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Twin Peaks 1x06 "Cooper's Dreams" (I sogni di Cooper): la recensione

Sesto episodio della prima, storica stagione di Twin Peaks: il gruppo di investigatori guidati da Cooper si incontra con la Signora Ceppo

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Twin Peaks 1x06 "Cooper's Dreams" (I sogni di Cooper): la recensione

Il titolo del sesto episodio di Twin Peaks, Cooper's Dreams, potrebbe far pensare ad una puntata incentrata su svolte surreali e oniriche, come già ne abbiamo viste e come ne vedremo in seguito. In realtà l'episodio che segna l'esordio alla regia nella serie per la storica regista televisiva Lesli Linka Glatter, che avrebbe diretto altre tre puntate dello show, è profondamente umano. La scrittura di Mark Frost cementifica e puntella i rapporti tra i personaggi, rende più salde le caratterizzazioni, costruisce molti momenti di debolezza e fragilità che ci avvicinano al vissuto e ai sentimenti dei caratteri. Ne risulta un episodio meno incalzante dal punto di vista dell'intreccio, ma estremamente curato, e con almeno una scena da antologia che vede il gruppo confrontarsi con la Signora Ceppo.

L'episodio si apre con un'esilarante lamentela di Dale rivolta alla solita Diane. Un mucchio di islandesi fa un baccano infernale nell'albergo e gli impedisce di dormire. La lezione da trarne, secondo Cooper, è che ogni viaggiatore che abbandona casa propria perde del tutto il controllo sull'ambiente circostante. A ben vedere però sono pochi i personaggi che hanno il controllo di ciò che accade loro a Twin Peaks, e i più furbi hanno solo la consapevolezza di questo. Ogni spacconeria, ogni presunzione, ogni tentativo di prevaricazione, ogni slancio verso la serenità viene interrotto da qualcosa che si frappone tra il personaggio e l'obiettivo.

Ad esempio, James e Donna che si dichiarano l'un l'altro apertamente, ammettendo con loro stessi che non esiste felicità per chi ha dei segreti, ma che già vedono l'ombra di Maddy (non per colpa sua) allungarsi sul loro rapporto come fantasma di Laura. E poi Bobby, che potrà fare lo spaccone con la pistola quando è in compagnia di Shelly e Leo è ben lontano, ma che crolla sotto il peso delle sedute con il dottor Jacoby. Laura aveva un segreto terribile, ammette, e quel segreto ha finito per consumarla e corrompere molte persone intorno a lei, lui compreso. E ancora Audrey, che crolla emotivamente per la prima volta di fronte all'assurdo momento di ballo in cui una crisi di Leland viene contenuta a malapena di fronte agli ospiti stranieri.

Qui per la prima volta il personaggio interpretato da Sherylin Fenn assume la sua connotazione più compiuta, quella di giovane perduta e in pericolo. Audrey si rivela per ciò che è, un personaggio estremamente fragile, l'ennesimo a indossare una maschera di convenienza in quel covo di bugie che è Twin Peaks. Per questo, soprattutto, vede in Dale Cooper un'ancora di salvezza, un esempio di positività in un mondo in cui il proprio padre è il peggiore tra i criminali. Audrey ha abbracciato un'idea di persona che credeva di dover interpretare per non soffrire e per allontanare il pericolo della sensibilità, ma quella è ritornata indietro e l'ha colpita con forza. Alla fine, si tratta dell'esempio più emblematico – anche perché Audrey è uno dei personaggi più memorabili della serie – di altre storie molto simili nella serie.

C'è anche spazio per una riunione improvvisata a casa della Signora Ceppo, o Margaret. C'è un riferimento ai gufi, che non possono spiarli dentro la casa, e che verranno citati tra pochi episodi in una delle frasi più celebri dello show. Probabilmente ci sarebbe da aprire una parentesi sul personaggio interpretato da Catherine E. Coulson, scomparsa due anni fa, ex moglie di Jack Nance (Pete nella serie, ma il suo ruolo più famoso è quello di protagonista in Eraserhead). La Signora Ceppo è uno dei canali attraverso cui il sovrannaturale trova sfogo nell'ordinario. Come Sarah, e forse come Laura, è predisposta a carpire l'occulto.

In lei il legame con il legno, con ciò che questo rappresenta simbolicamente nella serie (ne abbiamo già parlato) non è un mero elemento di caratterizzazione randomica, per quanto anche questo efficace e indimenticabile, ma si inquadra nella mitologia della serie. Non a caso, sarà sua la voce che, tra le prime, ci avvertirà di stare attenti al fuoco. O meglio al Fuoco, inteso come forza in cui si incarna il male e che, non è naturalmente un caso, è nemico del legno. Molto più del Nano, personaggio invece coinvolto nella narrazione, Margaret è una sorta di osservatrice esterna e quasi silenziosa, che non giudica e non interviene quasi mai, ma si limita a commentare come fosse il coro di una tragedia in corso.

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