Pikuniku, surrealismo in pillole - Recensione
Un'avventura assurda, in un mondo nel quale quasi nulla è come sembra: la recensione di Pikuniku
Il prologo è tanto non convenzionale quanto stupefacente: un tale Mr. Sunshine, proprietario dell'omonima azienda, promette di farci guadagnare soldi gratis, in una sorta di spot televisivo a metà tra un noioso banner di pubblicità spam e uno di quegli annunci che gridano contro il capitalismo e la corruzione alla quale siamo instradati dal mondo consumista. Già dalle premesse è evidente come la semplicità nella grafica e nel gameplay non corrispondano ai temi del gioco.
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Si entra in un mondo dalle forme tanto colorate quanto elementari, guidando un piccolo essere rosso, Piku, simile a un sassolino o una pillola, in grado di muoversi su un paio di gambine lunghe ed elastiche, o di scivolare come un ciottolo tra cunicoli più o meno ampi e sentieri alla luce del sole, alla ricerca di una soluzione alle problematiche delle altre bizzarre creature che abitano uno strambo villaggio, simili nelle forme a dei Barbapapà. In alcuni momenti sarà aiutato da Niku, un personaggio che un secondo giocatore può guidare, grazie al multiplayer locale, per risolvere le diverse quest che si susseguono, mai particolarmente difficili.
"Piku si avventurerà sempre in nuove missioni, e il giocatore con lui, molto volentieri, grazie ad un gameplay estremamente divertente e stimolante"Inizialmente il nostro eroe viene scambiato dai popolani per la bestia, protagonista di una leggenda, poi questi vedranno nell'affibiargli ogni tipo di incarico una sorta di passatempo, in alcuni momenti prossimo a rasentare la stupidità. I personaggi hanno una dialettica e un modo di fare incredibilmente originali e verosimili, nulla perdonano a Piku: per quanto il nostro mostricino cerchi di aiutarli o di riparare ai suoi errori, essi saranno sempre pronti a rinfacciargli ogni cosa. Ma lui comunque si avventurerà sempre in nuove missioni, e il giocatore con lui, molto volentieri, grazie ad un gameplay estremamente divertente e stimolante, che solo occasionalmente lascia un po' confusi, impantanati in enigmi che non si capisce come risolvere.Ad accompagnare le vicende del singolare protagonista c'è una colonna sonora estremamente particolare, forse fin troppo. Diventerà presto infatti molto, troppo ripetitiva, a causa dei suoi toni insistenti, martellanti, probabilmente dettati una precisa scelta di design sonoro, ma che alla lunga diventano praticamente insopportabili. Peccato, perché gli effetti sonori sono al contrario ottimi e perfettamente funzionali alla caratterizzazione dei personaggi, donandogli un'identità più precisa.
[caption id="attachment_192984" align="aligncenter" width="1920"] Un esempio della varietà delle missioni[/caption]
La trovata geniale di Pikuniku sta, paradossalmente, nell’aver disegnato personaggi dalle forme bizzarre e al contempo averli resi così naturali, sempre ironici, talvolta persino caustici, sempre però perfettamente credibili e reali nei dialoghi e nelle espressioni, in definitiva memorabili e curiosi. Unico difetto veramente rilevante di Pikuniku è una longevità parecchio ridotta, pertanto le strambe avventure di Niku non vi terranno occupati a lungo, ma forse la dose è anche giusta, perché i paradossi che ne costituiscono la base sono talmente assurdi che difficilmente rimarrebbero in piedi sul lungo periodo.