Angelina Jolie presenta Maria: "Amo ancora il punk rock, ma solo la lirica racchiude l'immensità delle emozioni"

Angelina Jolie grande protagonista al Festival di Venezia con il film di Larraín su Maria Callas: "Penso che ci accomuni una certa vulnerabilità"

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È il giorno di Angelina Jolie al Festival di Venezia: la star è sbarcata al Lido per presentare Maria, il nuovo biopic diretto dal regista cileno Pablo Larraín, capitolo conclusivo di una trilogia dedicata alle grandi icone del Novecento cominciata con Jackie (Natalie Portman) e proseguita con Spencer (Kristen Stewart), che qui si chiude con un ritratto degli ultimi giorni di Maria Callas.

Accanto a lei, assieme al regista, anche star italiane come Pierfrancesco Favino (che interpreta Ferruccio Mezzadri, fedele autista della Callas), Alba Rohrwacher (la domestica Bruna Lupoli): non ci sono Valeria Golino, che nel film interpreta la sorella Yakinthi, Haluk Bilginer, che interpreta Aristotele Onassis, e Kodi Smit-McPhee, che interpreta un giornalista. Insieme alla delegazione di produttori, c'è anche lo sceneggiatore britannico Steven Knight.

Il desiderio di Larrain di dedicare a Maria Callas la chiusura della sua trilogia viene dall'amore per la musica: "Sono un fan della Callas sin da bambino, e sono sempre stato intrigato dal fatto che i film sull'opera lirica e i suoi interpreti sono pochissimi", spiega il regista. "È una forma d'arte in gran parte ignorata dal cinema, e dunque quello che ho cercato di fare è stato un film sulla voce più grande di sempre, con una vita splendida ma molto difficile".

Un'interpretazione da Oscar?

Un'interpretazione come questa grida nomination all'Oscar fin dalla prima inquadratura del trailer (il film verrà distribuito negli USA da Netflix), e la Jolie ne è ben consapevole. Il suo, dopo tutto, è un ritorno in scena dopo un periodo di pausa (tra pochi giorni presenterà anche Without Blood al TIFF, girato a Cinecittà). "Avevo bisogno di stare a casa con la mia famiglia in questi anni", racconta l'attrice. "Ho capito quanto sono grata di poter essere un'artista". L'eventuale nomination all'Oscar sarà solo una conseguenza: "Il mio intento è riuscire a soddisfare i fan di Maria Callas, coloro che amano l'opera. Non voglio deluderli. Naturalmente sarò grata se ci sarà una risposta positiva da parte dell'industria, ma nel mio cuore non voglio deludere le persone che la amano, voglio rispettare la sua eredità. Ho creato un grande legame con questa donna".

Il rapporto di Angelina Jolie con la musica lirica

L'opera lirica non ha sempre fatto parte della vita di Jolie: "Ora i miei figli si sono abituati a sentire Maria Callas, e spero che questo film porti più persone verso la musica lirica, le spinga a esplorarla, farsi influenzare e commuovere da essa, perché è una forma d'arte così potente e importante". Jolie nasce però come appassionata di musica Punk Rock: "Amavo tutta la musica, ma ascoltavo soprattutto i The Clash. Mano a mano che sono cresciuta ho iniziato ad ascoltare anche musica classica e l'opera. Ascolto ancora i The Clash, ma penso che quando la tua vita si è arricchita di emozioni come la disperazione, il dolore, l'amore, a un certo punto solo alcuni suoni possono eguagliare questi sentimenti. E a mio avviso non c'è nulla di simile all'immensità delle emozioni racchiusa nei suoni dell'opera".

Ci sono voluti sette mesi perché Jolie si sentisse pronta a interpretare la Divina: "Quando lavori con Pablo, non puoi fare le cose a metà. È un regista che ti chiede, nel modo più gentile possibile, di impegnarti davvero". Solo l'aiuto dei figli le ha permesso di calmare il nervosismo la prima volta che ha cantato: "Hanno bloccato la porta, affinché nessun altro potesse entrare. Pablo è stato così gentile da guidarmi, facendomi cantare in una stanza minuscola per poi portarmi fino alla Scala. Quindi mi ha dato il tempo di crescere".

Una famiglia alternativa

Il film racconta anche questa strana "famiglia" che si è creata nell'ultimo periodo della vita di Maria Callas: accudita dalla sua domestica e dal suo autista, quest'ultimo vivo ancora oggi. Ma Favino spiega di non essersi necessariamente ispirato a lui: "So che è vivo, ho letto delle cose su di lui e ho visto un'intervista che ha fatto la produzione. Penso che se incontri qualcuno come Maria Calas finisci per avere la possibilità di ricevere un po' della sua aura. E penso di essermi trovato in una situazione simile stando vicino ad Angelina Jolie". "Quelle tre persone sono diventate una vera famiglia," continua Larrain. "Maria si era molto isolata dal mondo per la pressione pubblica, il conflitto con la sua stessa famiglia e la sua voce ormai distrutta… passava il tempo in casa, e quello tre persone sono diventate un nucleo". Aggiunge lo sceneggiatore: "È una di quelle relazioni in cui servizio e subordinazione diventano in realtà protezione. Non è più un rapporto tra capo e impiegato, diventa un legame fatto di amore tra tre persone, due delle quali vedevano la terza scomparire e dissolversi. Molte persone vivono situazioni simili". "Nel restituire il mio ritratto di Maria," continua Jolie, "ho cercato di pensare a lei da sola in cucina con Bruna e Ferruccio, tutta vestita e truccata… ho cercato di far emergere l’umanità e la solitudine. Vorrei che fosse qui ora, che vedesse quanti la amano, perché quando morì purtroppo aveva appena provato a tornare alla ribalta e i critici furono veramente crudeli".

I punti in comune tra Angelina Jolie e Maria Callas

Ma Angelina Jolie ha dei punti in comune con la Callas? "Molte cose non le dirò in questa stanza... cose che sapete o che immaginate", commenta l'attrice quasi trattenuta. Ma poi torna a sorridere: "C'è un lato di lei che è molto tenero e dolce, era emotivamente aperta, e il mondo sembrava non voler accettare questo suo lato. Penso che ci accomuni una certa vulnerabilità".

Su una cosa il regista e l'interprete sono d'accordo, e cioè che non esiste Diva senza la disciplina. "Penso che fosse una grandissima lavoratrice," spiega Jolie, e Larrain aggiunge: "Per essere una Diva, devi prima essere la migliore in ciò che fai. Essere perfezionista, dura, disciplinata… Maria Callas andava alle prove, e se qualcun altro nel coro sbagliava qualcosa, se ne andava. Questa si chiama disciplina, e nell’Opera se non hai la disciplina sei fuori... al contrario del cinema".

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