Ad Ancona riapre la storica sala del Teatro Italia

Oggi, ad Ancona, città dove la situazione della sala è decisamente sconfortante, riapre lo storico Cinema Teatro Italia

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Ad Ancona riapre la storica sala del Teatro Italia

Ancona, una delle dodici città capozona della distribuzione cinematografica italiana, è un po' una "città senza cinema": i cinema ci sono, ma la situazione generale non è delle più rosee.

Da quando il settore è ripartito quest'anno, le uniche due strutture tornate operative nel centro della città sono il Cinema Galleria, storica monosala nei paraggi della piazza principale del capoluogo marchigiano, piazza Cavour, e quella degli amici Chiara Malerba e Francesco Nocciolino, il NuovoCinema Azzurro. Una realtà di cui vi abbiamo già parlato un paio di anni fa (LEGGI LO SPECIALE), quando le pandemie e i lockdown erano ancora solo materia per un film di Steven Soderbergh e potevamo scannarci tutti con estrema allegria divisi in fronti contrapposti che combattevano al motto di “The Irishman capolavoro” o “The irishman più soporifero dell'Ambien”. Il Multisala Goldoni, sorto anni fa sulle ceneri del sontuoso Cinema Goldoni, dopo la timida ripartenza dell'autunno 2020, ha chiuso in pianta stabile le sue sei sale. Altre realtà, come il Multisala Mr Oz, il Supercinema Coppi, il Cinema Alhambra e il Cinema Dorico, sono ormai diventati della stessa stoffa di cui sono fatti i sogni. In città, quando se ne parla, il piglio è un po' quello dei racconti sui draghi fatti dai personaggi che popolano le opere di Tolkien.

Certo, in tutta la provincia di Ancona e in tutta la regione Marche, hanno riaperti gli ex UCI Cinemas, ma, come ho avuto modo di spiegarvi in un editoriale in cui ho affermato, senza mezzi termini, che in certi casi “il principale nemico del cinema non è il COVID, ma il cinema stesso”, si tratta di sale che, al massimo e come accaduto in quella di Ancona, sono state migliorate solo dal punto di vista delle sedute e non della qualità di visione. Tanto che, sempre senza i mezzi termini di cui sopra, ho affermato a gran voce “Beh, a quel punto meglio il 4k e l'home cinema che ho a casa”.

Oggi però è una giornata felice per Ancona perché, dopo quasi due anni di chiusura, lo storico Cinema Teatro Italia torna in attività grazie agli sforzi, personali e imprenditoriali, dei gestori dell'Azzurro, Chiara Malerba e Francesco Nocciolino. Si parte con un aperitivo offerto ai presenti e si prosegue con la proiezione della versione restaurata di uno dei capolavori assoluti in materia di “cinema che parla di cinema": Effetto notte di François Truffaut. Il loro scopo sarà quello di offrire una proposta più orientata al cinema pop, compreso quello per famiglie, in grado di differenziare il cartellone dell'Italia da quello del NuovoCinema Azzurro, che resterà orientato verso i lidi dell'essai, un'offerta di pellicole che porterà, si spera, anche a ravvivare una zona del capoluogo marchigiano che, con la progressiva chiusura di alcune storiche attività commerciali di ogni genere e tipo, dai cinema, passando per i pub e la gigantesca videoteca dove io stesso ho lavorato per anni ai tempi dell'Università, risulta abbandonata a sé stessa, con tutta una serie di problematiche di sicurezza e di modelli d'integrazione alquanto carenti.

