ARF! 2018: Intervista a Sara Pichelli, tra il ritorno dei Fantastici Quattro e l'addio a Miles Morales
Ad ARF! 2018 abbiamo intervistato per voi Sara Pichelli, artista incaricata di rilanciare i Fantastici Quattro!
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Nella cornice di ARF! 2018 abbiamo avuto il piacere di incontrare l'artista che ha firmato pagine indimenticabili su Spider-Men e Runaways per scambiare quattro chiacchiere con lei sui suoi attuali progetti.
Ciao, Sara! Bentornata su BadComics.it!
Innanzitutto, complimenti! Sapere che sei stata scelta come disegnatrice per il ritorno dei Fantastici Quattro è una notizia che ci ha riempiti di gioia. Nei limiti del possibile, puoi anticiparci la direzione di questa attesissima serie?Ciao, e grazie per i complimenti! Attualmente sto lavorando al primo numero della serie, che uscirà ad agosto negli Stati Uniti. Sebbene non abbia avuto modo di leggere la sceneggiatura completa, ho visionato l’outline dell’intera run, e a grandi linee so quello che accadrà, non mi sto muovendo alla cieca. Da quello che ho avuto modo di capire, mi è parsa evidente la voglia di mantenere viva la tradizione della Marvel, ma rinnovandola al fine di accogliere nuovi lettori. È il fulcro di ogni rilancio, ma in questo caso ancora di più.
In fondo, celebrare la tradizione e riportare in auge le proprie icone era l’obiettivo dichiarato della precedente fase, Legacy.Sì, è così. Appare evidente la volontà di salvare capre e cavoli, mantenendo i vecchi lettori e accogliendone di nuovi. La Marvel ha fatto diversi rilanci negli ultimi anni, e Legacy mi sembra davvero buono. Di sicuro, è stato uno dei più attesi dai fan.
“Fantastic Four” è la serie che ha dato il la all’intero Universo Marvel, figlia di due dei più grandi autori di Fumetto americano: Stan Lee e Jack Kirby. Quanta pressione senti nell’occuparti del rilancio di una pubblicazione che da qualche anno era stata accantonata?
Devo essere sincera: è parecchia la pressione che avverto, e non pensavo potesse essere così tanta. Non nasco come super fan dei Fantastici Quattro, nel senso che non ero una grande lettrice, ma mi è sembrata una buona offerta lavorativa, quindi sono molto felice. Inoltre, avevo la possibilità di collaborare con Dan Slott, scrittore con il quale spesso mi sono ritrovata a parlare e con cui mi ero ripromessa di lavorare prima o poi.
Quando hanno annunciato che io avrei disegnato i Fantastici Quattro, ho visto gente impazzita che mi riempiva di complimenti. Avevo la chat e il profilo Facebook intasati da persone felici di questa scelta e che mi ripetevano: "Non vedo l’ora di vedere cosa farai". Ecco perché la pressione è diventata così grande! [ride]
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Da uno scrittore di Spider-Man all'altro: dopo aver collaborato per oltre un decennio con Brian Michael Bendis, sei ora al lavoro con Dan Slott. Quali sono le principali differenze tra le loro sceneggiature?
La mia collaborazione con Dan Slott è iniziata da pochissimo, diciamo che sono in una fase in cui sto ancora prendendo le misure. Posso però dirti che Dan ha un modo di scrivere completamente diverso da quello di Bendis. Le sue sceneggiature sono molto più Marvel style, quindi non ho i dialoghi reali ma solo la traccia di quello che poi scriverà. In questa circostanza, ho una libertà più ampia di gestione della regia, una libertà direi totale. Devo dire che al momento mi sto divertendo veramente tanto!
Ovviamente, le sceneggiatura di Bendis non erano blindate, anche con lui c’erano spazi di manovra, ma, nel corso degli anni, immagino che i lettori si siano accorti del numero di vignette utilizzate da Brian e di come un certo tipo di situazioni fossero ricorrenti nella struttura della tavola. In questa prima fase di lavoro con Slott c’è più respiro, più libertà, e mi sto interessando a questo approccio sicuramente nuovo per me.
Quindi, è anche un'occasione per cambiare un po’ il tuo stile.
Sì, finalmente! Come disegnatore è normale sentire la necessità di intraprendere nuove sfide, provare a cambiare. Con Brian, erano ormai dieci anni che lavoravamo insieme.
L’annuncio del passaggio di Brian M. Bendis alla DC Comics è giunto all'improvviso e del tutto inatteso, vista la portata del suo nome in ambito Marvel. Tu che hai lavorato con lui per così tanto tempo come hai vissuto questo cambio di casacca?
In realtà è stato tutto molto tranquillo. È puro business, tutto qui. Siamo più noi italiani che vediamo dell’emotività in questo passaggio da Marvel a DC Comics, mentre per loro non sono in ballo gli stessi sentimenti.
Per me è stato importante lavorare con Bendis, è indubbio. Sono stata chiamata a disegnare l’ultima pagina dell’Annual dedicato a Miles Morales e posso dirti che sicuramente mi ha fatto uno strano effetto concludere l’ultima pagina di questo personaggio che io e Brian abbiamo creato. Sapevo che per un bel pezzo non lo avrei disegnato, ed ero consapevole che sarebbe stato l’ultimo numero scritto da Brian, quindi è stata strana come emozione.
L’anno scorso ci siamo incontrati mentre eri al lavoro su “Spider-Men II”, e la sensazione di commiato dalle avventure di Miles Morales era già molto forte. Che futuro immagini per questo personaggio?
Questo non lo so. Non ho davvero idea di cosa succederà a Miles... purtroppo non decido io!
Fonte immagini: Bleeding Cool