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Lucifer 2x07 "My Little Monkey": la recensione

La nostra recensione del settimo episodio di Lucifer, intitolato My Little Monkey

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Spoiler Alert
Nell'episodio della scorsa settimana Lucifer aveva finalmente (o disgraziatamente) mostrato il proprio volto alla dottoressa Linda Martin provocandole un comprensibile trauma dal quale la donna sembra avere difficoltà a riprendersi e Lucifer stesso non sembra meno sconvolto dal rifiuto di lei di accettarlo per ciò che è, soprattutto dopo aver insistito per mesi sulla necessità di mostrarsi sincero con lei. Uno degli aspetti più divertenti di questo personaggio è proprio la sua coerenza nell'essere incapace di curarsi delle altre persone, Lucifer manca completamente di empatia, ma non si riesce nemmeno a fargliene davvero una colpa, perché lui è il Diavolo, è nato così, prendersela con lui perché non è capace di comprendere le necessità emotive di chi lo circonda sarebbe del tutto inutile, perché è qualcosa che non fa parte della sua natura. Nonostante questa sua evidente mancanza, uno degli aspetti forse più belli del personaggio interpretato magistralmente da Tom Ellis è che lui ne è consapevole: sa di essere privo della sensibilità necessaria per comprendere emotivamente agli altri e capirne le esigenze e proprio per questo cerca di imparare, spesso in modo grottesco ed esilarante, questo è certo, ma cerca comunque di migliorarsi, di essere diverso.

Non per nulla questo episodio è incentrato sul suo desiderio di Lucifer di seguire Dan, il "detective str**zo", per imparare come essere più normale, un'ispirazione che gli verrà proprio quando si renderà conto che Dan, prima di lui, è stato in grado di comprendere che qualcosa turbava Chloe. Lucifer ammetterà infatti candidamente di non essersi accorto dello stato d'animo della sua partner, ma per questa stessa ragione, sente il bisogno di seguire ed imitare il poliziotto copiandolo in ogni sua mossa - letteralmente - per imparare da lui come essere più umano. Se c'è dopotutto una ragione per cui Lucifer ha lasciato l'Inferno, è proprio quella di voler essere un altro, di vivere una vita straordinariamente banale, cosa difficile da fare se si è il Diavolo, si è immortali e si possiedono tutte quelle caratteristiche che lo rendono così incredibilmente speciale. Questo suo desiderio di normalizzarsi, o di diventare un po' più "dusche", per dirla alla Lucifer, finisce per offrire il perfetto esempio di puro intrattenimento: vedere il compito proprietario di night club con i suoi abiti sartoriali ed il suo principesco andamento indossare gli stessi vestiti di Dan, imitarne i gesti e darsi ad una camminata degna del miglior Tony Manero è esilarante. Ma come succede spesso nella serie, ciò che fa ridere non significa sia necessariamente privo di sostanza, tutt'altro. Il disperato tentativo di Lucifer di essere più normale, sfocerà infatti in un momento di inaspettata confidenza tra i due, entrambi - a modo loro - finiranno per capire di rispettarsi a vicenda per diverse ragioni e Lucifer soprattutto comprenderà che per essere accettato non deve necessariamente diventare qualcun altro, ma essere comunque se stesso, anche se questo significa ferire una persona a cui si tiene (vedi la dottoressa Martin e la sua reazione alla scoperta della sua vera identità).

Il caso della settimana, infine, è l'occasione che serviva alla serie per tornare a concentrare parte della sua attenzione sulla co-protagonista dello show, lasciata un po' in disparte dalle circostanze: l'arrivo di Charlotte, la perdita dei poteri di Amenadiel, la morte di Uriel. La donna, infatti, si ritrova ad indagare sull'omicidio del proprio padre, il cui colpevole pensava essere da tempo dietro le sbarre. Al di là degli eventi stessi che porteranno Chloe ad arrestare il vero assassino del padre, agente di polizia ucciso in servizio quando lei era ancora una bambina, l'occasione è stata ovviamente ghiotta per vedere in che modo Lucifer e Chloe hanno interagito di fronte ad un caso così emotivamente coinvolgente per la donna. Chloe, infatti, invece di isolarsi come le abbiamo visto fare in altre circostanze, finirà per accettare l'aiuto di tutti: Dan, Maze e Lucifer e soprattutto cercherà in quest'ultimo conforto. L'abbraccio finale tra i due, al di là dell'aver sicuramente reso felici gli shipper della coppia, ha mostrato il bisogno di Chloe di lasciarsi andare, di non essere sempre questa irreprensibile, matura donna tutta d'un pezzo che dimostra continuamente di essere, ma anche una persona con le sue fragilità ed il suo bisogno di trovare protezione nella braccia di un altro essere umano... si fa per dire! In quanto a Lucifer, guardare la sua espressione ogni volta che entra in contatto con un'emozione umana, come quella di essere oggetto della fiducia di Chloe, è sempre e comunque un piacere unico.

Note sparse: Mazikeen ha finalmente trovato il lavoro perfetto per lei e non poteva esserci scelta migliore: la cacciatrice di taglie! Inoltre il modo in cui insiste con Linda e combatte per la loro amicizia è stato davvero piacevole, soprattutto perché la dottoressa è chiaramente salita di nuoco a bordo e poi, quanti di voi erano davvero concentrati sull'interrogatorio del sospettato nella scena nella sauna in cui Dan e Lucifer sono in déshabillé? Ma siate sinceri, eh!

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