Life is Strange 2 – episodio 2, il viaggio continua con Captain Spirit – Recensione
Il viaggio di Life is Strange 2 continua: la recensione di Rules, il secondo episodio
In questa fase del viaggio di Sean e Daniel Diaz, in fuga verso il Messico, li rivediamo a diversi mesi di distanza dalle vicende dell'episodio precedente, precisamente a dicembre. Chi ha giocato The Awesome Adventures of Captain Spirit avrà già intuito quando le due storie si toccano, ed è esattamente nel momento in cui Chris crede di essersi salvato dalla caduta rovinosa dall'albero volando che i tre si incontrano. Il piccolo Daniel sta ancora capendo se deve nascondere i suoi poteri oppure no e in più occasioni nei panni di Sean saremo costretti a scegliere cosa insegnare al nostro piccolo fratellino, all'ombra di “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”.
[caption id="attachment_192865" align="aligncenter" width="1280"] All'inizio i due ragazzi dovranno sopravvivere all'inverno rifugiandosi dove capita[/caption]
I due riescono a raggiungere un attimo di calma in mezzo al rigido inverno grazie al supporto dei nonni materni, di cui da tempo non avevano notizie. Durante la permanenza nell'accogliente dimora, i ragazzi avranno modo di rifocillarsi, darsi una pulita, godere di un piccolo momento di tranquillità natalizia, grazie ad una gita al mercatino per comprare l'albero di Natale (molto calda la sequenza con Sean e una cantante di strada, che probabilmente rivedremo), e infine di scoprire qualcosa su loro madre.
[caption id="attachment_192864" align="aligncenter" width="1280"] Chissà se rivedremo Cassidy? Dalle sue parole si potrebbe intuire qualcosa[/caption]
Riguardo la svolta politica della quale avevamo parlato nella recensione del primo episodio, è chiaro che il team di sviluppo non ha abbandonato quella strada. Sebbene la sua messa in scena sia meno palese e diretta nulla (giustamente) viene fatto per nascondere la filosofia di Dontnod riguardo alcune tematiche. Quella della diversità rimane la più palese, con l'interrogativo sui poteri di Daniel come un dono oppure una maledizione. Durante la citata sequenza con la cantante di strada, assistiamo ad untipico scontro generazionale, ma anche di idee, la cittadina per bene contro i ragazzi diversi, che hanno i capelli rasta e non vedono il lavoro sedentario e noioso come massima aspirazione di vita.
Rules, questo secondo episodio, somiglia ad una di quelle puntate di The Walking Dead nelle quali sembra che tutto vada bene, fin troppo bene, mentre la tragedia è dietro l'angolo. Abbiamo due ragazzini messicani, in fuga per il presunto omicidio di un agente di polizia, che si rifugiano in una piccola comunità montana dell'America più conservatrice, ospiti di nonni timorati di Dio. Non può finire bene, e sebbene il ritmo rallenti (anche troppo, a volte) per consentire alle penne di Dontnod di approfondire con perizia tutti i personaggi, il viaggio di formazione di Sean e Daniel riprenderà molto in fretta, e dovrà farlo a ritmo decisamente accelerato sul finale.