BAO Publishing: Guardati dal Beluga magico - Intervista a Daniel Cuello

Daniel Cuello ci ha parlato della raccolta BAO Publishing delle sue strisce: Guardati dal Beluga magico!

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Nel corso dell’edizione 2018 di Napoli Comicon abbiamo intervistato per voi Daniel Cuello, apprezzato artista di origini argentine attivo da anni sulla scena web italiana. Le sue strisce sono state recentemente raccolte in Guardati dal Beluga magico, ma è anche l'autore della graphic novel Residenza Arcadia.

Ringraziamo lo staff di BAO Publishing per la disponibilità.

Ciao, Daniel, e bentornato su BadComics.it!

Ciao a tutti!

Partiamo dalle tue origini, quanto mai attuali data l'uscita del volume "Guardati dal Beluga magico", che raccoglie buona parte delle tue strisce pubblicate sul web: com’è stato tornare a guardare ai tuoi primi giorni come artista?

È stato quasi terapeutico, in un certo senso. Certamente utile, perché guardare al proprio passato è sempre un'ottima cosa: per quanto possa sembrare retorico, l'unico modo per crescere e andare avanti è non aver paura di guardarsi alle spalle, di tanto in tanto. Si impara così.

"Guardati dal Beluga magico" è un po' questo, un tornare indietro per andare avanti. E per questo motivo le varie strisce della raccolta dovevano essere abbracciate da una storia di cornice fortemente autobiografica, perché in un certo senso volevo parlare di me, espandendo il mio personaggio e portandolo a un livello successivo, di cui questo libro rappresenta solo l'inizio.

Parliamo della storia di cornice, che ha un sapore quasi "dickensiano". Al netto dell'idea dell'"artista maledetto", che personalmente ripudio, quanto è stato importante per la crescita della tua sensibilità artistica vivere delle fasi della tua vita che non possono di certo essere definite positive e che hai "confessato" proprio in questo libro?

Guardati dal Beluga Magico, copertina di Daniel Cuello

Nel mio caso, è effettivamente così. Con il senno di poi posso dire che gli anni peggiori della mia vita sono stati in realtà i più utili in funzione di ciò che faccio adesso, per la mia carriera. Se non avessi vissuto quegli anni, quasi sicuramente non sarei la persona che oggi sono.

Prendiamo ad esempio i personaggi che non sono evidentemente "me", come quelli di "Residenza Arcadia": sono tutti molto caratterizzati, ognuno ha vissuto una sofferenza importante nella propria vita, e sicuramente in loro c'è comunque tanto di me e del mio passato.

In certi anni della mia vita vivevo in una solitudine molto, molto grande: non avevo amici, non avevo una ragazza e passavo molto tempo con me stesso. In questa solitudine avevo solo la mia immaginazione a tenermi compagnia. E quindi disegnavo tantissimo, e costruivo storie parallele alla mia, per evadere in qualche modo da quella sofferenza. Oggi, quelle storie parallele sono diventate personaggi e universi narrativi.

Tra i tuoi personaggi c'è anche il Beluga magico. Si potrebbe pensare che sia il tuo "animale totem", ma allo stesso tempo cerchi di scappare da lui. Chi è il Beluga?

Allora, dirti chi è sarebbe un po' uno spoiler, e quindi non so se risponderti o no...

Decidi tu cosa puoi dire e cosa no...

Il Beluga è questa presenza oscura che arriva un po' nella vita di tutti, prima o poi. All'apparenza è innocua e gentile, persino sorridente, ma in realtà ti porta la me**a, le sfighe più grandi che, come dicevamo prima, devi imparare ad affrontare. Ho scelto il Beluga proprio per il suo aspetto ingannatore: cosa c'è di più carino e innocuo di un beluga? È il panda del mare, praticamente.

Parliamo del web, la "piazza" in cui sei nato. È un mondo singolare, dove chiunque può dire la sua. Quali sono i punti di forza di questa piattaforma, professionalmente parlando?

Guardati dal Beluga Magico, anteprima 01

Ci terrei a precisare che, per me, il web è solo uno strumento. È un aspetto importante, specie per un esordiente come ero io fino a poco tempo fa: Internet ti offre le stesse possibilità che hai portando il tuo portfolio alle fiere, senza doversi spostare da casa. Pubblicando sul web, mostri la tua arte a tantissime persone, tra le quali potenzialmente ci sono anche editori e colleghi. Ciò ti permette di ricevere consigli, crescere e magari avere anche offerte di lavoro. Per una persona che vuole fare il fumettista, Internet è ormai un'arma importantissima e quasi irrinunciabile. È quasi scontato dire che non sostituisce tutto ciò che c'era prima, e che c'è ancora. È solo uno strumento in più.

Nel mio caso, fino a poco tempo fa non avevo la possibilità materiale di spostarmi e andare alle fiere. Soprattutto vivendo a Udine, una città molto periferica in questo ambiente. Per me, quindi, Internet rappresentava l'unica strada percorribile. La notorietà sul web è arrivata solo dopo, e non me l’aspettavo, sinceramente.

Com'è il rapporto con la tua community?

Sono fortunato, perché in realtà non ho dei veri e propri hater. C'è qualcuno che ogni tanto prova a rompere le scatole, ma fortunatamente ho imparato a non perderci tempo, specie quelli con cui non si può davvero discutere di niente. Mi piace molto, invece, parlare con tutti coloro che si sanno porre nel modo giusto. Cerco sempre di rispondere a ognuno di loro e credo di avere un gran bel rapporto con la mia community. 

Oltre alle strisce, con "Residenza Arcadia" hai iniziato il tuo cammino come autore di graphic novel. Quanto è difficile cimentarsi con delle vere e proprie storie?

Residenza Arcadia, copertina di Daniel Cuello

Con "Residenza Arcadia" le difficoltà maggiori non le ho riscontrate nella fase di scrittura della storia, perché in realtà di storie nel mio passato ne avevo scritte tante! Insomma, ero già abbastanza allenato.

Ovviamente in questo caso parliamo di un racconto molto più maturo e strutturato. Paradossalmente, la parte su cui ho sudato di più è stata proprio quella del disegno, per il semplice fatto che prima del libro ero abituato a illustrare sequenze di breve durata.

Con "Residenza Arcadia" ho dovuto invece mantenere lo stesso stile, gli stessi personaggi e agli stessi colori per più di un anno di lavorazione. Non ero proprio abituato a questo tipo di impegno, ma di sicuro lavorare a una graphic novel dà molta più soddisfazione. Credo che questa sia la mia strada, ed è quello per cui, senza saperlo, mi sono sempre allenato.

Daniel Cuello

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