ARF! 2018: Intervista a Mirka Andolfo, da Harley Quinn alla fine di ControNatura
Ad ARF! 2018 abbiamo intervistato per voi Mirka Andolfo, autrice di ControNatura
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
La parola alla sempre sorridente Mirka, che ringraziamo per la disponibilità!
Ciao, Mirka e bentornata su BadComics.it!
Dopo l’estate uscirà il terzo volume di “ControNatura”. Giunti quasi al termine di questa avventura, hai già fatto un bilancio del progetto?Grazie e bentrovati! L’esperienza è stata sicuramente positiva. Io sono molto contenta del risultato ottenuto e l’editore altrettanto. Se a questo aggiungiamo poi il recente annuncio della pubblicazione del fumetto anche negli Stati Uniti per Image Comics, non posso che essere soddisfatta! Senza dubbio, “ControNatura” ha superato le mie aspettative.
Per quanto possa essere prematuro parlarne, credi che l’universo narrativo di “ControNatura” possa continuare a regalare nuove avventure dopo la pubblicazione del terzo volume?Quando ho iniziato a lavorare su “ControNatura”, volevo che l’opera fosse una trilogia. Inoltre, come artista non mi piace portare avanti le storie troppo a lungo, senza che alla base ci sia un valido motivo. A meno che non riesca a trovare qualche idea che mi piaccia particolarmente, per me “ControNatura” finirà con il terzo volume. Però, la porta la lascio sempre aperta.
[gallery size="large" ids="131472,171584,189983"]Cosa dobbiamo aspettarci dal capitolo finale dell’avvincente epopea di Leslie?
Nel terzo volume di “ControNatura” troveremo una risposta a tutto quello che abbiamo visto fin qui. In particolare, ci sarà un personaggio che si scontrerà con Leslie faccia a faccia. Uno scontro che attendiamo dall'inizio della storia.
Rispetto ai lavori precedenti, quali aspetti della tua poetica sono riusciti a emergere in maniera più forte ed evidente in questo progetto?
“Sacro/Profano” è stato il mio primissimo lavoro, e ci sono particolarmente legata, ma ho difficoltà a rivedere il primo numero, in quanto sono cambiata tanto, sono maturata sia come artista che come persona. Trattandosi di un lavoro personale, c’è sempre un pezzettino di me in ogni volume, e il legame resta comunque sempre molto forte.
In “Sacro/Profano” era evidente la vena umoristica, volevo realizzare un fumetto leggero, divertente, e credo di esserci riuscita. Con “ControNatura”, invece, ho voluto cimentarmi in qualcosa dalle tematiche più serie, sicuramente non pesante ma comunque più impegnato. Inoltre, ho voluto sperimentare situazioni e atmosfere nuove. In alcuni casi diventa un fumetto d’avventura laddove “Sacro/Profano” era una commedia diretta e divertente.
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Sono questi, secondo te, gli aspetti che hanno spinto Image Comics a puntare su “ControNatura” e decidere di pubblicarlo anche negli Stati Uniti?
Al di là di tutto, mi è stato detto che uno degli aspetti peculiari dell’opera è la ricercatezza del disegno, uno stile particolare che lo differenziava da altri fumetti.
Restando sempre oltreoceano, è recente la notizia che ti vede all’opera sulla serie di Harley Quinn. A che punto sei e come ti stai trovando su questo personaggio?
Ho da poco terminato le tavole del secondo numero, ma per un po’ dovrò fermarmi per dedicarmi a un grosso progetto che sarà annunciato a fine anno.
Progetto di cui, immagino, non puoi dire ancora nulla...
Esatto. Posso solo dire che si tratta di un progetto che non è DC Comics ma è legato alla DC Comics. E ho già detto tanto. Lo so che può sembrare una cosa strana da dire, ma dopo l’annuncio sarà tutto più chiaro. Fidatevi!
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Nella tua giovane carriera hai già avuto modo di disegnare sia personaggi che incontrano un gusto più contemporaneo, come Ms. Marvel e Harley Quinn, che vere e proprie icone della Nona Arte come Wonder Woman. Quale approccio hai avuto nelle diverse occasioni?
Su "Harley Quinn", per esempio, ho adottato uno stile più umoristico in quanto la serie si presta bene a questo tipo di situazione: sia per il carattere moderno dei Harley che per il suo essere un po’ pazza.
Su "Wonder Woman", invece, la mia volontà era quella di mettere in risalto il suo essere una donna forte. Quindi ho lavorato sulla fisicità del personaggio rendendola più robusta e anche più dura, tanto nei lineamenti quanto nelle espressioni.
Quando leggerete “Harley Quinn” troverete delle facce assolutamente comiche, cosa che in “Wonder Woman” non ho mai fatto. Per quanto io non abbia uno stile realistico, su “Wonder Woman” ho provato a esserlo quanto più possibile.