BadTaste intervista Paolo Protti dell'ANEC
Abbiamo parlato con il presidente dell'Associazione Nazionale Esercenti Cinema, affrontando temi come la tassa sui biglietti del cinema, il mercato italiano, il 3D e le window...
Rubrica a cura di Colinmckenzie
Stiamo aspettando il maxiemendamento del governo, e purtroppo è probabile che ci sarà un prelievo sul biglietto. Ovviamente, bisognerà vedere le modalità precise. L'idea è quella di andare a prendere un euro da ogni biglietto venduto, colpendo l'unica fonte di entrata certa e che sta ottenendo ottimi risultati. In effetti, né lo sfruttamento in home video, in crisi per la pirateria e un'Iva iniqua, né quello con le televisioni generaliste, che utilizzano sempre di meno i film dopo averli pagati poco per decenni, stanno andando bene. E d'altra parte, nessuno parla di prendere soldi ai provider e alle televisioni a pagamento, altri soggetti che invece dovrebbero essere coinvolti. Noi capiamo quanto sia importante reperire dei fondi, ma farlo solo con le sale, oltre a essere un provvedimento antiliberista, significa mettere in grossa difficoltà soprattutto le realtà più piccole e che adottano la politica del prezzo ridotto. E' ovvio che, stante l’estrema gravità della tassa che si vorrebbe introdurre, un conto è aumentare di un euro un biglietto da 7-8, un altro conto farlo con uno da 4. Alla fine pagherà comunque il consumatore, per una soluzione tampone che serve anche a estinguere dei debiti dello Stato che non dovremmo certo pagare noi.
Ultimamente, ci sono state forti polemiche con i 100 autori. Che ne pensa?
Non abbiamo reagito agli insulti di alcuni, anche se pensiamo che i 100 autori stiano sbagliando. Crediamo che abbiano equivocato le nostre parole, perché spesso le loro soluzioni sono anche le nostre. Speriamo in un confronto diretto per appianare le divergenze, considerando che noi abbiamo difeso a spada tratta il cinema italiano. Basta pensare a un progetto come Schermi di qualità, in cui le sale si impegnano a programmare da 100 a 350 giorni film d'essai italiani ed europei. Per questo, non comprendiamo l'accusa di essere stati succubi delle major, considerando che abbiamo sostenuto i nostri prodotti anche quando erano solo a una quota del 17% degli incassi. Magari, non sarebbe male invece discutere dei ristorni sugli incassi, per cui i produttori di grandi successi recuperano diversi milioni come premio per i loro risultati al botteghino. Diciamo che, in un momento in cui si chiedono soldi alle sale, forse sarebbe meglio analizzare situazioni come questa.
Non c'è il rischio che il cinema italiano si divida tra commedie di grande successo e film d'autore/drammatici che non portano la gente al cinema?
Sicuramente c'è un effetto momentaneo a gennaio, grazie a tre titoli fortissimi che hanno permesso di arrivare a una quota di mercato del 65%. Tuttavia, è comunque importante che ci siano questi risultati e d'altronde anche i film d'autore e drammatici italiani, pur se con incassi molto inferiori, hanno più facilità di uscire bene. Penso al caso della pellicola di Mario Martone, che all'epoca si lamentava delle sole 30 copie, una strategia che invece ha permesso di valorizzare il film e di tenerlo nelle sale. Forse i casi di Gomorra e de Il divo non sono facilmente ripetibili, ma ormai anche titoli del genere hanno un loro spazio importante.
Crede che, per certi prodotti piccoli, sia possibile un'uscita in contemporanea su più mezzi e non solo in sala?
Non penso che l'uscita in contemporanea sia una soluzione valida. Abbiamo riscontrato che il valore di una pellicola dipende molto dalla sala, altrimenti l'esercente non è stimolato a sostenere il prodotto. Per quanto riguarda le windows, abbiamo discussioni anche al nostro interno. Io sono convinto che sia ragionevole dare delle deroghe ai film che vanno male, senza costringerli ad aspettare 15 settimane. Ma per esperienza, credo che quando si esce dal campo della sala, non si ottengano mai buoni risultati. Basta pensare all'uscita italiana di The Blind Side, che è stata una vetrina di un solo giorno, a Bubble di Soderbergh, che è andato malissimo. Ovvio che se un film non ha distribuzione, ben venga un'uscita su Internet. Comunque, di situazioni poco convincenti nel settore ce ne sono, dal fatto che non si possano proiettare in sala film passati prima in home video, alle uscite tecniche di certe major, che servono solo per soddisfare accordi con le televisioni e che occupano degli schermi che potrebbero essere utilizzati in modo migliore.
