Wandersong, un'emozionante e toccante avventura musicale - Recensione
Un eroe improbabile ma volenteroso, una storia semplice ma intrigante, una narrazione semplice ma emozionante: la recensione di Wandersong
Il bardo è l'eroe, o meglio vorrebbe essere l'eroe, visto che ha la volontà, ma non la forza (fisica), come vediamo subito nella primissima sequenza del gioco, quella che lo vede impugnare una spada e andare incontro ad un mostro: peccato che il nostro con la spada non possa farci assolutamente niente, e allora subito ci viene esplicato che non sarà con le armi che si cercherà la salvezza del mondo, ma con la voce, quando la lama cade a terra e si alza, al suo posto, il bel canto del protagonista. Il canto è la chiave del tutto, è l'elemento attraverso il quale il giocatore deve risolvere puzzle ambientali di ogni tipo, ed è una canzone quanto può fare la differenza tra la buona riuscita della missione e la fine del mondo. O forse no, forse non basterà nemmeno quella, perché nulla in Wandersong è scontato.
Emergono infatti nell'opera una molteplicità di tematiche che costantemente ribaltano la visione che il giocatore ha del mondo e dei personaggi che lo popolano e allo stesso modo la trama offre inaspettati scossoni. In quella che è solo apparentemente una rappresentazione scanzonata è evidente un certo realismo, il bardo è il centro delle vicende e il riferimento valoriale del giocatore (è simbolo di virtù, per quanto sempre fallibile), coloro che gli stanno attorno sono per la maggior parte buoni e affabili, ma hanno piccoli o grandi difetti, umanissimi, che la produzione si diverte a indagare con dei dialoghi anch'essi solo all'apparenza leggeri, ma dai quali escono spesso frasi in grado di colpire fortissimo colui che ha il pad in mano. Si parla di fiducia, amore, destino e tante altre cose in Wandersong, in una maniera semplicissima e forse proprio per questo incredibilmente diretta; allo stesso tempo però, capace di evitare senza sforzo ogni tipo di banalità.
[caption id="attachment_189883" align="aligncenter" width="1280"] Ah[/caption]
Com'è facile, poi, parlare della colonna sonora in una produzione che fa della canzone la sua base. Ci sono i classici brani di accompagnamento, ovviamente, anche se meno ovvia è la loro qualità, visto che sono per la stragrande maggioranza ottimi; quello che fa realmente la differenza però è il peso della musica, utilizzata ai fini del gameplay, emulando occasionalmente anche i giochi ritmici, ma anche in momenti di grande coinvolgimento, che sembrano tratti da musical, o addirittura come semplice passatempo, come quando viene chiesto al giocatore di creare motivetti, che potrebbero essere bellissimi o bruttissimi e nulla cambierebbe in termini di progressione, ma sui quali si perde qualche minuto perché si vuol essere all'altezza di quanto la produzione offre.
Ecco, Wandersong offre tanto, in maniera del tutto inaspettata, ed è questo quanto maggiormente lo rende una perla. Perché sembra un giochino da pochi minuti ed è invece un'avventura da una dozzina di ore, perché sotto la sua patina di leggerezza nasconde temi profondi, perché con semplici parole ma scritte magnificamente arriva dritto dritto all'animo e alla coscienza del giocatore.