trovo in tutta la grande importanza che viene data all’amicizia, un valore che si ritrova ovunque in Tolkien, e il grande senso di comunità che poi vediamo anche nella serie" ha spiegato il volto di Nori. "La fiducia che viene data a tutti quelli che lottano per il buono che c’e nel mondo. [...] Tutta l’essenza di ciò che significa avere speranza".

J. D. Payne ha poi aggiunto:

Penso che Tolkien giochi molto con dei temi che toccano la nostra anima. Non si tratta solo di persone che lottano contro il proprio lato oscuro, ma anche contro il proprio lato buono. Si dice che ogni cattivo é l’eroe della propria storia: Tolkien dice che nessuno nasce cattivo, nemmeno Sauron lo era. Per questo abbiamo pensato che fosse interessante esplorare quali fossero i buoni propositi che hanno spinto Sauron ad agire, la sua visione per la Terra di Mezzo, il fatto che lui volesse curarla e riabilitarla. Partire con i migliori propositi può comunque portarti a un finale oscuro, specialmente se agisci con l’intento di convincere le persone a stare dalla tua, se le vuoi forzare e ingannare tramite oggetti - come gli anelli - che le renderebbero le tue marionette, mentre tu tiri i fili. Sauron inizia con i migliori propositi ma questi lo portano su un sentiero pericoloso, e porta poi con sé sullo stesso percorso le persone che vuole intrappolare: anche Celebrimbor vuole portare la bellezza nel mondo. Sauron è stato in grado di prendere quella motivazione pura e positiva e trasformarla in qualcosa di oscuro. È un’idea molto tolkieniana: non conta tanto cosa fai ma anche come lo fai, ed è questo che stabilisce se agisci per il bene o per il male.

Da Halbrand ad Annatar

Halbrand affronta una grandissima mutazione già nei primi episodi, trasformandosi in Annatar. Per farlo, a Charlie Vickers non è bastato indossare un altro costume o una parrucca bionda:

Guarda, parte del processo stava nel dare vita a qualcuno che emanasse un livello di saggezza che Celebrimbor avrebbe ascoltato e assecondato. C’e molto potere nascosto nel muoversi poco, nell’essere subdoli , e ho voluto incorporare questo aspetto a livello di fisicità. Al tempo stesso volevo che fosse diverso da ciò che tipicamente sono gli elfi, non volevo che fosse bloccato in quello stereotipo, loro sono molto consapevoli dei movimenti del loro corpo e dell’energia che emanano senza che vada sprecata, ho assunto parte di queste movenze per Annatar. Anche a livello vocale ho cercato di sembrare più… regale nel tono di voce, ma al tempo stesso rimanendo fermo e consistente, cosi ho finito per parlare con un tono più profondo di quanto avessi pensato, volevo che si percepisse che fosse dominante.

Un altro mistero: chi è lo Straniero?

Se nella scorsa stagione il grande mistero girava intorno all’identità di Sauron, in questa finalmente sarà svelata la vera identità dello Straniero.

"Una delle cose più belle di questo lavoro é che alla fine si tratta di una forma d’arte, ma sopratutto l’esperienza in sé della visione è condivisone di qualcosa" ha commentato Richards. "Spero tanto che, qualsiasi sia la risposta a tutte le domande delle persone, questa risposta arrivi mentre si godono la serie, seduti a casa, insieme".

"È decisamente molto emozionante pensare che le persone finalmente lo scopriranno" ha aggiunto Kavenagh. "Io ero emozionantissima quando ho scoperto chi era".

La grande battaglia dell'Eregion

Gli ultimi tre episodi si preannunciano colossali, con il racconto della colossale battaglia dell'Eregion, come hanno già anticipato i trailer promozionali.

Stando ai creatori, si tratterà di qualcosa di unico:

J.D. Payne: Siamo grandi amanti e avidi consumatori delle grandi ed epiche scene di battaglia nel corso della storia sia televisiva che cinematografica. Abbiamo studiato per bene tutto quello che è stato fatto prima e soprattutto quello che aveva funzionato, ma al tempo stesso volevamo provare un approccio nuovo. Ad esempio volevamo che si percepisse il passare del tempo: la battaglia non avviene in una notte o in un giorno, ma dura giorni, settimane o anche mesi. Non si tratta di azione costante, inizia tutto nel sesto episodio e continua fino al finale nell’ottavo. Ogni episodio e ogni sequenza ci porta avanti ad una nuova fase della battaglia e si muove su diversi piani: abbiamo bombardamenti aerei, una lotta con un troll, un combattimento corpo a corpo nel fango…

Ci muoviamo accuratamente per mostrare ogni singola fase di quello che é un assedio, dandovi un assaggio di ogni aspetto. Ovviamente volevamo anche che il tutto avesse un buon ritmo: alcune delle sequenze e dei momenti più emozionanti e intensi avvengono tra una battaglia e l’altra o anche nel bel mezzo dell’azione stessa. Ci sono diverse linee narrative che vanno ad intrecciarsi e convergono tutte nello stesso punto: abbiamo Adar contro Sauron che si contendono gli orchi, ma abbiamo anche Elrond che cerca di salvare Celebrimbor, e Celebrimbor che al tempo stesso cerca di impedire a Sauron di arrivare agli anelli. Ci sono tante storie diverse che accadono nello stesso momento e che non hanno niente a che fare con l’azione, ma comunque rimane, anche se sullo sfondo, una delle sequenze più ambiziose che abbiamo mai realizzato.

La parole è toccata anche a Charlie Vickers, che ha spiegato:

Penso che in questo senso la serie bilanci benissimo l’aspetto colossale e quello più intimo della battaglia. Non ho ancora visto il sesto, il settimo e l'ottavo episodio, non so cosa mostreranno nello specifico, ma da quello che so non si tratta solo di pura battaglia tutto il tempo. Ci sono scene importantissime che si svolgono tra noi due, all’intento delle mura, mentre fuori la lotta imperversa, e che hanno uno o due colpi di scena che non posso svelare ovviamente. Ma sono caratterizzate da un profondo senso di insistenza, una lotta contro il tempo all’interno delle mura, il che rende tutto decisamente unico: gran parte del dramma non accade in battaglia, ma è un dramma emotivo che accade tra i due personaggi, che sfocia poi sul campo di battaglia.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 2 sarà disponibile su Prime Video a partire da giovedì 29 agosto con tre episodi, per poi proseguire con un episodio a cadenza settimanale. Qui è disponibile il calendario d'uscita.

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