Legends of Tomorrow 2x13, "Land of the Lost": la recensione
La nostra recensione del tredicesimo episodio della seconda stagione di Legends of Tomorrow, intitolato "Land of the Lost"
Il tempo sta scadendo: le Leggende non possono più permettersi rallentamenti dato che resta solo un frammento della Spear of Destiny da trovare prima della Legion of Doom, frammento custodito da Commander Steel, membro della JSA che si è nascosto in un periodo storico che nessun altro - a parte Rip - conosce. Purtroppo proprio le azioni scellerate dell'ex Capitano Hunter, oramai sempre più corrotto, portano i protagonisti alla deriva nella Preistoria. Qui Ray - che conosce, suo malgrado, questa era - guida una spedizione volta a cercare un componente della Waverider andato perduto, proprio nel territorio di un gigantesco T-Rex, mentre Sara decide di provare il tutto per tutto per recuperare il vero Rip, oramai prigioniero della sua stessa mente.
Dopo un paio di episodi al di sotto della media, con questo capitolo Legends of Tomorrow torna su buoni livelli: Land of the Lost si dimostra essere un tassello importante nella storia di questa serie TV e un punto di svolta decisivo in vista dei tre episodi restanti prima della fine della seconda stagione dello show. Per quanto sia difficile non trovare dei difetti in un prodotto televisivo che sembra paradossalmente aver fatto proprio del non prendersi troppo sul serio uno dei suoi punti di forza - senza nemmeno tirare in ballo il verismo storico - dar vita a una duplice storyline all'interno di uno stesso blocco narrativo si rivela una mossa vincente, che consente di sviluppare una trama più ad ampio respiro, capace di intrattenere lo spettatore senza particolari cali. Indubbiamente, il filone che vede Sara e Jefferson avventurarsi nel "palazzo della mente" di Rip è più apprezzabile della "Jurassic Park Experience" di Ray, Amaya e Nate, ma nel complesso questi si fondono tra loro armonicamente, anche grazie a un buon lavoro di montaggio.Non possiamo non sottolineare come alcune scelte registiche - specie alcune inquadrature in ambienti interni e stretti - risultino un po' goffe e rigide anche all'occhio più inesperto, così come la CGI del dinosauro che appare nelle battute finali è mediocre: pensando però a quello che si è fatto di recente in The Walking Dead - serie TV con un budget presumibilmente ben maggiore - dove la semplice creazione in digitale di un cervo ha dato vita a un obbrobrio senza precedenti, cerchiamo di guardare il proverbiale bicchiere mezzo pieno.
Pochi gli easter eggs e riferimenti all'Universo DC a fumetti presenti in questo episodio: la situazione nella quale un eroe si trova di fronte a un suo corrispettivo distorto e malvagio è di fatto un canone della DC Comics, basti pensare alle versioni "in negativo" dei componenti della Justice League provenienti da Terra-3, come visto per esempio nella miniserie Forever Evil, anche se nel caso preso oggi in esame si tratta di "meri" costrutti mentali e non persone fisiche. In riferimento alla sua versione "cattiva", inoltre, Sara afferma "Bizzarro-me", chiaro riferimento al personaggio di Bizarro, clone difettato di Superman.Infine, Il titolo Land of the Lost è omonimo di uno show americano per l'infanzia degli anni Settanta, con protagonisti un ranger e due bambini che finivano catapultati nella Preistoria, così come sono evidenziabili delle libere influenze - per tematiche ed estetica - di celebri pellicole come Jurassic Park e Inception.