Trover Saves the Universe, il creatore di Rick and Morty alle prese con la realtà virtuale – Recensione
Piuttosto che incantare grazie alle sue doti ludiche, Trover Saves the Universe regala risate a profusione, grazie ai tanti siparietti comici
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Un po’ come per Moss o per l’ancor più sorprendente Astro Bot Rescue Mission (sebbene il titolo sia fruibile anche senza PlayStation VR), la realtà virtuale è ben più che un semplice orpello, un espediente artificioso certamente efficace nell’ammaliare l’utente con effetti speciali.
[caption id="attachment_197072" align="aligncenter" width="1280"] Si può giocare l’intera avventura in modalità “politicamente corretto”, con buona parte delle battute censurate o eliminate in toto. Un compromesso che rende insipida l’intera esperienza[/caption]
L’alieno di cui sopra, per una stramba e assurda legge, non può mai alzarsi dalla poltrona su cui è costretto, ma tramite uno strumento molto simile al Dualshock 4 può per l’appunto lasciare che sia il buon Trover a svolgere il necessario per garantire la sua sopravvivenza, compiti come il recuperargli qualche oggetto, ritirare la posta, salvare la sua coppia di cani, crudelmente rapiti dal perfido Glurkon, gesto efferato che di fatto costituisce la scintilla che innesca l’avventura.
Piuttosto che incantare grazie alle sue doti ludiche, la produzione Squanch Games regala risate a profusione, grazie ai tanti siparietti comici e non-sense che si alternano con un buon ritmo. Tra semplici puzzle ambientali, piccole fasi platform e molti combattimenti, poco emozionanti a dire il vero, il gameplay di Trover Saves the Universe è troppo classico e poco coraggioso per impressionare il pubblico più smaliziato. Come già anticipato, inoltre, la parte finale si compone unicamente di battaglie tutt’altro emozionanti, vincolate ad un combat system per nulla profondo, in balia del button mashing più indiscriminato.
Da giocare, insomma, la creatura di Justin Roiland è soddisfacente solo per metà, purché siate determinati a trovare tutti i collezionabili sparsi per l’ambientazione e possiate contare sul supporto di un PlayStation VR, periferica che rende giustizia alle ambientazioni ed in generale ad un art design, bizzarro, eccentrico e straniante quanto basta.
[caption id="attachment_197057" align="aligncenter" width="1000"] Il buon Trover combatte utilizzando una sorta di spada laser. Un po’ Star Wars, un po’ No More Heroes.[/caption]
Dialoghi e cutscene, dal canto loro, inspessiscono a dismisura l’esperienza, donando carattere ad un gioco che grazie al brillante duo di protagonisti saprà strapparvi più di una risata, a patto, naturalmente, di apprezzare una comicità politicamente scorretta, demenziale, spesso e volentieri nonsense.
Trover Saves the Universe, tirando le somme, è un gioco indicato più ai fan di Rick & Morty che non a chi fosse in cerca di un’avventura originale, stimolante e profonda. Il divertimento non manca di certo, ma scaturirà più dalle battute dei protagonisti della vicenda piuttosto che dall’effettiva bontà di un gameplay che comunque sa farsi apprezzare.