Arcane: la nostra intervista alla doppiatrice Letizia Scifoni, voce italiana di Vi! | EXCL
Con il secondo atto di Arcane disponibile su Netflix, Letizia Scifoni - voce italiana di Vi - ci racconta il suo coinvolgimento nella serie
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Lezitia Scifoni: Ciao a tutti, e grazie per avermi dato l’occasione per fare questa chiacchierata!Partiamo subito in quarta: come gli appassionati di League of Legends probabilmente già sanno, presti la voce a Vi, una delle due protagoniste di Arcane. Come ci si sente a essere esattamente al centro di uno dei progetti più attesi in tutto il mondo? Confrontarsi con un prodotto capace di imporsi nei cuori di oltre 350 milioni di giocatori non dev'essere stata una passeggiata!
LS: Beh, effettivamente non capita tutti i giorni di collaborare a qualcosa di così importante, speriamo di esserne all’altezza. Confido nel grande lavoro del direttore del doppiaggio, Daniele Raffaeli, e di tutto lo staff che mi ha guidata, ma io direi quasi accompagnata, dal primo all’ultimo passo in questa avventura emozionante. Si tratta di professionisti che mettono nel proprio lavoro tutta la loro esperienza, ma anche tanta passione: senza passione il nostro lavoro non sarebbe nulla!Ormai sappiamo che la serie è divisa in tre atti, ognuno dei quali racconta uno spaccato ben preciso dei personaggi coinvolti. Hai trovato qualche difficoltà nell'adattarti alle diverse linee temporali narrate in Arcane? Immaginiamo che l'evoluzione di un personaggio come Vi, una donna dura e determinata, presterà il fianco a numerose sfumature del proprio carattere, nel corso degli episodi...
LS: Qui entra in gioco appunto la grande sensibilità di Daniele, che ha seguito con attenzione quasi maniacale tutte le sfumature interpretative e ha saputo darmi gli input giusti per cercare di rendere tutte queste emozioni nella nostra lingua.
Scendendo sul piano più strettamente personale, hai ritrovato qualcosa di te nelle parole dette da Vi lungo la serie, oppure c'è qualche passaggio che ti ha coinvolta particolarmente, magari a livello emotivo e quindi recitativo?
LS: Diciamo che mi piacerebbe avere anche solo la metà del suo coraggio! Ma, a parte gli scherzi, trovo che Vi nasconda - dietro quell’aria da dura - un cuore enorme. Io non sono mai stata una dura, ma spero di essere una persona di cuore, e come lei ho sempre avuto un istinto protettivo verso le persone a cui voglio bene.
Collegandoci alla domanda precedente, ma spaziando più in generale, negli anni hai prestato la voce a personaggi iconici come Astrid in Dragon Trainer o alla Detective Amy Santiago in una delle mie comedy preferite dell'ultimo decennio, ovvero Brooklyn Nine-Nine. Personalmente, da ragazzo credo di aver cominciato a riconoscere il tuo timbro in Alias, con la Kelly di Amy Acker nell'ultima stagione, e poco dopo in The O.C., quando hai doppiato la versione adolescente di Keitlin Cooper, sorella di Marissa. Citando infine anche Natalie Dormer ne Il Trono di Spade, ma solo a titolo d'esempio visto che hai ricoperto una valanga di ruoli, e ritornando al cuore di questa domanda, riesci sempre a immedesimarti in ogni personaggio che interpreti oppure ci sono casi in cui il personaggio stesso ti mette alle corde, impedendoti di “muoverti liberamente” in sala di doppiaggio?
LS: Complimenti, sei preparatissimo!È innegabile che ci sono personaggi e attrici a cui mi sento più legata, ma i motivi sono molteplici, non necessariamente legati all’attrice in sé. Ci sono storie che mi provocano emozioni contrastanti. E da queste emozioni, a volte, è vero, si crea una misteriosa empatia. È un processo mentale ogni volta diverso, che affonda le sue radici nella nostra psiche, e come tale non può avvenire “a comando”. È il bello del nostro lavoro.
Rileggendo la lista di personaggi da me citati poco sopra, e rifacendoci anche a Vi che appare in tutto e per tutto come una donna tosta e implacabile, sembra che la determinazione sia un tratto distintivo di molti dei tuoi ruoli di spicco, tanto di una Astrid quanto di una giovane e ribelle Kaitlin Cooper, di Margaery Tyrell o ancora, sul grande schermo, di Zoe Saldana (la tostissima Gamora dell'Universo Cinematico Marvel) o di Tessa Thompson. Noti anche tu queste caratteristiche ricorrenti o sono solo io che ho preso un abbaglio nel prepararmi a questa intervista?
LS: È verissimo, mi capita spesso di doppiare donne di grande temperamento, eppure io non sono una “dura”. È la voce che inganna! Oppure, evidentemente, c’è una parte di me che nemmeno io conosco fino in fondo, e probabilmente toccando alcune corde del mio carattere esce fuori quella determinazione, quella durezza che mi hanno permesso di interpretare i ruoli di cui parlavi tu.
Una domanda che credo ti avranno fatto almeno un centinaio di volte (quindi chi sono io per non fartela?): come ti prepari per interpretare un personaggio? Quanto spesso hai la possibilità di scegliere un ruolo e quante, invece, vieni chiamata a interpretarlo? Infine, segui una sorta di routine prima di entrare in sala, o hai un portafortuna speciale? Scusa, in effetti era più di una domanda...
LS: Nel nostro lavoro c’è grande professionalità, a tutti i livelli, dal tecnico del suono fino al direttore del doppiaggio, e questo mi aiuta molto a trovare di volta in volta la giusta concentrazione. No, non scelgo mai chi e cosa interpretare, anzi, secondo me non bisogna porsi limiti: ogni volta che interpreto qualcosa di nuovo mi rimetto in discussione come se fosse il mio primo giorno di lavoro. Credo che questa sia la chiave giusta. Non bisogna mai dare nulla per scontato, ma al tempo stesso nulla è impossibile.
Ultime due domande (questa volta sul serio!) a cui, però, mi devi promettere di rispondere a bruciapelo, senza rifletterci troppo. Pronta? Okay: conoscevi League of Legends prima di calarti nei panni di uno dei personaggi principali e più amati dai giocatori?
LS: No, non lo conoscevo, e se ti dicessi che sono un’esperta di videogiochi ti direi una grande bugia! Però non ti nascondo che è stato interessante avvicinarmi a questo mondo, per me del tutto nuovo, e chissà, magari in futuro capiteranno altre occasioni per conoscerlo meglio. Quello che posso dirti è che sono rimasta davvero stupita dall’entusiasmo che c’è attorno a questo progetto.
E se avessi a disposizione due possenti guanti giganteschi come quelli di Vi, a chi sarebbe destinato il tuo primo gancio destro? Tranquilla, non lo diciamo a nessuno...
LS: Io non sono una vendicativa, ho il cuore tenero… Però, se ci penso un attimo, ce ne sono di persone che si meriterebbero una bella lezione! Forse è meglio non averli, quei guanti!
Un sentito ringraziamento a Letizia Scifoni per la disponibilità e a Laboratorio Comunicazione e Riot Games per aver reso possibile questa intervista.