Recensione - Republique Remastered

La nostra recensione di Republique Remastered, riedizione per PC del titolo del 2013

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Finanziato da una campagna Kickstarter conclusasi nella primavera del 2012 e capace di raccogliere più di mezzo milione di dollari, Republique ha saputo recitare la parte del leone sulla scena mobile. Il titolo Camouflaj, team indipendente creato da quel Ryan Payton coinvolto nello sviluppo di Halo 4 e Metal Gear Solid 4, ha saputo fondere in un interessante mix dinamiche stealth e avventura grafica, il tutto al servizio di una produzione tripla A che si staccava nettamente dalla media dei titoli iOS e Android per una grafica fuori dal comune e un doppiaggio di rara fattura. Più di un anno dopo, per Payton è i suoi è arrivato il momento del grande salto, con una versione riveduta e corretta del titolo, capace di adattarsi alle caratteristiche profondamente diverse (ma per certi versi più adatte, data la natura riflessiva e posata del gameplay) della nuova piattaforma di destinazione, il PC.

Ancora una volta quindi saremo catapultati nel distopico mondo ideato da Camouflaj, un regime totalitario che prende ispirazione a piene mani da 1984 e Fahrenheit 451, nel quale i suoi abitanti sono monitorati 24/7 e i libri sono banditi e destinati alla distruzione. E in questo desolante clima che guideremo Hope, la fragile ma risoluta eroina di una vicenda davvero ben scritta, che merita di essere vissuta dal giocatore senza svelare alcunché, e lo faremo letteralmente, dato che sarà proprio il giocatore il destinatario delle suppliche di Hope, e direttamente lui a guidarne la fuga, dopo che questa ci contatterà attraverso un cellulare implorando il nostro aiuto. A partire da questo significativo spunto meta-referenziale, infatti, incarneremo i panni di un hacker, che dovrà guidare la giovane dissidente verso una lucida, disperata salvezza.

[caption id="attachment_140292" align="aligncenter" width="600"]Republique Remastered screenshot Republique Remastered - screenshot[/caption]

Il nostro compito sarà preparare il terreno a Hope, per poi muoverla mediante il cursore del mouse. All’inizio dell’avventura le nostre capacità saranno estremamente limitate, altro non potremo fare che bloccare e sbloccare porte e prendere il controllo delle telecamere per controllare il percorso di Hope, facendola muovere senza incappare nella ronda delle guardie della struttura in cui è incarcerata, in attesa di essere “riprogrammata” in una creatura asservita e priva di spirito critico. Proprio attraverso le telecamere, potremo però prendere visione di documenti, foto segnaletiche, manifesti di propaganda e altre informazioni il cui svelamento non solo contribuirà ad arricchire il già rimarchevole universo narrativo imbastito da Payton e compagnia, ma ci farà accumulare punti spendibili in determinati terminali, ove potremo acquistare nuove capacità: leggere e-mail secretate, ascoltare telefonate registrate, attivare congegni elettronici per distrarre le guardie e addirittura calcolare i loro percorsi programmati. In tutto ciò, fondamentale sarà tenere d’occhio la carica del cellulare con cui Hope ci ha contattati, che si esaurirà progressivamente utilizzando le nostre abilità informatiche, impedendo quindi abusi e powerplaying e obbligandoci a caricarlo in apposite stazioni.

"Se per i primi momenti dell’avventura quanto proposto è addirittura entusiasmante, ben presto la mancanza di varietà del titolo contribuisce purtroppo ad alimentare più di un momento di noia"

Oltre a guidare Hope in una avventura con un fortissimo, per non dire predominante, animo stealth, nella quale muoversi da un punto all’altro senza farsi scoprire rappresenta il cuore del gioco, tutta un’altra serie di compiti secondari contribuiscono a variare un po’ dal canovaccio principale; man mano che si prosegue avremo la facoltà di cercare e recuperare nastri di propaganda e libri banditi dal regime, nonché borseggiare le guardie che spesso e volentieri portano con loro floppy disk appartenenti a Cooper (un secondo hacker che di tanto in tanto ci contatterà, agendo da tutorial nei passaggi chiave dell’avventura) e omaggianti numerose produzioni indie contemporanee, come Shovel Knight e The Banner Saga. Questo pur apprezzabile tentativo di diversificare un po’ il titolo, introducendo peraltro un po’ di backtracking, non risolve però uno dei principali problemi del prodotto, ossia la ripetitività di fondo del tutto. Se per i primi momenti dell’avventura quanto proposto è addirittura entusiasmante, ben presto la mancanza di varietà del titolo contribuisce purtroppo ad alimentare più di un momento di noia, e in tal senso di certo non aiutano un’intelligenza artificiale dei nemici spesso approssimativa e il fatto che il gioco è scarsamente punitivo quando si sbaglia e si viene catturati (Hope viene semplicemente scortata nella cella più vicina e da quel checkpoint si riparte), cosa che spezza notevolmente la tensione drammatica che il brillante setting crea nelle primissime ore di gioco.

[caption id="attachment_140293" align="aligncenter" width="600"]Republique Remastered screenshot Republique Remastered - screenshot[/caption]

Pur al netto di questo ed altri difetti non secondari, a cui aggiungere ad esempio una risposta non sempre impeccabile agli input che daremo ad Hope, Republique Remastered è certamente un titolo riuscito, che merita attenzione; la storia e il modo in cui essa è raccontata sono davvero di primo livello, ed è capace di avvincere da subito per tutta la durata dell’avventura, peraltro ancora incompleta (al momento sono disponibili solo 3 dei 5 episodi previsti, con gli ultimi due in uscita entro l’anno). Il titolo Camouflaj riesce comunque a distinguersi, vantando un coefficiente di unicità da non sottovalutare, in cui esplorazione stealth alla Metal Gear e avventura punta e clicca si fondono in una esperienza resa ancora più unica dalla responsabilità di controllare due entità indissolubilmente legate nella lotta per sopravvivere, ovvero Hope e noi stessi, l'hacker.

A completare il tutto, abbiamo un reparto grafico nel complesso solido, in cui la poca varietà delle texture e delle animazioni è abbondantemente compensata da un motion capture facciale di alto livello e da cutscene ottimamente dirette. In attesa dell’episodio 4 e 5 che completeranno l’avventura, consentendo ovviamente un giudizio più profondo, Republique Remastered è certamente un titolo da provare, che potrebbe sorprendere positivamente chi cerca qualcosa di diverso nel panorama delle avventura punta e clicca.

A cura di Ilio Tomeo

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