Observation, il puzzle game narrativo nel quale nessuno può sentirti urlare – Recensione

La recensione di Observation, intrigante avventura ambientata in una stazione spaziale alla deriva

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Sono pochi i contesti narrativi più fascinosi di quelli che prevedono la solitudine nello spazio più profondo, soprattutto ponendo al centro il sentimento dell’angoscia, e questo Observation lo sa bene. Il videogioco di No Code non può non far saltare alla mente, ancora prima di Alien, che abbiamo citato nel titolo della recensione, 2001: Odissea nello Spazio. In effetti SAM (System Administration and Maintenance), l'intelligenza artificiale protagonista di Observation, ricorda per molti aspetti HAL 9000, quella presente nel capolavoro di Stanley Kubrick. Nel gioco però non ci si rapporta con il sistema che controlla una stazione spaziale internazionale alla deriva, ma se ne prende il controllo.

Il che è molto importante perché, tra le varie idee affascinanti di Observation, c’è che il giocatore viene subito a conoscenza del fatto che SAM è effettivamente responsabile, almeno in parte, di ciò che è accaduto alla stazione spaziale internazionale. Ma la IA si limita a riportare lo status della nave, a comunicare i dati all’astronauta Emma Fisher e in generale a eseguire gli ordini da lei imposti. Non sembra mai effettivamente ostile.

Eppure a partire dai primi istanti il giocatore sa che SAM è colpevole. Durante l’esplorazione si possono trovare documenti digitali e indizi vari cghe riportano come anche gli altri astronauti, misteriosamente scomparsi, ritengano che SAM abbia compiuto delle azioni nocive di vario tipo. Il tutto è coadiuvato da una storia che, come si potrebbe immaginare, vira verso la fantascienza più pura, non disdegnando di inserire elementi thriller e a volte quasi orrorifici.

[caption id="attachment_196038" align="aligncenter" width="1920"]Observation screenshot Emma Fisher è l'astronauta che interagirà con SAM[/caption]

A partire da questa idea indiscutibilmente affascinante Observation costruisce un racconto molto interessante, dai ritmi compassati. È un’avventura che cattura inevitabilmente fin da subito, avvolgendo il giocatore in un’atmosfera azzeccata fin dal primo minuto. Visivamente fanno un gran lavoro le luci, il design dell’astronave e la costruzione dell’HUD, con elementi che ogni tanto sfarfallano, e un gameplay che riesce perfettamente a simulare l’idea di essere effettivamente un sistema, ma non del tutto inumano.

Ci si può muovere tra le telecamere per aiutare Emma con i suoi incarichi, navigare tra i menù dell’astronave, leggere la memoria di SAM per ricostruire pezzi di storia e interagire con i sistemi della stazione stessa. Observation inganna il giocatore, nell’accezione più positiva del termine, facendo compiere a volte movimenti che ricordano quelli che potrebbe fare un sistema informatico, come usare l’analogico sinistro per percorrere il riconoscimento vocale ed autorizzare un accesso. Sono espedienti piccoli, ma che regalano un coinvolgimento unico.

[caption id="attachment_196039" align="aligncenter" width="1920"]Observation screenshot I puzzle raramente sono davvero complicati, ma spesso bisogna capire solo il "trucco"[/caption]

"Observation è più un videogioco narrativo che un puzzle game, con una grandissima atmosfera e una storia ben scritta"Dopo poco tempo si ha la possibilità di utilizzare, sempre nei panni di SAM, una sfera che funge in un certo senso da ripetitore per la IA. Con la sfera ci si può muovere liberamente per la stazione, ma i movimenti sono compassati e lenti. È inevitabilmente qualcosa che infastidisce, perché anche per compiere il più minimo spostamento bisogna spostare la sfera, ruotare la telecamera e, a volte, ruotare anche la sfera, tramite i dorsali, per ottenere l’allineamento giusto.

Ma, per il discorso del coinvolgimento di cui sopra, la possibilità di muoversi velocemente e senza sbavature non avrebbe reso la stessa sensazione di tensione del dover essere anche attenti e circospetti nello spostarsi all’interno della stazione. Ma, soprattutto, fuori da essa, dove la poca precisione e reattività dei comandi riesce a trasmettere una sensazione ansiogena non indifferente.

[caption id="attachment_196040" align="aligncenter" width="1920"]Observation screenshot La prima passeggiata nello spazio non si dimentica[/caption]

Observation è un’avventura davvero ottima, ben scritta e dall'atmosfera estremamente coinvolgente. Tra le note dolenti c’è un problema di sincronizzazione tra il parlato di Emma e il labiale che spesso rompe l’atmosfera, mostrando delle cutscene grottesche nelle quali l’audio arriva completamente fuori tempo rispetto alla recitazione del personaggio digitale. Inoltre, sebbene gli enigmi e i puzzle siano sempre ben contestualizzati, a volte risultano fin troppo criptici e poco soddisfacenti.

Capita a volte non tanto di essere costretti a capire cosa fare, ma di notare magari dei piccoli dettagli che, una volta scoperti, portano ad una risoluzione molto semplice della sfida in questione. Non accade sempre (e viene in soccorso la possibilità di chiedere ad Emma di ripetere l'ultimo comando assegnato in ogni momento), ma in generale Observation è più un videogioco narrativo che un puzzle game, con una grandissima atmosfera, una storia ben scritta e un finale in grado di lasciare il segno.

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