Alessandro Tiberi si racconta: "Già a cinque anni ero sicuro di voler fare il doppiatore"

Intervistato a Casa Alò, Alessandro Tiberi ci parla della sua carriera, a partire dal doppiaggio di Fievel sbarca in America

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Nella recente intervista a “Casa Alò”, Alessandro Tiberi racconta del suo esordio nel mondo del doppiaggio quando era ancora un bambino, dell’influenza del padre Piero – che ha prestato la voce, tra i tanti, ai protagonisti di capolavori della storia del cinema come Toro scatenato di Martin Scorsese, Fuga per la vittoria di John Huston e The Blues Brothers di John Landis -, e dell’incontro determinante con Mario Maldesi:

Prima ancora di saper leggere, all’età di cinque anni, ho lavorato con Mario Maldesi per Fievel sbarca in America [film d’animazione del 1986 di Don Bluth], la storia di un topino che attraversa l’oceano. All’epoca ancora si proiettava in pellicola in sala, era un mondo analogico in cui non aveva fatto ancora irruzione il digitale. Io quel lavoro l’ho sempre voluto fare, con papà parlavo della sua professione, anche con un fare un po’ nerd per scoprire tutto quello che si nascondeva dietro il suo mestiere. Maldesi per me è stato l’accademia del doppiaggio, molto più di un incontro significativo...

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