Mechstermination Force, giganteschi robot e piccoli soldati – Recensione
Mechstermination Force è un divertente run and gun per Nintendo Switch, piacevole ma a volte disonesto: la recensione
Mechstermination Force ci mette nei panni di uno tra quattro personaggi (le cui differenze sono solamente estetiche), con tanto di possibilità di multiplayer in cooperativa locale, impegnati ad abbattere i suddetti robot con armi in mano e una buona dose di follia. È bene specificare che il titolo vorrebbe inserire il tutto anche in un contesto narrativo organizzato, ma non si va troppo oltre una manciata di stereotipi e cose già viste e riviste, ,ma in fondo non è che se ne senta il bisogno.
Il gameplay è quello di un run and gun abbastanza classico, con la possibilità di sparare in corsa oppure di mirare con più precisione rimanendo fermi. La particolarità sta proprio nei nemici che andremo ad affrontare, che in alcuni casi diventano quasi dei mini-livelli platform. Ogni boss di Mechstermination Force ha più fasi e per ognuna di esse la dinamica dello scontro può cambiare considerevolmente. Ad esempio un grosso robot sferico potrà aprirsi e rivelare al suo interno delle piattforme da scalare per raggiungere il nucleo centrale da distruggere, mentre un altro bipede andrà scalato per andare a colpire i suoi punti deboli, oppure occorrerà scappare da un mech simile ad un coccodrillo, che masticherà la strada alle spalle del personaggio.
[caption id="attachment_194558" align="aligncenter" width="1920"] Lo vedete il personaggio? Nemmeno noi[/caption]
Mechstermination Force è, sostanzialmente, tutto qui. C’è una formula semplice ma efficace alle spalle, una realizzazione tecnica modesta ma ben caratterizzata in termini di colori e design che riesce, nonostante tutto, a far girare il titolo su sessanta solidissimi frame per secondo. Purtroppo è il gameplay che, in alcune situazioni, non brilla per pulizia complessiva. Il problema principale riguarda la leggibilità dell’azione del gioco. La panoramica è molto lontana per via della necessità di voler mostrare sempre per intero il boss contro cui si sta combattendo e spesso gli stessi nemici scatenano un vero inferno di pallottole, raggi e colpi speciali di altro tipo, causando in più di un’occasione un caos totale, nel quale il piccolissimo modello del personaggio si perde di vista per dei lunghi istanti.
In tutto ciò, in un periodo in cui la difficoltà dei videogiochi viene discussa parecchio per via di produzioni come Sekiro: Shadows Die Twice, alcuni momenti dello scontro arrivano ad un livello di sfida che sfiora il disonesto. Per capire, infatti, come superare uno scontro non si può non essere sconfitti qualche volta o subire degli attacchi senza possibilità di reagire. Questo, unito al caos di cui sopra, genera alcuni momenti di frustrazione notevole. Ed è un peccato, perché quando il gioco è corretto, giungere alla fine di una battaglia di Mechstermination Force è tutto divertimento e soddisfazione, perché ogni boss mette in scena dei pattern di attacchi diversi ogni volta e ritrovarsi ad impararli per poi emergere vincitori è sempre piacevole. Anche dopo molte scorrettezze.