30 Monedas e la maledizione di Alex de la Iglesia: "Comincio a girare a Venezia tra poco e già so cosa accadrà..."
Il segreto della maledizione dei film titanici, sovradimensionati di Alex de la Iglesia spiegato nel primo episodio della sua nuova serie, 30 Monedas
Uno dei più grandi in assoluto, Alex de la Iglesia è un autore con un tocco unico. Quando centra un film è sublime (Ballata dell’odio e dell’amore, capolavoro di una vita con Crimen Perfecto), quando non ce la fa regala comunque divertimento a palate.
Il "de la Iglesia touch" è un po’ di sesso, un po’ di umorismo, un po’ di fucile a pompa. Chi ha visto i suoi film difficile che non lo adori. Adesso ha girato una serie, la seconda dopo Pluton B.R.B. Nero (inedita da noi), intitolata 30 Monedas, prodotta da HBO Europe (in Italia arriverà ma non è ancora ufficiale il canale) il cui primo episodio è stato presentato a Venezia.
Le 30 Monedas sono i 30 denari di Giuda, reclamati dall’inferno tramite i suoi demoni, sparsi nel mondo, difesi da un prete che entra in scena facendo il sacco da pugile, un prete con i fucili a pompa nascosti in una parete girevole della chiesa. Roba da inspirare a pieni polmoni lo stile de la Iglesia proprio.
Senti nel primo episodio di 30 Monedas che abbiamo visto qui c’è tantissima roba, così tanta che alla fine mi è sembrato di essere alla fine di tutta la storia
[caption id="attachment_362207" align="aligncenter" width="1400"] Il parroco[/caption]
Hai diretto tu tutti gli episodi no?
“Sì certo. 27 settimane di lavoro… Sono quasi morto. Davvero. Tu stai ridendo ma è stato un cazzo di incubo, tutti dicono che è così divertente fare film ma è un cazzo di incubo”
Ma tu ne avevi già girata una.
“Certo e finii per divorziare! E anche stavolta ho quasi divorziato. Con un’altra moglie. È un horror la lavorazione, 12 ore per girare ogni giorno senza riposo, dormire 4 ore e poi ancora spingere. E poi sempre problemi”
Perché? C’erano pochi soldi?
“Guarda i soldi sono parte della vita, tu vuoi una cosa no? Diciamo che costa 5$ ma tu hai 2$, cosa fai? Io cerco comunque di farcela e prenderla, mi dico “Let’s do it!”. E lo stesso se hai 50$ e quel che vuoi costa 100$. Ricordo un’intervista di Peter Jackson in cui diceva che Il Signore degli Anelli è il corto più costoso della storia del cinema, perché nonostante fosse così grande e costoso lo stesso non avevano soldi giusti per farlo. Ecco con me funziona uguale, penso un film da 15 milioni ma ne nella pratica ne ho 5 di milioni e lo faccio lo stesso. Ma del resto se avessi avuto 15 milioni avrei fatto un film da 30 milioni. Sempre così”
Questo però sei tu! Cioè è colpa tua...
“Sì sì, è colpa mia, lo ammetto. È una cosa di me che mi spaventa, non riesco ad evitarlo. Come posso davvero rassegnarmi a fare qualcosa peggio quando posso farla meglio?? Possiamo provare sempre! Che poi è il momento in cui fallisci”
Un conto però è spingerti ai massimi, un conto poi è spingere la troupe!
“Eh sì sì”
...e qui si rabbuia per la prima volta nell’intervista, si ferma e guarda altrove, prende una pausa di pochi secondi e poi sbuffa:
“...No davvero… Sì… è così. Non posso dire altro. Lo faccio”
Poi riparte:
“Ad ogni modo tra due settimane giro a Venezia un film pensato per costare 25 milioni, effettivamente speravo di trovarne almeno 10 di milioni ma non è stato possibile. Allora l’ho riscritto, cambiando lo script e rendendolo low cost, per farlo con 5 milioni. Ma me ne hanno dati 3. E io già so cosa accadrà…”
Come si intitola?
“Veneciafrenia, come schizofrenia, è uno slasher”
Sempre scritto con Jorge Guerricaechevarria [lo sceneggiatore di tutti i suoi film milgiori ndr]?
“Sì sì, sempre con Jorge. È davvero divertente e per nulla pretenzioso. Un horror. 5 ragazzi a Venezia che cercano un party in stile Eyes Wide Shut…. E lo trovano! [scoppia a ridere divertito dalla sua stessa idea ndr]”