Star Wars: The Force Awakens Adaptation #1, la recensione
Bei disegni e fedeltà all’originale, ma Star Wars: Il Risveglio della Forza a fumetti manca di quel quid che lo distingua dal semplice merchandise...
Viene da chiedersi se la prima sensazione non fosse stata quella giusta, perché l’adattamento a fumetti di Il Risveglio della Forza sembra, almeno a giudicare da questo primo numero, più un “atto dovuto” che non una prova d’autore vera e propria.
Intendiamoci, il primo capitolo a fumetti degli eventi di Episodio VII non è affatto un brutto fumetto: le matite di Luke Ross sono molto fedeli agli scenari e ai personaggi della pellicola e anzi fanno addirittura un ottimo lavoro nel conciliare le esigenze di un fumetto moderno datato 2016 con i richiami “ancestrali” alle tavole delle edizioni di Al Williamson e Archie Goodwin che firmarono gli adattamenti a fumetti della trilogia classica, o addirittura alle atmosfere e agli stili pulp del Flash Gordon di Alex Raymond. Interessante anche la scelta “registica” alternativa che magari offre inquadrature o cambi di sequenza diversi rispetto a quelli visti al cinema nel descrivere la stessa scena. Purtroppo, qui ci si ferma, in quanto il primo capitolo ha ben poco da aggiungere. Forse l’adattamento a fumetti poteva essere un’occasione per scavare un po’ più a fondo nell’introspezione di alcuni personaggi, correggere il tiro su qualche dettaglio logico mancante o comunque rivelare qualche piccola, preziosa informazione aggiuntiva in più, ma almeno per ora, nella piena filosofia del film a cui si ispira, la sceneggiatura di Chuck Wendig decide di giocare sul sicuro e di non esulare nemmeno per un attimo dal sentiero già tracciato.Il Risveglio della Forza ha quindi più un valore come memorabilia da mettere accanto ai volumi a fumetti dei capitoli cinematografici precedenti e può forse acquistare un valore affettivo nel vedere molti personaggi della nuova generazione starwarsiana, da Rey a Kylo Ren fare il loro esordio a fumetti proprio in queste pagine (sicuramente tutti loro sono destinati a vivere molte altre avventure su carta, ma questo resta comunque il loro debutto). Manca però quel quid, quella scintilla creativa o quella scena inedita in più (che pure Wendig aveva promesso, e che speriamo arriverà nei numeri a venire) che distingua l’adattamento e ne faccia qualcosa in più che non il semplice “film a fumetti” che tutti ci aspettiamo e che forse abbiamo anche iniziato a dare per scontato. Viene da chiedersi se una miniserie del genere non avrebbe beneficiato di più uscendo in contemporanea con il film, sfruttando l’onda di euforia e il desiderio di rivivere in parte l’avventura quando DVD e Blu-ray ancora mancavano. Un prodotto di questo tipo in questa fascia temporale rischia di avere un impatto e una rilevanza molto più limitati. Per i collezionisti e gli aficionados, tuttavia, sarà comunque una lettura piacevole accompagnata da illustrazioni interessanti e dalla solita pletora di variant cover (raccomandiamo soprattutto quella semplice e poetica concepita da Joe Quesada che vede Rey e BB-8 come protagonisti)... nell’attesa e nella speranza che nei prossimi numeri Wendig e Ross ci regalino qualcosa di speciale che si faccia ricordare!