Supergirl 3x05, "Damage": la recensione
La nostra recensione del quinto episodio della terza stagione di Supergirl, intitolato "Damage"
Decise a provare l'innocenza della loro amica, Kara e Samantha indagano a fondo sulla vicenda, scoprendo inattese verità.
Nel frattempo, Alex e Maggie fanno un'importantissima scelta sulla loro relazione e sul loro futuro.Kevin Smith ritorna alla regia di un episodio di Supergirl e, come già in precedenza, lo fa bene, confezionando un capitolo della storia con un contenuto interessante e una rappresentazione scenica sempre virtuosa e a tratti persino spettacolare. In Damage, così come nell'episodio precedente intitolato The Faithful, la protagonista non ha di fronte un mostro gigante e alieno da poter prendere a pugni e calci, o disintegrare con la vista calorifica: la sfida che Kara deve affrontare, infatti, è sostanzialmente politica, e quindi più insidiosa.
Da queste premesse, prende vita un episodio ben scritto e girato: i ritmi e le dinamiche sono quelle di un drama procedurale, sulla falsa riga di Erin Brockovich - Forte come la verità - con le debite distanze in termini qualitativi - in cui la protagonista Melissa Benoist, evidentemente molto a suo agio con Smith, tira fuori il meglio di sé, in termini recitativi. Non manca anche una buona dose di action supereroistico: la sequenza del salvataggio aereo finale è qualcosa di molto raro per questo tipo di produzioni, e nonostante il budget limitato, l'impatto visivo del climax narrativo dell'episodio è estremamente godibile.Il recentissimo trend della terza stagione di Supergirl, dunque, sembra attestare una scelta precisa da parte degli autori: in un momento in cui la protagonista ha scelto coscientemente di prendere le distanze dall'umanità, abbracciando la sua natura aliena, eccola costretta a confrontarsi con problemi che hanno le loro radici nelle pieghe più oscure dell'animo umano. A conti fatti, tutto ciò funziona davvero.
Sebbene in Damage manchino riferimenti espliciti ai fumetti della DC Comics, vi sono delle citazioni estrapolate direttamente dalla cronaca del mondo reale, a partire dalla Crisi dell'acqua di Flint - disastro ambientale dovuto alla contaminazione da piombo delle acque del fiume Flint che ha avuto inizio nell'aprile 2014 - fino allo slogan recitato da un gruppo di manifestanti, intenti a ripetere la frase "Lock her up", la stessa proclamata da Donald Trump contro la sua rivale Hillary Clinton durante la campagna presidenziale dello scorso anno.