The Affair 4x03 "403": la recensione
La recensione del terzo episodio stagionale di The Affair
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Noah ad esempio. Si improvvisa professore idealista, ovviamente bravo con le parole anche di fronte ad un gruppo di ragazzi difficili. Qui fa una figuraccia con la preside Janelle, che si scopre essere la madre di Anton, innesca una protesta studentesca e riesce a rimettere tutto in ordine. In conclusione, ci scappano pure appuntamento e bacio con la preside. È tutto assurdo (nulla nel personaggio di Janelle ci prepara a quella svolta), velocissimo, strumentale. Ma si tratta anche di sviluppi talmente radicati nel profondo modo di essere di questa serie da essere accettabili e, dicevamo, molto godibili. C'è tantissima semplicità in questa versione grezza di La Classe di Cantet, ma anche molta immediatezza.
Identica considerazione per quanto riguarda Helen. Ovviamente l'intero segmento non può far altro che prescindere dal malore di Vik, che poi si scoprirà avere un tumore incurabile. Nella tragedia parte una bella gara di egoismi tra i due, con Helen che scarica il peso della notizia sui genitori di lui – la motivazione altruistica ci convince poco – e con Vik che chiede a Helen di avere un figlio che lei non vuole. Rispetto al segmento di Noah quello di Helen concede meno respiro ad una trama focalizzata sul dramma, anche qui molto prevedibile come svolgimento e reazioni. Unico strano momento nella mezz'ora è quello in cui rivediamo il personaggio di Sierra, lei e i suoi cristalli fuoriluogo. Talmente fuoriposto da essere molto divertente.Passo indietro per The Affair, o forse no. Di fronte ad una serie che cerca una profonda ragion d'essere da più di una stagione, godersi una scrittura così esagerata può diventare il più grande piacere, in assenza di un mistero che valga la pena seguire.