Twin Peaks 2x15 "Slaves and Masters" (Schiavi e padroni): la recensione
Twin Peaks congeda di fatto alcuni dei suoi personaggi secondari, iniziando a concentrarsi sulla sfida tra Cooper e Windom Earle
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Questo è anche il primo episodio in cui vediamo effettivamente Windom Earle interagire con qualcuno. Dopo una lunga attesa, fatta di anticipazioni e momenti di tensione, la nemesi di queste ultime puntate esce allo scoperto, e lo fa interagendo con Leo Johnson. L'apparizione di Windom in realtà toglie ogni parvenza di mistero al personaggio, che si rivela meno impressionante di quanto avevamo sospettato fino a questo momento. In ogni istante in cui è in scena troviamo conferma delle parole di Cooper, che ci raccontava come fosse uscito di senno dopo la morte della moglie Caroline. Nulla di più corretto, ma ciò che manca nella follia di Windom è una vena minacciosa e disturbante, la stessa che rendeva così forti i momenti in cui Leland era posseduto da Bob.
Non riusciamo a trarre altre particolari riflessioni dall'episodio, se non che da questo momento in poi Twin Peaks darà l'impressione di uscire da quella voragine creativa nella quale era caduto. Difficile non notare nella fine della storyline di James e in quella di Benjamin Horne, che finalmente si risveglia dalla follia momentanea grazie ad un intervento ad hoc di Jacoby, alcune motivazioni di questo futuro miglioramento. E tutto sommato anche il momento imbarazzato tra Ed e Norma, con Nadine che si infila tra le lenzuola nel momento meno opportuno, ha un suo perché grottesco e divertente.