Bad Luck Banging Or Loony Porn, come il regista dell'Orso d'oro censurerebbe il suo film in tv

Radu Jude, regista di Bad Luck Banging Or Loony Porn, ha una sua idea su come potrebbe essere censurato con un senso il suo film per i passaggi televisivi

Critico e giornalista cinematografico


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L’Italia è il primo paese in cui esce il vincitore dell’ultimo festival di Berlino, Bad Luck Banging Or Loony Porn di Radu Jude. Esce sulla piattaforma di Lucky Red MioCinema e quando riapriranno le sale, dice la distribuzione, verrà anche mandato in sala. Il film esce nel proprio paese, la Romania, tra 3 settimane.

Bad Luck Bangin Or Loony Porn non è necessariamente il tipo di opera che ci si immagina possa vincere il festival di Berlino e incontrare il gusto delle platee da festival. Ha molti toni da commedia grottesca, una struttura poco convenzionale e inizia con il classico pedinamento di una protagonista vessata dalla società (suo malgrado un video porno che ha girato con il marito è finito su PornHub e il suo lavoro da insegnante ora è a repentaglio), ha un lungo intermezzo fatto di quadretti sociali e morali, un elenco di termini e questioni, e poi una terza parte conclusiva in cui la docente incontra i genitori nel cortile della scuola per discutere l’accaduto, una in cui le persone tireranno fuori il peggio di sé.

Abbiamo incontrato il regista in una conferenza stampa online con altri giornalisti.

Il film riflette la situazione in cui si trova la Romania?

È difficile rispondere a queste domande, penso rifletta una opinione sulla Romania, non la Romania o il mondo post totalitario e i suoi valori, altri potrebbero dirti qualcosa di diverso. È una prospettiva. Accattone rappresenta la società italiana? Non lo so, forse rappresenta una parte e già La dolce vita è un’altra versione. È importante avere tutte le opinioni per una immagine completa.

C’è un gran parlare dell’osceno nel film. Lei cosa trova osceno?

Non so cosa sia osceno, è una domanda troppo grande per me. Chi usa il potere per umiliare, schiacciare o accusare, quella per me è la grande oscenità e lo spettro è molto largo.

C’è una prima scena che mostra il video porno girato dalla maestra, come si lavora con gli attori in questi casi?

Katia Pascariu, la protagonista, è una professionista e non ha problemi con la nudità. Per il resto avevamo degli attori porno professionisti a fare da controfigure, abbiamo fatto tutto in fretta, poche ore. È stata una buona intuizione girarla subito prima che tutta la follia della pandemia partisse.

bad luck banging or loony pornSulla piattaforma il film sarà completo ma in tv se andrà sarà censurato, che ne pensa?

Che posso dire? È la legge e va seguita anche se poi in un film puoi vedere qualcuno che uccide 100 persone con un mitra ma non un corpo nudo o qualcuno che fa l’amore, che è ridicolo. Capirei se lo mettessero tardi, dopo le 10 di sera e con l’avviso che non è adatto ai bambini ma non il censurarlo. Ad ogni modo se potessi censurarlo io stesso, metterei al posto delle scene da tagliare uno schermo nero e un QR code riprendendo con il cellulare il quale la gente viene mandata sul sito e vede la scena completa. La cosa in sé rientrerebbe bene nel discorso del film

Nel film sono rappresentati vari esempi e tipologie di esseri umani che non si trovano certo solo in Romania, pensa che il suo film sia specchio anche di quel che accade nel mondo?

Credo che inquadrando Bucarest si possano comunque vedere problemi e tensioni che puntano a problemi che hanno tutte le città, e lo stesso vale per i valori espressi dalla comunità. Quando c’era la dittatura, era quella a comandare, ora invece siamo noi a farlo e la città è quello che noi facciamo di essa. Se vedi qualcuno con una macchina grande disprezzare chi ha una macchina piccola o non ne ha, è perché vivi in una società individualista, l’abbiamo creata noi dopo la rivoluzione, questo credo sia parte dei problemi del mondo e volevo catturarlo e esplorarlo.

Pensa che internet, che nel film è parte dell’intreccio, sia un elemento cruciale di questi cambiamenti?

Nella terza parte del film ci sono molte voci off camera, un critico romeno nella sua recensione del film ha scritto che queste voci per lui sono commenti di Facebook, hanno cioè a che vedere con l’online. Sarebbero la rappresentazione di quando qualcuno posta qualcosa e arrivano subito 20 commenti di insulti. Non ci avevo pensato, l’ho fatto ad istinto, però forse è vero che è la rappresentazione delle interazioni online.

bad luck banging or loony porn 3Il protagonista è una persona che si batte contro il senso comune dell’osceno. È un suo alter ego?

Credo che questa idea che i personaggi rappresentino gli autori non sia veritieria. Parte tutto con Flaubert quando disse “Madame bovary c’est moi” solo che poi salta fuori che non è proprio sicuro che l’abbia veramente detto. Ad ogni modo io ti dico che la professoressa non sono io e che comunque la cosa non è importante. Trovo anche discutibile l’idea molto forte nel cinema contemporaneo che le idee non vadano espresse a parole, con il dialogo. Non capisco perché in un libro o a teatro un personaggio può spiegarsi a parole e nel cinema invece i dialoghi dovrebbero essere minimi, tipo: “Dammi il burro” e basta. Quel dibattito finale forse è la mia reazione a quest’idea di cinema. Non mi pare nemmeno realistico, ci sono molte persone che sono in grado di esprimere o difendere idee.

Voleva fare un film dalla struttura diversa dal solito apposta?

I film di solito sono organizzati con la classica struttura in 3 atti, secondo tutte le teorie hollywoodiane. È così che organizziamo le storie. Non ho niente contro questa organizzazione, spesso funziona ed è grande, ma ci sono storie e situazioni che forse beneficerebbero da una struttura diversa. Inizialmente volevo organizzare anche questo film come una sceneggiatura convenzionale, solo che ad un certo punto ho letto una cosa interessante sulla storia della pittura, cioè che se guardi le bozze dei dipinti non finiti sembrano più moderne (dal nostro punto di vista) dei dipinti stessi. Questo mi ha fatto capire che avrei potuto fare il film così, un film che non sembra finito. Farlo vuol dire sacrificare molto, sistemare tutto per dare coerenza ma anche andare contro e adottare una struttura diversa che ho faticato a trovare ma ora mi va bene. Penso che così il film lo si possa aprire di più come un ombrello più grande della storia che comprende tante cose. Solo seguire la storia penso lo avrebbe limitato.

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