Restiamo sdraiati qui per sempre, la recensione
Abbiamo recensito per voi Restiamo sdraiati qui per sempre, di Federico Chemello e Alberto Massaggia
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Quella che doveva rappresentare una parentesi felice e spensierata, lontani da questi cupi pensieri, si tinge ben presto di "giallo" dopo il ritrovamento di uno scheletro umano, presumibilmente di un poliziotto, data la divisa che ha addosso. Quale storia nascondono quei resti umani? Si è trattato di suicidio o l’arma lasciata a pochi metri dal cadavere è dell’omicida? Chi, legato a una flebile speranza, attende ancora il ritorno a casa di quell’uomo?
La sottile linea che divide la vita dalla morte è un confine troppo labile per essere percepito. Soprattutto quando si vive la fine dell’adolescenza, una fase in cui le aspettative per il futuro si trasformano in ostacoli impossibili da sormontare. Sdraiato accanto al cadavere, il protagonista della sentita storia di Chemello sembra trovare le risposte alle sue domande, oltre a una strana pace interiore che niente - nemmeno la sua storia d’amore - riusciva a donargli.
La risposta in questione non è destinata esclusivamente a un pubblico di giovani lettori - i naturali destinatari delle questioni sollevate nel racconto - ma anche a chi, raggiunta l’età adulta, continua a porsi domande sulla vita, sulle sue brutture e sulla capacità di convivere con il dolore.
Lo sceneggiatore gestisce abilmente la regia di Restiamo sdraiati qui per sempre snocciolando i due filoni narrativi per gradi e alternando dialoghi densi di riflessioni a fasi più concitate nelle quali dispiega il mistero legato al ritrovamento; questa costruzione conferisce ritmo alla lettura e catalizza l’attenzione del lettore, ovviando a una caratterizzazione dei personaggi non così incisiva.
Decisamente degni di nota i disegni di Massaggia, la cui sintesi riesce a catturare le diverse sfumature emozionali dei protagonisti evidenziando con l'espressività delle figure ogni passaggio della storia. Il tratto morbido ben si adatta ai toni delicati del racconto, così come risulta funzionale la monocromia della colorazione. Il presente e il passato narrativo si susseguono tra tinte calde e fredde, conferendo a Restiamo sdraiati qui per sempre un aspetto accattivante che “nasconde” alcune incertezze di Massaggia.
Pur rischiando di restare relegato alla narrativa per ragazzi - la tematica è fin troppo abusata - questo fumetto risulta una lettura in grado di conquistare per una costruzione della trama ben congegnata, la delicata scrittura e una veste grafica accattivante.