Ben Mendelsohn non teme le accuse di appropriazione culturale per il suo Christian Dior: "Sto commettendo un crimine?"

Ben Mendelsohn è australiano, in The New Look interpreta la leggenda francese Christian Dior e non è minimamente interessato alle eventuali polemiche...

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Al junket virtuale di The New Look abbiamo avuto la possibilità d'intervistare il premio Emmy Ben Mendelsohn che nella prima stagione della serie ideata da Todd A Kessler disponibile in streaming esclusivo su Apple TV+ interpreta una delle più grandi icone francesi del 1900, Christian Dior.

Nato il 3 aprile del 1969 a Melbourne, in Australia, Ben Mendelsohn è originario di una famiglia d'origini ebraico-tedesche, britanniche, greche e tedesche e, proprio per questa ragione, abbiamo voluto sapere la sua opinione su un tema molto sentito come quello dell'"appropriazione culturale" in cui membri di una data cultura o nazionalità adottano, più o meno consapevolmente "usi e costumi" di altri. Chiaramente, estendendo il discorso all'arte della recitazione cinematografica o televisiva, è ciò che, secondo alcuni, avviene quando un attore americano come Adam Driver interpreta sul grande schermo, non una, ma addirittura due icone della storia italiana come Enzo Ferrari e Maurizio Gucci. Per alcuni non c'è, chiaramente, nulla di sbagliato perché si tratta solo di un attore che fa il suo mestierie, mentre, secondo altre persone, si tratta di questioni deprecabili.

Ben Mendelsohn e il tokenism privo di significato

Ricorderete forse la polemica nata in occasione dello scorso Festival di Venezia quando Pierfrancesco Favino si era lamentato proprio di come le grandi produzioni americane siano alquanto disattente quando si tratta d'ingaggiare degli attori italiani o almeno italoamericani per ruoli come quelli poc'anzi citati (ECCO TUTTI I DETTAGLI).

Visto e considerato che in The New Look Ben Mendelsohn interpreta appunto una leggenda d'Oltralpe come Christian Dior e si configura un panorama analogo a quello citato qualche riga fa, nel corso dell'intervista gli abbiamo chiesto se non tema l'insorgere di qualche polemica visto che lui è tutto fuorché francese.

Andrea Bedeschi: A conti fatti ci sono state più polemiche negli USA che in Italia per la questione di Adam Driver che ha interpretato due icone italiane come Gucci e Ferrari. Considerato che i nostri cugini francesi tendono a essere più nazionalisti di noi su queste faccende, da australiano temi il giudizio della stampa e del pubblico francesi?

Ben Mendelsohn: No... cioè sono chiaramente perfettamente consapevole della possibilità che la gente possa parlare ed esprimere un giudizio in tal senso senza essersi neanche avvicinata al materiale su cui sta sentenziando. Sono perfettamente conscio che le persone possono essere propense a esprimere giudizi a scatola chiusa o senza aver vissuto l'evidenza dei fatti di quello di cui si va a parlare. È la cosa più semplice da fare e cadiamo tutti in questo tranello. È un modo di fare alquanto cheap, privo di significato. Ti posso dire, in tutta sincerità, che è stato qualcosa che mi ha intimorito, intendo il pensiero di offrire questo personaggio a un pubblico francese, ma finora, per lo meno con i tuoi colleghi della stampa francese incontrati fin qua e altre persone di quella nazionalità, devo dire di non aver vissuto ancora qualcosa del genere.

E senti... non me ne frega davvero nulla di robe del genere. Per me la cosa più importante, l'unica di cui m'interessa davvero è il pubblico. Il resto sono robe alle quali cerco sul serio di non dare importanza. M'interessa dare al pubblico il meglio che ho da offrire loro e avere la possibilità di stabilire un legame con le persone attraverso i personaggi che interpreto. Tutto qua. Del resto non mi frega. Perché sono solo bla bla bla, solo chiacchiere senza costrutto. Sto commettendo un crimine? Se magari non ci fossi stato io, magari sarebbe stata una storia che non sarebbe neanche stata raccontata. Se l'avessero fatta con un attore francese? Bene, fantastico. Ma ci sono io. Che sto solo cercando di fare una performance al meglio delle mie possibilità, con la speranza di indirizzare al pubblico una vera e propria lettera d'amore. È un crimine? È qualcosa d'inappropriato nella società di oggi? La gente ormai è ossessionata dal tokenism e non bada più alla sostanza. Le persone dovrebbero badare di più alla sostanza e meno alla saccenza basata sulla pressoché totale inesperienza di un qualcosa. Altrimenti si finisce per parlare delle cose nella maniera più superficiale possibile.

The New Look: la sinossi della serie Apple TV+

Ambientata durante l’occupazione nazista di Parigi nel corso della Seconda Guerra Mondiale, The New Look si concentra su uno dei momenti più cruciali del XX secolo, quando la capitale francese ha riportato in vita il mondo grazie a un’icona della moda: Christian Dior. Mentre Dior sale alla ribalta con la sua rivoluzionaria e iconica impronta di bellezza e influenza, il primato di Coco Chanel come stilista più famosa del mondo viene messo in discussione. La saga intreccia le storie sorprendenti di personaggi contemporanei e antagonisti di Dior: dalla Grand Dame Coco Chanel a Pierre Balmain, Cristóbal Balenciaga e altri ancora e offre una visione straordinaria dell’atelier, dei disegni e degli abiti creati da Christian Dior grazie alla collaborazione con la Maison Dior.

Oltre a Mendelsohn e Binoche, completano il cast anche Maisie Williams, nel ruolo di Catherine Dior; John Malkovich, nel ruolo di Lucien Lelong; Emily Mortimer, nel ruolo di Elsa Lombardi; Claes Bang, nel ruolo di Spatz e Glenn Close nel ruolo di Carmel Snow.

Il progetto, composto da 10 episodi, è disponibile su Apple TV+ dal 14 febbraio con i primi tre episodi, seguiti da un episodio ogni mercoledì fino al 3 aprile.

Che ne pensate del trailer di The New Look? Lasciate un commento!

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