Andor, Diego Luna: "Molte domande sollevate da Rogue One avranno una risposta"
Diego Luna ci ha svelato come si è lavorato alla creazione dei set di Andor e come affronta l'interesse dei fan della saga di Star Wars
Andor debutterà su Disney+ il prossimo 21 settembre con i primi tre episodi, portando sul piccolo schermo la storia del personaggio interpretato da Diego Luna negli anni che precedono gli eventi raccontati in Rogue One. Il progetto ideato da Tony Gilroy si collegherà poi al film prequel della trilogia originale con le puntate della seconda stagione, già in fase di produzione.
Hai interpretato il ruolo in Rogue One, dovendo quindi immaginare e pensare anche al passato del personaggio. Quando hai avuto occasione di interpretare nuovamente Cassian hai chiesto di aggiungere qualche dettaglio allo script legato al lavoro compiuto in precedenza?
Per prima cosa non bisogna dimenticare che Tony ha lavorato a Rogue One, quindi conosceva il personaggio tanto quanto me. Poi quando abbiamo iniziato a parlare della possibilità di realizzare questo progetto insieme, Tony mi ha parlato molto delle sue idee e siamo entrati fin dall'inizio in connessione. Ovviamente non avevo in mente i dettagli specifici come li ha scritti, ma l'essenza era la stessa. Ho sempe pensato a Cassian come se fosse un rifugiato. Fa parte di un team in cui nessuno ha il suo accento, nessuno parla come lui. Proviene chiaramente da un altro posto e l'ho sempre immaginato in quel modo, come qualcuno che abbia dovuto lasciarsi alle spalle tutto pur di sopravvivere. Quello è il personaggio a cui stavo pensando realizzando Rogue One ed è esattamente quello che vedremo qui. Quando avremo occasione di visitare il suo passato, vedere i flashback e quei dettagli della storia potremo capire cosa accaduto nei primi anni e cosa vuol dire quando in Rogue one dice cose come 'Ho fatto parte di questa battaglia fin da quando avevo sei anni'. Quegli elementi avranno una risposta nella serie.
Il lavoro compiuto per la serie è semplicemente incredibile. Il nostro production designer non è semplicemente un genio, ha inoltre un'energia fantastica. Ha compiuto questo fantastico sforzo di costruire tutti questi set meravigliosi che ci hanno dato così tanta libertà. E non lo stava facendo per un film, ma per un progetto che è come se fossero quattro film insieme perché è quello che stavamo facendo. Non ha mai smesso di prestare attenzione a ogni dettaglio in ogni posto. Ogni decisione che ha preso rispondeva a una domanda. Ogni oggetto aveva uno scopo ed era fantastico, essendo un attore, poter entrare in quel mondo e trovare un set che sembrava come se fosse già stato vissuto, come se le persone fossero già state in quegli spazi. In più sono stato coinvolto fin dall'inizio e ho potuto assistere all'intero processo. Trovo affascinante vedere quel lavoro e come lavori a stretto contatto con Tony nella stesura della sceneggiatura, visto che le scene vengono scritte tenendo conto degli spazi. Tony non lavora da solo e poi invia le pagine a qualcuno per definire i design o le cose che possono alimentare le pagine. Prima che Tony inizi a scrivere si incontra con il production designer e pianificano il posto, lo pensano insieme. Quando scrive è come se la storia appartenga già al set.
Nella serie hai avuto modo di recitare con Fiona Shaw, che ha un ruolo molto importante nella storia del personaggio, come avete creato quel legame tra Cassian e Maarva?
Abbiamo avuto l'occasione di parlare, di chiacchierare, di provare un po', e poi sul set abbiamo avuto l'opportunità di girare le scene e sembrava quasi uno spettacolo teatrale, mi trasmetteva quella sensazione, perché i dialoghi erano così ricchi e interessanti. Lo spazio era così affascinante e la regia ci ha permesso di essere in controllo del movimento. Ed è bellissimo avere questa opportunità nell'universo di Star Wars, avere queste scene davvero profonde e intense. Accade veramente molto ed è fantastico.
I fan di Star Wars sono conosciuti per le loro reazioni, alle volte molto negative e al centro di alcune polemiche, come hai vissuto da questo punto di vista il ritorno nell'universo della saga?
Quello a cui tengo davvero è l'amore che i fan hanno per l'universo di Star Wars. Non ho mai avuto un lavoro che mi permettesse di far parte di qualcosa che significava così tanto per tantissime persone ed è qualcosa di così speciale e unico. Mi ricordo che quando abbiamo finito Rogue One gli spettatori sembravano amarlo realmente, anche se ovviamente non si può generalizzare. Non c'è un'unica tipologia di spettatori o di fan, si passa da mio padre a mio figlio. Stiamo parlando di una realtà così ampia di persone e per questo penso che Star Wars dovrebbe offrire molte opzioni diverse. Rogue One è un film che è piaciuto a così tanti spettatori perché si è assunto un rischio ed è stato apprezzato il coraggio alla base di quella scelta. Era il primo film indipendente dalle trilogie e ha un inizio e una fine. Si inserisce nella storia di Star Wars e affronta un momento davvero importante, ma lo si può vedere in modo indipendente, non è necessario sapere molto oltre a quello. E lo stesso accadrà con Andor: se lo si guarda la storia ha un inizio e i personaggi si sviluppano, li si impara a conoscere e si arriva a una fine. E quando si arriva alla fine si potrebbe voler vedere Rogue One, che è la fine di quel racconto. La serie potrebbe incuriosire gli spettatori e spingerli a scoprire cosa c'è in Star Wars. Per quanto riguarda le persone a cui non interessa Star Wars penso che troveranno comunque qualcosa per cui provare interesse in Andor. Ci sono molti indizi, tanti commenti che significano molto. Abbiamo a disposizione 12 episodi, quindi abbiamo il tempo necessario a sviluppare la storia. Direi alle persone di essere pazienti perché accadranno molte cose e questo formato ci permette di evolvere. Se si pensa di sapere che tono avrà e che tipo di personaggi si vedranno, bisognerà aspettare perché in realtà tutto cambia, la storia si modifica e porta altrove. Si incontreranno altre persone, si vedranno altri pianeti. Si tratta di un'esperienza con toni diversi e in continuo cambiamento, dall'inizio alla fine, e questo è l'aspetto fantastico di avere a disposizione una serie, visto che in un film non lo si può fare.
Dopo il passaggio da cinque a due stagioni, avete valutato l'ipotesi di ampliare il racconto anche con fumetti o romanzi per mantenere tutti i dettagli della storia che erano stati ideati?
No, niente è stato tagliato. Abbiamo condensato alcuni passaggi. La storia inizia cinque anni prima di Rogue One e la prima stagione segue gli eventi di un anno e poi la seconda porta all'inizio di Rogue One, saranno quatto capitoli e ognuno è composto da tre episodi che racconteranno un anno, e ci farà riallacciare a Rogue one.
Nel cast oltre a Diego Luna anche Genevieve O’Reilly, Forest Whitaker, Stellan Skarsgård (Dune), Adria Arjona (Morbius), Fiona Shaw (Killing Eve), Denise Gough (The Witcher 3: Wild Hunt), Kyle Soller (Poldark), e Robert Emms (Chernobyl).
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