Zack e Miri - Amore a... Primo Sesso, la recensione
Due disperati che girano un film, porno, per uscire dalla povertà. La parabola grottesca di Smith parla della nostra realtà più di quel che possa sembrare
3 anni ci ha messo Zack & Miri ad arrivare in Italia. L'ormai non più ultimo film di Kevin Smith (intanto ha girato e fatto uscire Poliziotti Fuori e Red State, quest'ultimo ancora inedito in Italia) è il secondo al di fuori dell'Askewniverse, il mondo creato da Smith in cui convivono tutti i personaggi dei suoi diversi film. Nonostante questo però Zack & Miri è forse uno dei più pienamente smithiani da qualche tempo a questa parte.
Kevin Smith, che ora è passato alla totale autarchia produttiva e distributiva, in Zack & Miri sembra preconizzare questo stato. Le varie fasi attraverso le quali i due passano per la produzione e la distribuzione del loro film ricalcano quelle delle combattive produzioni indipendenti (mondo che l'autore di Clerks conosce bene), aggiornate al tempo di internet e filtrate dalla metafora del porno.
Dall'altro lato poi c'è il tema della forte indigenza dei protagonisti. Raramente in una commedia americana vediamo una situazione tanto disperata. Zack e Miri non hanno più parenti prossimi (uno dei motivi per i quali pensano di potersi permettere di girare un porno), non hanno lavori stabili e remunerativi, vivono una situazione di autentica povertà postmoderna e sembrano non vedere un'uscita alla fine del tunnel. Non c'è mai critica sociale o un discorso su crisi economiche e via dicendo, solo uno sfondo, un paesaggio nel quale agire personaggi in cerca di sopravvivenza che non fanno un dramma della propria condizione.
Guardando il film a 3 anni di distanza, con la coscienza di cosa è successo dopo al mondo e a Kevin Smith, Zack & Miri sembra davvero aver catturato lo spirito del momento in cui è uscito.