10 anni di webcomic: BadComics.it intervista Eriadan

Abbiamo intervistato Eriadan per una chiacchierata sull'evoluzione del webcomic in questo suo decennio di attività...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Poco più di un mese fa Eriadan ha festeggiato il decimo anniversario del suo webcomic.
Dopo questo importante traguardo abbiamo deciso di chiedere un parere all'autore (che ha da poco pubblicato il volume Eriadan 11) sull'evoluzione dei webcomic in questo decennio.
Vi proponiamo qui sotto l'intervista, intervallata dalle strisce che ha realizzato ogni anno nella data del 12 dicembre, così da osservare le sue ripetute crisi creative e allo stesso tempo l'evoluzione del suo stile.
Eriadan 0Ciao Paolo e benvenuto su BadComics.it. Possiamo dire che in Italia sei stato uno dei primi a realizzare fumetti online e sicuramente il primo ad avere un webcomic dal grande seguito, quando ancora il termine webcomic non era diffuso nel nostro Paese.
Com’è nata questa idea? Volevi “solo” aprire un blog - ma a fumetti -, o hai seguito consapevolmente la scia di altri webcomic già esistenti all’estero?

A dire il vero volevo solo aprire un blog. Al tempo, ormai dieci anni fa (gulp), compravo e leggevo solamente fumetti cartacei. Di blog si faceva un gran chiacchierare sulle piattaforme del tempo, che non erano i Forum ma gli antesignani newsgroup. Tutti i frequentatori del tempo si stavano aprendo il blog e anche io, da buon pecorone, feci altrettanto. L'unico motivo per cui ho prediletto il fumetto ai canonici walltext è perché... non sapevo scrivere; però sapevo (o meglio, rivedendo adesso le strisce di allora, credevo di saper) disegnare. Piuttosto che limitarmi a pin-up, visto che il blog era considerato un diario online, decisi che avrei raccontato episodi della mia vita tramite strisce. Le strisce a fumetti obbligano a studiarne bene la grammatica, a cercare di fare pose magari non sempre congeniali, e visto che volevo considerare il blog una sorta di allenamento per migliorarmi nel fare fumetti la scelta fu abbastanza semplice. Senza contare che il blog mi permetteva di ricevere, tramite i commenti, dei feedback della comprensibilità delle mie strisce.

Eriadan 1

Non hai mai nascosto il tuo amore per Bill Watterson, citandolo spesso come la tua principale fonte d’ispirazione… In questi anni lo stile di Eriadan è cambiato visibilmente: si tratta di una naturale evoluzione o hai trovato anche altre opere/autori che sono andati ad influenzare il tuo fumetto?Penso si tratti di una naturale evoluzione, dovuta anche e soprattutto nell'analizzare il lavoro di altri autori "classici": Will Eisner, le scuole disney ed il duo "Barbucci e Canepa", il Rat-Man di Ortolani, andare a capire la mole di disegnatori che hanno influenzato il mio disegno penso sia un lavoro pressoché impossibile. Ogni disegnatore che lascia una traccia su un foglio lascia anche una traccia nella memoria di chi vede quel foglio, e ogni mio disegno è comunque la sintesi di esperienze, tentativi e ricordi, consci ed inconsci che siano.

Eriadan 2

Ormai hai un archivio di migliaia di strisce che raccontano la tua vita personale degli ultimi 10 anni. Quando ti capita di scorrere le vecchie strisce, prevale la sensazione di rileggere un diario che racconta i tuoi eventi passati, o l'occhio critico dell'autore che analizza le sue opere dal punto di vista artistico?Anche in questo caso dipende dai giorni e da quale "cocemita" in quel momento sta presiedendo le attività del cocema.

Eriadan 3Abbiamo seguito la tua carriera a fumetti nell'ultimo decennio, ma c'è stato un Paolo fumettista "prima di Eriadan"? Nei tuoi quaderni o fogli sparsi disegnavi già prima di raccontare la tue giornate quotidiane sul blog? Avevi soggetti che preferivi rappresentare o storie nel cassetto?

Beh, alle superiori ho vissuto di fumetti, letti e scritti. Ma erano storielle sceme, disegnate in modo ancora più scemo, per sfottere compagni di classe, superiori o amici. Durante l'università, ingegneria, le strisce a fumetti disegnate a bordo degli appunti erano una valvola di sfogo, un modo per distrarsi da formule matematiche e teoria scientifica. Di quei tempi sono molte le strisce che poi avevo riciclato sul blog, di quando la mia testa volava via. Storie nel cassetto ne avevo allora e ne ho ancora, ma al momento sono troppo esigenti e giudicano che la qualità grafica della mia mano non sia ancora in grado di rendere loro giustizia nella trasposizione.

Eriadan 4
Quali sono attualmente gli autori di fumetti e le opere che ti colpiscono di più e che segui con maggior entusiasmo?

