Man Seeking Woman (terza stagione): la recensione
Man Seeking Woman chiude il cerchio delle disavventure amorose di Josh: la recensione della terza stagione della comedy di FX
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Se il primo episodio, Futon, contiene un ovvio riferimento alle politiche in fatto di immigrazione dell'amministrazione Trump, il resto degli episodi riserva parodie più semplici come Indiana Jones, Sherlock Holmes e altre. Per chi ha sperimentato nelle due stagioni precedenti le apparizioni di Hitler, troll, alieni, mostri tentacolosi, orde di infetti, ci sarà ben poco per cui sorprendersi, ma comunque qualcosa per cui divertirsi. Josh è un personaggio meno dubbioso, o comunque con perplessità molto diverse rispetto a quelle cui eravamo abituati, ma è sempre piacevole seguirlo nelle sue fantasie improbabili. Katie Findlay è una new entry simpatica fin dal primo momento, la sua Lucy è la migliore compagna che Josh potesse trovare.
Quindi è anche nel rapporto tra i due, uniti nelle amicizie, nel rapporto con i rispettivi suoceri, nel modo in cui vivono il loro fidanzamento, che Man Seeking Woman chiude il cerchio con se stesso. Lo ribadisce, perfettamente, in un'immagine finale speculare a quella dei primi momenti del primo episodio, quando Josh veniva perseguitato da una nuvola fantozziana dopo essere stato scaricato (e senza aver finito di vedere Carnivale!). In una serie che già aveva ribaltato i generi con delle puntate speciali dedicate alla sorella di Josh, Liz, si racconta non più solo la storia di un uomo che cerca una donna, ma solo di due persone che si sono trovate a vicenda.