The Exorcist 1x03, "Let 'Em In": la recensione
Ecco la nostra recensione della terza puntata della prima stagione di L'Esorcista, intitolata Let 'Em In, in cui la possessione demoniaca di Casey non lascia più dubbi
È quindi con un certo sollievo che vediamo The Exorcist archiviare una volta per tutte l'ambiguità finora mantenuta sulla possessione di Casey Rance (Hannah Kasulka), in presenza di sintomi non solo avvertiti dalla ragazza - come poteva essere il millepiedi vomitato nello scorso episodio - ma sofferti in prima persona da sventurati che capitano sul suo cammino. La conclusione di Let 'Em In è, in questo senso, il trampolino di lancio migliore in cui la serie Fox potesse sperare, in grado di far compiere alla storia un balzo in avanti in termini di pathos e di coinvolgimento.
Chiariamo subito: l'orrore mostrato in questa terza puntata non punta esclusivamente sull'elemento più gore e disgustoso, ma affida il senso di repulsione a precise scelte che mescolano scene sanguinarie, come la vendetta di Casey sull'aggressore della metropolitana, a note più sottilmente inquietanti, prima tra tutte il bacio che la ragazza scambia con l'ormai famigerato Venditore (Robert Emmet Lunney), viscida e bruciacchiata incarnazione umana del demone Pazuzu. Che l'entità malefica abbia puntato Casey in un momento di fragilità psicologica o meno, la possessione è ormai ufficiale, benché l'incidente in metropolitana non possa essere testimoniato da alcun filmato.In parallelo al dramma di Casey viaggia quello di Marcus (Ben Daniels), scomunicato dalla Chiesa di Roma, e di padre Tomas (Alfonso Herrera), le cui grida d'aiuto sembrano continuare a perdersi nel vuoto. Tuttavia, per entrambi gli uomini, una luce di speranza si accende, sebbene nelle diverse forme di un assegno da centomila dollari e di un rifugio presso un convento di suore. Mai quanto in Let 'Em In abbiamo visto i due uomini di fede spaesati e afflitti - in Marcus sembra persino riaffacciarsi lo spettro dell'alcolismo - ma, al tempo stesso, sappiamo che la manifestazione dei nuovi, sconvolgenti sintomi di Casey non potrà che rafforzare la loro alleanza, al momento disgregatasi.
In conclusione, The Exorcist dimostra di aver trovato, forse definitivamente, il binario giusto su cui procedere, lasciandosi alle spalle ogni possibile confusione tra possessione e disagio mentale, e riuscendo piuttosto a miscelarli in un cocktail di tensione e dramma che, ne siamo convinti, costituirà un'ossatura solida e accattivante per il prosieguo della vicenda.