Confesso che ultimamente mi sono molto impigrito nella lettura di fumetti cartacei: leggo con piacere il Ratto. Devo dire che ormai le mie letture sono completamente passate online: i fumetti mainstream come Zerocalcare, la serie di Sacro/Profano (di cui invidio profondissimamente i disegni), il Panda e molti autori del circuito Shockdom (Calanda, Albo, Upi). Il mio fumetto online preferito, anche se purtroppo da tempo non viene più aggiornato, è sicuramente The Perry Bible Fellowship....OMMIODDIO, mi stavo dimenticando Boulet. Vergogna su di me.

Eriadan 5
Osservando questi 10 anni trascorsi dal tuo ingresso nel mondo del fumetto online, qual è la tua visione del mondo del webcomic? In questo lungo periodo pensi che ci siano state "fasi" differenti, per quanto riguarda sia il tuo fumetto che in generale il fumetto in Rete?

Che domanda difficile. Beh, sicuramente due grosse fasi ci sono state, il prima e dopo FB. La blogsfera trovo fosse diventata troppo autoreferenziale, dopo un po' tutti conoscevano tutti e il tutto creava una sorta di nicchia. FB, invece, ha consentito diffusioni molto maggiori, ha dato forma al termine "virale". Forse ha ritarato la diffusività di contenuti dando molta più accelerazione a quelli più di pancia che di testa. La grammatica dei webcomics, tuttavia, in questi anni, trovo non sia però di molto cambiata. Mi vengono in mente pochi esempi di autori che, in italia, hanno davvero sperimentato con questo nuovo media: Makkox, mi sovviene, con i suoi fumetti a papiro, in cui anche lo "scrollare" diventava elemento narrativo. Ora assurgo al ruolo di brontolone ma mi rammarica il non leggere sperimentazioni in cui si cerchi di creare davvero un fumetto che possa essere letto "solo" a video e che la sua trasposizione su carta diventi impossibile.

Eriadan 6Hai più volte realizzato strisce che valorizzavano la lettura online, ad esempio inserendo animazioni che non potrebbero esistere su carta. Altri autori disegnano webcomic con una struttura pensata appositamente per la lettura attraverso lo scrolling verticale. Ci sono esempi di sperimentazioni simili che ti hanno particolarmente colpito? Quali nuove strade pensi che il fumetto online potrebbe esplorare?Lo scrolling verticale di cui ho parlato qui sopra, anche se secondo me occorre fare un distinguo: se lo scrollare è come girare una pagina allora non vedo innovazione, se lo scrollare è perché si continua a seguire un flusso ma tagliando orizzontalmente quell'immagine per andare nella pagina successiva si rovina irrimediabilmente il racconto, quello lo considero un fumetto davvero online.Io maledico la mia scarsa capacità di programmare: avevo iniziato a studiare il flash ma, dacché è stato estromesso dagli smartphone e tablet, ho perso interesse. Secondo me fumetti con piccoli elementi di programmazione dietro potrebbero aprire a terre davvero inaspettate.Ripropongo qui nuovamente Boulet, aveva realizzato una striscia in cui raccontava di un suo viaggio in macchina, tramite gif animate, un autentico capolavoro.Eriadan 7Ormai il fumetto online è una realtà affermata a livello mondiale. Facendo un bilancio, credi che Internet sia stato più utile al fumetto per innovazioni stilistiche (come quelle di cui parlavamo nella domanda precedente), o più dal punto di vista promozionale/distributivo consentendo a molti autori esordienti di farsi conoscere, mentre senza il web avrebbero faticato a raggiungere la popolarità?Vada per la due.

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In Italia gli autori che nascono sul web vedono come un traguardo e una consacrazione la pubblicazione su carta, sia per una raccolta del materiale online o per opere inedite.In America invece, autori affermati del calibro di Jeff Smith, che potrebbero tranquillamente farsi pubblicare da un grande editore senza troppi sforzi, decidono di proporre prima i loro nuovi fumetti gratuitamente in Rete.Come vedi questa nuova realtà? In che modo pensi le cose stiano cambiando?Quello che mi viene da aggiungere è che la lettura quotidiana presto o tardi passerà tramite tablet e smartphone, il fumetto cartaceo non scomparirà ma diventerà solo oggetto di collezione e non di consumo. Da lì ogni autore dovrà fare la sua scelta; chi, professionista, sposta la sua produzione da cartaceo ad online ha semplicemente deciso di essere mainstream domani. (uellà, ma da dove cavolo mi è uscita questa frase :P) Eriadan 9

Per concludere, una variazione sul tema del grande classico "...progetti per il futuro?".
Ti trovi davanti a un bivio, una scelta forzata tra due opzioni: realizzare una storia lunga in formato cartaceo, o trovare nuovi strumenti e tecniche innovative da sfruttare per le strisce online. Quale delle due strade ti attira di più e credi potrebbe darti più soddisfazioni?

La due indubbiamente, seppur ho messo in cantiere la uno.

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