Area deV #7: intervista a Santa Ragione
Area deV: due chiacchiere con Santa Ragione, il team indie autore di Wheels of Aurelia
1 - La prima domanda, di rito, non poteva mancare: da dove venite? Chi siete? Dove andate?
2- Non si può certo dire che siate sviluppatori “tradizionali”. I vostri giochi spiccano ognuno per ricerca estetica e sperimentazione. Tra i titoli che avete realizzato, qual è quello a cui siete più affezionati? Fosse anche un prototipo o un'opera mai distribuita che conservate nel cassetto.
[caption id="attachment_149104" align="aligncenter" width="600"] MirrorMoon EP - screenshot[/caption]
3- Con Wheels of Aurelia avete probabilmente realizzato la vostra opera più “politica”. Un viaggio on the road in cui convivono frammenti di un'epoca delicata e complessa per il nostro Paese. Com'è nata l'idea di Wheels of Aurelia? C'è spazio, nei videogiochi, per fare (e parlare di) politica?
Wheels of Aurelia non nasce dalla necessità di trattare strettamente di politica, ma dal desiderio di raccontare qualcosa del nostro paese, l’Italia. Dare un'immagine diversa di un paese che solitamente viene raccontato solamente attraverso grandi stereotipi. L’ispirazione viene inizialmente dal cinema italiano di genere – film come Il sorpasso (1962) di Dino Risi – e da un altro filone di genere, se così possiamo definirlo, quello degli arcade di corsa isometrici che spopolavano nei bar negli anni '90. Abbiamo quindi pensato che fondere le due cose potesse essere una buona idea per raccontare un viaggio ipotetico tra personaggi più o meno comuni nell’Italia di fine anni '70. È comunque vero che Wheels of Aurelia non nasconde i suoi contenuti politici. Sono anni fondamentali per la formazione del nostro paese ma sono anche anni che, di contrasto, ci consentono di osservare con maggior chiarezza la scena politica di oggi. Infatti, pur essendo ambientato nel ’78 e pur raccontando fatti e avvenimenti specifici di quel periodo, Wheels of Aurelia è in grado di parlare di alcuni diritti fondamentali che definiscono le battaglie politiche del 2015, come i diritti delle donne, i diritti per le coppie omosessuali, la discriminazione, gli estremismi e perché no, anche il ruolo della fede. Nei videogiochi si può e si deve parlare anche di politica. Vorremmo che Wheels of Aurelia stimolasse curiosità verso quell’Italia che è fuori dallo stereotipo: quella delle persone, delle campagne o dei lidi che sono tra una città turistica e l’altra; quella parte del paese che non è sotto i riflettori e che davvero in pochi conoscono all’estero.
4- Facciamo finta che i videogiochi non siano mai stati inventati. Un what if terribile, è vero, ma supponiamo che sia così. In questa realtà alternativa i Santa Ragione che cosa farebbero? Quale medium utilizzerebbero, tra quelli esistenti, per raccontare le proprie storie e perché?
Un po’ di fumetto e un po’ di cinema probabilmente. Non sono certo che saremmo legati ad un medium solo, anzi, però cinema e narrazione a fumetti sono sicuramente tra le nostre grandi fonti di ispirazione e immagino che in qualche modo, in un mondo senza videogiochi, faremmo riferimento a questi media per esprimerci. Non è da escludere poi che faremmo semplicemente giochi. Giochi in scatola, giochi di strada o giochi per bambini!
[caption id="attachment_149105" align="aligncenter" width="600"] Wheels of Aurelia - screenshot[/caption]
5- Di industria italiana del videogioco si parla sempre più spesso. Secondo voi che prospettive hanno, o vorreste che avessero, i dev in Italia?
La scena degli sviluppatori di videogiochi in Italia è cresciuta molto nell'ultimi sei/sette anni e questo è un bene; rimane però una comunità ancora piccola rispetto a molti altri paesi. È bene quindi che ci sia dialogo tra sviluppatori esteri e italiani così da far crescere un settore più diversificato e inclusivo possibile. Questo ci auguriamo: che gli sviluppatori si aprano e si confrontino con un mercato globale per poi fare prodotti di qualità. Vogliamo inoltre sperare che ci sia sempre più desiderio di raccontare il proprio punto di vista e non di seguire l’ultima moda in campo di temi, generi o tecnologie.