Ieri ho potuto fare una chiacchierata con Chiara incentrata proprio su di un cinema vecchio stile, 600 posti fra platea e galleria, a cui sono intimamente legato fin dalla più tenera età. È il cinema dove vidi Beetlejuice di Tim Burton, Scappo dalla Città – La vita, l'amore, le vacche di Ron Underwood, Codice d'onore di Rob Reiner, Intervista col vampiro di Neil Jordan, The Rock di Michael Bay, il trashissimo film di Street Fighter al quale non posso non voler un mondo di bene e decine di altri che non sto qua a elencare. È il cinema il cui corridoio d'ingresso, con le loggette per ospitare i poster dei “Film di prossima uscita”, era il “BadTaste di quando avevo dieci anni” grazie al quale potevo sapere cosa avrebbero proiettato nelle settimane e mesi a venire.

Quanto ci avete messo a superare tutti i vari “sarà davvero il caso di farlo?” che vi possono essere passati per la testa?

Ci siamo posti la domanda, è ovvio, più volte. Ma siamo approdati sempre alla stessa risposta, perché non farlo? Dopotutto non sappiamo e non vogliamo fare altro che il lavoro che facciamo. E con i piedi ben saldi a terra abbiamo deciso di continuare a tenere in vita un presidio culturale importante della città.

Un monosala “vecchio stile” da quasi 600 posti con tanto di galleria, anche prima della pandemia era una roba folle dato il mercato e le abitudini della gente. Come imposterete l’offerta della sala?

629 posti, per l'esattezza. Ancora più impegnativo, dirai tu. Ovviamente eviteremo di farne una succursale dell'Azzurro. Un doppione senza anima. Abbiamo voglia di sperimentare nuove possibilità, guardare a film di più ampio respiro. Una programmazione più "pop" insomma ma sempre con un occhio attento alla qualità.

Temete che l’anconetano standard abbia un po’ perso l’abitudine di vivere un quartiere come quello del Piano, un po’ troppo lasciato a sé stesso specie dopo l’imbrunire?

Il quartiere in cui insiste la sala è stato uno dei motivi per cui abbiamo deciso di fare questo passo. Ci piacciono le sfide. Sarà molto stimolante confrontarci con le sue dinamiche. E farlo riscoprire a chi si è allontanato o lo ha evitato. Corso Carlo Alberto per me è una bella passeggiata. Un luogo magico di Ancona. E per giunta è il luogo del Cinema in assoluto. Il Coppi e il Cinema Italia erano i miei pomeriggi di infanzia e adolescenza davanti al grande schermo con i miei genitori. Lì è iniziata la mia educazione sentimentale al cinema. Perdo il senso del tempo in quel luogo.

Dal punto di vista della dotazione tecnica e della grandezza dello schermo cosa offre il Cinema Italia? State già pensando a migliorie future non appena avrete budget?

Qualcuno dice che è lo schermo più grande della città, qualcuno si spinge a dire che è il più grande della provincia. Noi ancora ci rimaniamo davanti a bocca aperta. Abbiamo provveduto a mettere a puntino il sistema di proiezione acquistando una nuova lampada e facendo manutenzione dell'intera macchina per offrire la qualità migliore video e audio. Un domani, non escludiamo di investire in ulteriori migliorie. Ma partiamo già da un'ottima base.

Qual è stata la risposta delle major e agenzie di distribuzione alla riapertura in termini di sostegno con il prodotto?

Alcuni distributori con cui lavoriamo da sempre (Cineteca di Bologna in primis) hanno subito creduto nel progetto e conoscendo il nostro modo di lavorare non hanno avuto alcun dubbio a concederci i propri film per riaprire la sala. Con altre distribuzioni stiamo iniziando un percorso. Sarà un periodo di rodaggio e di conoscenza reciproca. Siamo fiduciosi che lavorando con passione e trasparenza come abbiamo sempre fatto raccoglieremo buoni frutti. Intanto per questo primo giro di boa assestiamo una doppietta niente male. Dal 28 ottobre l'Italia ospiterà il nuovo atteso film di Gabriele Mainetti, Freaks Out. All'azzurro sarà di casa Pedro Almodovar e la sua musa Penelope Cruz con l'ultimo lavoro del maestro spagnolo, Madres Paralelas.

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