A proposito delle window, il comitato deroghe non ha trovato un'intesa e sembra ci siano state forti divisioni tra le associazioni degli esercenti...
Credo che queste divisioni siano state enfatizzate, è normale avere degli approcci diversi, d'altronde anche tra i distributori c'erano idee differenti. Ma le window continuano a essere indispensabili. Va ricordato che in Italia siamo i più flessibili in questa materia rispetto all'Europa e agli Stati Uniti, peraltro con un periodo di 15 settimane che è tra i più ridotti. Il nostro problema è che soffriamo di una forte pirateria, che purtroppo non può essere combattuta diminuendo le windows, perché da studi compiuti questo non provocherebbe cambiamenti significativi. La pirateria, peraltro, significa criminalità organizzata, che, come mi è stato riferito, va a chiedere alle società di edizione il file originale per poi immetterlo sul mercato. Per questo, ha ragione la Fapav a sostenere il modello Hadopi, che mi sembra valido e corretto con il suo sistema di avvertimenti fino ad arrivare alla sconnessione. Da quello che ci risulta, in Inghilterra questo ha portato a un calo del 50% dello scaricamento illegale.
Il 3D, dopo aver ottenuto grande successo, non rischia di diventare una bolla speculativa, magari a danno della digitalizzazione delle sale, che è il vero, grande obiettivo?
Il rischio esiste ed è dipeso da una certa confusione tra 3D e digitale, che nel momento del boom sono sembrate una cosa unica. Poi, ovviamente, gli esercenti, come gli spettatori, sono state vittime di certi prodotti drogati, per cui film in 2D venivano trasformati in 3D. Invece, dobbiamo puntare a un 3D nativo e per questo trovo giustissima la scelta della Warner di non presentare in 3D il settimo Harry Potter, per non rischiare di proporre un prodotto di basso livello. D'altro canto, sono fiducioso nell'ottavo e ultimo capitolo [che sarà comunque una riconversione, ndr], così come nel quarto Pirati dei Caraibi, sempre ricordando che ci sono delle grandi aspettative da soddisfare. Detto questo, è interessante notare come i film italiani di grande successo di questo periodo siano tutti 2D, mentre i prodotti americani 3D ultimamente non stanno ottenendo grandi risultati. A dimostrazione che poi è il valore della pellicola che conta.
Possiamo sperare in un vero e costante allungamento della stagione cinematografica?
E' un processo lungo e faticoso, ma credo che le major ci arriveranno, anche soltanto perché sono obbligate. Per esempio, l'ultimo Harry Potter uscirà in una data difficile come il 15 luglio anche da noi per ovvie ragioni di marketing. Mi piacerebbe anche che ci fossero più titoli italiani importanti, che potrebbero sfruttare il mese di giugno e inizio luglio, per poi avere una lunga tenitura estiva.
Molti esercenti sono rimasti perplessi dall'accordo che avete fatto con la Siae, sul pagamento per proporre i trailer sui loro siti Internet...
Io, con il Giornale dello spettacolo, ho una causa con la Siae, ma d'altronde siamo stati costretti a farlo perché già altre associazioni come l'Anica avevano stretto degli accordi. Ritengo che i trailer siano una pubblicità e che quindi non sia giusto chiedere ulteriori soldi, ma d'altronde ci sono delle leggi e dobbiamo rispettarle anche quando non ci piacciono. Ci sono comunque dei modi per evitare questa tassa. Personalmente, con il sito del mio cinema linkiamo ai trailer originali, senza ospitarli direttamente, e quindi non dobbiamo nulla alla Siae.
Per finire, ci sarà la possibilità di riavere le Giornate professionali anche a primavera/estate?
La situazione si sta evolvendo in maniera positiva. Il mio predecessore ha dovuto cancellare questo appuntamento per le richieste dei distributori, ma credo che sia importante ripristinarle, visto che non sono sufficienti solo le Giornate autunnali, né vanno bene quelle europee. Così si colma un vuoto e si copre tutto l'anno. Per ora stiamo valutando diverse location e sono molto fiducioso, ma è presto per anticipare i dettagli.